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VENEZIA | Basilica di San Giorgio e Officina dell’Arte Spirituale, Isola di San Giorgio Maggiore | 10 maggio – 26 novembre 2017

Michelangelo Pistoletto (1933) torna in laguna con una mostra collaterale alla 57. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia che, concepita per gli spazi della Basilica di San Giorgio Maggiore e le adiacenti Sala del Capitolo e Officina dell’Arte Spirituale, riflette sul destino dell’uomo e l’urgente necessità di un cambiamento sociale radicale.

Michelangelo Pistoletto, Il Barocco e la Maschera, 1969 (dettaglio)

Michelangelo Pistoletto, Il Barocco e la Maschera, 1969 (dettaglio)

In Love Difference, manifesto redatto dall’artista nel 2002, afferma:

Love Difference regge un concetto che supera il senso razionale della ‘tolleranza’ per il diverso e penetra direttamente nella sfera del sentimento… Le differenze tra persone e gruppi sociali sono la prima cosa da accettare e accogliere in modo aperto, sensibile e caloroso per dare finalmente senso alla parola ‘umanità’.”

Su queste premesse l’artista colloca, al centro della Basilica di San Giorgio Maggiore, la grande installazione intitolata Suspended Perimeter – Love Difference, la quale, composta da una serie di specchi “sospesi” a formare uno spazio circolare, si colloca come fosse un controaltare, in cui gli specchi sono mezzo intermedio tra visibile e non visibile. Lo sguardo si estende oltre le sue normali facoltà e dilata le caratteristiche percettive dell’occhio e la capacità della mente, fino ad offrire la visione della totalità. L’opera assume una forza peculiare per il suo inserimento in un luogo consacrato e dedito al raccoglimento e alla preghiera: aprendo a riflessioni su questioni tra le più attuali e delicate per l’uomo contemporaneo come il conflitto tra le religioni, l’accettazione delle differenze, la multiculturalità, ma anche sul ruolo che l’arte deve avere per sostenere un territorio comune di confronto.

Abbazia di San Giorgio Maggiore, Venezia

Abbazia di San Giorgio Maggiore, Venezia

Per Pistoletto il processo evolutivo della società umana richiede oggi un’assunzione di massima responsabilità ed impegno: così con Il Tempo del Giudizio, per la Sala del Capitolo, mette a confronto reciproco le quattro religioni più diffuse nel mondo (Cristianesimo, Buddismo, Islamismo, Ebraismo) a portare un momento di radicale auto-confessione. Ogni religione è rappresentata da un elemento simbolico messo davanti ad uno specchio: una statua di Buddha, un tappeto per la preghiera rivolto verso la Mecca, un inginocchiatoio, e tavole della legge sagomate direttamente nello specchio per l’Ebraismo.
Pistoletto dichiara ancora:

“L’arte assume la religione vuol dire che l’arte fa dichiaratamente propria quella parte rappresentata dalle strutture che amministrano il pensiero (come la religione). Questo non per sostituirsi ad esse ma per sostituire ad esse un diverso sistema di interpretazione destinato ad estendere nella gente la capacità di esercitare autonomamente le funzioni del pensiero.”

Ogni opera presente contiene la propria storia, la propria memoria in un continuum spazio-temporale che non ammette scissioni o fratture improvvise e, secondo questo principio, l’inedita opera DNA spirituale dell’arte, che si pone come trascrizione genetica del Terzo Paradiso (uno dei segni più noti del maestro) permette al mondo naturale di convivere con il mondo artificiale e tecnologico, generando una rinnovata armonia.

Michelangelo Pistoletto, Color and Light, 2016 (dettaglio)

Michelangelo Pistoletto, Color and Light, 2016 (dettaglio)

Nella basilica veneziana il simbolo del Terzo Paradiso congiunge, idealmente, uno specchio all’impronta di una mano sulla parete di una caverna: nell’ultimo manifesto, Ominiteismo e Demopraxia, l’artista identifica l’impronta della mano nella caverna come la prima opera d’Arte. Dal momento che l’impronta della mano non è la mano stessa, ma una sua rappresentazione, dunque il concetto, con la nascita del concetto, si origina anche il pensiero umano.
In mostra anche una serie di quadri specchianti su Cuba, una nazione che, per Pistoletto, è il luogo in cui si può innescare una virtuosa rigenerazione del mondo. Cuba, terreno fertile per sperimentazioni e innovazioni, è il cambiamento stesso, e da qui si può arrivare al rinnovamento dell’intera società.

Michelangelo Pistoletto. One and One makes Three
evento Collaterale della 57. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia
a cura di Lorenzo Fiaschi
promossa da Associazione Arte Continua

in collaborazione con Abbazia di San Giorgio Maggiore – Benedicti Claustra Onlus
realizzata col supporto di Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana

10 maggio – 26 novembre 2017 

Basilica di San Giorgio e Officina dell’Arte Spirituale
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

Orari: da martedì a sabato 10.00-18.00; domenica 14.00-18.00

Info: www.arteallarte.org
www.galleriacontinua.com
www.cittadellarte.it
www.labiennale.org

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