SAN GIMIGNANO (SI)| Galleria Continua | 1 marzo – 17 maggio 2014
Intervista a ORNAGHI & PRESTINARI di Silvia Conta
Abbiamo incontrato i giovanissimi Valentina Ornaghi e Claudio Prestinari, presentati nella sezione Giovani di Espoarte 84 di prossima uscita, per parlare della loro prima personale in una galleria, alla Continua di San Gimignano (SI). Per Familiare il duo ha realizzato opere nuove che magistralmente mettono in luce il modo di intendere l’arte e il fare artistico. Ne abbiamo parlato con loro a Milano.
Come sono nati i lavori per questa prima personale e qual è il concept che li unisce?
Per la mostra alla Galleria Continua ci piaceva l’idea di lavorare con degli oggetti che avessero senso come tali, il cui senso stesse proprio nel realizzarli e nella cura che ci è voluta per farli. La nostra pratica prevede il fatto che ci si debba sempre confrontare in prima persona con materiali e tecniche nuovi, acquisendo di progetto in progetto le competenze necessarie, appropriandosene via via, senza partire da ciò che già si conosce e si sa utilizzare con la sicurezza generata dall’esperienza. Tutti i lavori in mostra sono stati realizzati appositamente, l’abbiamo intitolata Familiare come riferimento al fatto di prendere confidenza con quello che si sta facendo, attraverso un processo condotto attraverso pazienza e dedizione.
Su cosa si basa la vostra poetica? Quali sono i suoi cardini?
Abbiamo iniziato a lavorare insieme perché l’opera non fosse mia o sua, ma il frutto di un discorso. Un addensarsi di idee attorno a riflessioni condivise giorno per giorno. Non so se si possa tracciare un’unica linea, è come il pensiero, rizomatico per sua stessa natura. Si sviluppa attraverso scoperte, interessi, accidenti. Certo, ci sono dei temi ricorrenti come la delicatezza, la cura, il tempo, la legerezza, l’ironia… Corrispondono al nostro modo di vedere, oggi. Forse adesso siamo interessati a unire anziché separare. Separare, catalogare è spesso utile per capire, perché semplifica ma molte volte semplificare è uccidere.
Le opere esposte hanno tutte una peculiare storia e, ciascuna in modo diverso, declinano la vostra complessa e sfaccettata poetica. Ci fate qualche esempio?
Ogni opera deve camminare con le proprie gambe, anche se tutte sono parte di un’unica riflessione. A Fior di conio, ad esempio, è una scatola di argilla cruda che contiene circa 1000 monete da un centesimo manomesse, ogni moneta è stata lucidata e incisa con un processo piuttosto lungo. Si parla ovviamente del valore, ma anche di un piccolo gesto illegale. Appunti, invece, è la costruzione di una superfice argentata con la tecnica del Cennini, uno spazio in cui costruiamo dei segni, un alfabeto cuneiforme scritto con il cacciavite che restitiusce la stella al suo cielo.
In galleria, anche se non fanno parte della mostra, sono presenti le Opgrafie. Potete parlarci brevemente di quest’opera così particolare? Come è nata e perché?
Opgrafie è una serie che riflette sulla fotografia partendo dalla scultura, nello specifico dalla Pietà Rondanini di Michelangelo. Le Opgrafie sono calchi di luce su resina fotosensibile, è un modo per rimaterializzare la luce conservata in un negativo fotografico: siamo molto affascinati dai processi di trasformazione.
Progetti per il futuro?
Passeremo presto un breve ma intenso soggiorno alla Fondazione Spinola Banna per un workshop con Liliana Moro e Mario Airò.
Ornaghi & Prestinari. Familiare
1 marzo – 17 maggio 2014
Galleria Continua
Arco dei Becci 1, 18-24, San Gimignano (SI)
Info: +390577943134
www.galleriacontinua.com