MILANO | Galleria Dep Art | Fino al 27 aprile 2013
di KEVIN McMANUS
È un momento particolarmente fortunato per Alberto Biasi: la monografia di prossima uscita, edita da Silvana e curata da Marco Meneguzzo, è infatti preceduta da questa mostra dedicata ai rilievi ottico-dinamici, frutto dell’intenso e accurato lavoro svolto dalla galleria Dep Art, che già nel 2008 aveva trovato un primo esito in una mostra curata da Alberto Zanchetta, e in un catalogo che ricostruiva, sinteticamente ma efficacemente, l’evoluzione del linguaggio peculiare di questa importante serie di lavori. La mostra attualmente in corso ripropone il tema nel suo ampio sviluppo cronologico, e si accompagna a un’ampia monografia, a cura di Antonio Addamiano, nella quale si tenta una prima proposta di catalogo ragionato dei lavori ottico-dinamici dell’artista padovano. Vedere le opere degli anni Sessanta accanto a quelle più recenti consente di ripercorrere i cambiamenti, controllatissimi, di un’estetica nella quale mai il rigore formale concede alcunché agli “accidenti” della storia dell’arte; così che dalla fattura più artigianale delle prime opere si arriva all’aggiornamento di tecniche e materiali delle ultime, senza che la visione dell’artista appaia deviata da “catastrofi” o da ripensamenti particolari.
In un periodo singolarmente fertile di mostre e riflessioni, anche di elevato livello scientifico, sulla fase di inizio anni Sessanta, e in particolare sulle ricerche di area cinetica-optical-programmata, la continuità dei rilievi di Biasi costituisce un ulteriore motivo di riconsiderazione, a mezzo secolo di distanza, di un fenomeno così significativo per la nostra storia dell’arte. Biasi, innanzitutto, sembra essere “invecchiato” meno rispetto a fenomeni analoghi e coevi, la cui attualità, come si legge nella letteratura recente, è soprattutto di tipo storiografico, e in tal caso legato a quell’estetica dell’obsolescenza tecnologica normalmente associata ai prodotti di design. È forse il prezzo che quest’arte ha pagato alla portata radicalmente innovativa delle proprie istanze, che da una parte introducevano l’idea di una negoziazione dell’autorialità (l’“apertura” di Eco), mentre dall’altra puntavano per forza di cose su strumenti (e soluzioni formali da essi dedotte) soggetti a un costante e rapidissimo aggiornamento, e la cui estetica è dunque più strettamente legata al passare del tempo.
In questo panorama, il lavoro di Biasi spicca per essersi mantenuto attuale, probabilmente per un’attenzione maggiore alla forma e all’unità del “quadro”, per una solida fedeltà nei confronti di un rigore e di una progettualità formale che si mantengono equidistanti dall’apertura totale dell’arte programmata come dagli esiti talvolta decorativi di tanta Op Art di oltreoceano.
Alberto Biasi. Rilievi ottico-dinamici
a cura di Alberto Zanchetta
Fino al 27 aprile 2013
Galleria Dep Art
Via Mario Giuriati 9, Milano
Orari: da martedì a sabato 15.00-19.00 (possibili variazioni, verificare sempre via telefono)
Info: +39 02 36535620
www.depart.it
art@depart.it