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VENEZIA | 58. Esposizione Internazionale d’arte – La Biennale di Venezia

di CORINNA CONCI

Capire i materiali e immaginarli realizzati in un lavoro compiuto. Una delle intelligenze dell’Artista si manifesta proprio attraverso questa capacità, che Otobong Nkanga esprime applicando una lunga ricerca sul territorio. Ne nascono opere come Veins Aligned, scultura alla quale è stata assegnata quest’anno la Menzione Speciale della Biennale di Venezia a cura di Ralph Ruggoff dal titolo May You Live in Interesting Time.
In questi difficili giorni che vedono Venezia duramente colpita dal maltempo, la manifestazione internazionale rimane aperta per l’ultima settimana nelle sedi centrali dei Giardini e Arsenale, registrando comunque numerose visite che confermano il grande potere della città nel nome dell’arte.

Otobong Nkanga, Veins Aligned, 2018, Materials/techniques: Murano glass, paint, blast furnace fusion; wet sandblasted Lasa Marble Venato Fior di Melo ®,  Installation view at the 58th International Art Exhibition of the Venice Biennale, 2019. Photo: Andrea Avezzù , Courtesy: the artist; ar/ge kunst, Bolzano

“Per la sua ricerca continua e carica di ispirazione attraverso i media nella politica della terra, del corpo e del tempo” Nkanga è stata premiata dalla Giuria composta da Stephanie Rosenthal (Presidente di Giuria, Germania), Defne Ayas (Turchia/Olanda), Cristiana Collu (Italia), Sunjung Kim (Corea) e Hamza Walker (USA).

Nkanga è nota per la sua pratica focalizzata sulla “continuità con il paesaggio” dove tutto è interconnesso: in questo senso nascono opere che potenziano il territorio. Emanuele Guidi, curatore e direttore artistico del kunstverein “ar/ge kunst” di Bolzano ci racconta come viene alla luce Veins Aligned (vene allineate), scultura realizzata nel periodo in cui Nkanga lavorava per preparare le opere della sua prima personale in Italia.

Emanuele Guidi, Photo Luca Guadagnini

Si tratta di una scultura commissionata e co-prodotta da ar/ge kunst in occasione della sua mostra a Bolzano A Lapse, a Stain, a Fall (23.11.2018 – 09.02.2019). L’opera evoca il sentimento profondo che Nkanga nutre per la materia e che si rivela nell’urgenza di creare una continuità tra i materiali così che operino tra essi come struttura di supporto. Allo stesso tempo, un sentimento che emerge nell’urgenza di riconoscere tutte le sue stratificazioni come portatrici di una conoscenza situata: dalla pelle, con la sua lucentezza che produce desiderio, fino attraverso la complessa struttura molecolare, con le sue proprietà geo-tecnologiche. Una conoscenza che è importante saper estrarre, rendendo visibile come ogni processo di estrazione rischi di diventare estrazione di capitale e potenzialmente un atto violento verso un corpo, sia esso quello di un essere umano, di un materiale o di un Paese. Siamo estremamente felici di aver portato a Bolzano un’artista come Otobong che ha saputo lavorare sul territorio, abbracciandone la complessità e sapendo coniugare la ricerca sui materiali con le eccellenze produttive che esistono, allo stesso tempo mantenendo uno sguardo critico sulle dinamiche di questo territorio”.

Otobong Nkanga: Veins Aligned, 2018, Photo Tiberio Sorvillo, 2019. Courtesy: the artist; ar/ge kunst, Bolzano

Per questo lavoro Nkanga ha utilizzato una qualità di marmo estratto in Sudtirolo ed esportato in tutto il mondo. Si tratta di un materiale usato per la realizzazione di grandi spazi pubblici e cimiteri militari, in Medio Oriente e in America, come per esempio la nuova stazione del Word Trade Center di New York firmata da Calatrava. Questi luoghi simbolici del nuovo millennio sono costruiti con il materiale delle cave di Lasa che l’artista ha visitato personalmente, per viverne l’esperienza e scegliere poi la tipologia di marmo più adatta al suo lavoro.
Erich Tscholl, direttore operativo di Lasa Marmo, sottolinea come “Da secoli, il marmo di Lasa viene apprezzato ed usato da artisti importanti, ma non succede spesso, che è protagonista di un’esposizione assai importante al livello mondiale. L’opera di Otobong Nkanga ha una approccio sostenibile, di rispetto per ambiente e materiale che è importante anche a noi stessi per il nostro marmo, un materiale puro e cristallino che viene direttamente dal Parco Nazionale dello Stelvio”.
Ma la continuità del lavoro di Nkanga esiste anche con il territorio veneziano. Veins Aligned è composta nei suoi 26 metri di lunghezza anche da strati di vetro di Murano. A primo sguardo la scultura in alcuni punti sembra costituita da gomma o carbone bruciato, fossile, ma avvicinandosi si riconosce la pasta vitrea: questa lavorazione è nata dalla collaborazione dell’artista con Alessandro Cuccato e Alessandra Piazza di Vetroricerca, altra eccellenza artigianale del territorio bolzanino.

Otobong Nkanga, Veins Aligned, 2018, Materials/techniques: Murano glass, paint, blast furnace fusion; wet sandblasted Lasa Marble Venato Fior di Melo ®,  Installation view at the 58th International Art Exhibition of the Venice Biennale, 2019. Photo: Andrea Avezzù , Courtesy: the artist; ar/ge kunst, Bolzano

In mostra alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte anche un’altra opera commissionata e prodotta da ar/ge kunst in occasione della personale Kirchgängerbänger del duo artistico Slavs and Tatars. Si tratta del tappeto di grandi dimensioni dal titolo Ha’mann in the Hood, presentato per la prima volta negli spazi espositivi bolzanini a maggio 2018. Con questa seconda opera nata per ar/ge kunst, si conferma il profondo intuito artistico di Emanuele Guidi, che dopo aver portato in Italia questi importanti artisti, vede nel contesto della Biennale 2019 il consolidarsi ulteriore dei loro nomi a livello internazionale.

Slavs and Tatars: Dillio Plaza, 2019, tiles, copper, brass, pump, water, pigment, 350 × 350 × 130 cm. Installation view at the 58th International Art Exhibition of the Venice Biennale, 2019. Photo Luca Giardini. Courtesy the artist; Kraupa-Tuskany Zeidler, Berlin.

Slavs and Tatars: Hamann from the Hood. Installation view ©ar/ge kunst, Photo Tiberio Servillo, 2018; Courtesy: the artist; Kraupa-Tuskany Zeidler, Berlin; ar/ge kunst, Bolzano

Otobong Nkanga, Veins Aligned, 2018, Materials/techniques: Murano glass, paint, blast furnace fusion; wet sandblasted Lasa Marble Venato Fior di Melo ®,  Installation view at the 58th International Art Exhibition of the Venice Biennale, 2019. Photo: Andrea Avezzù , Courtesy: the artist; ar/ge kunst, Bolzano

www.argekunst.it

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