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#startup | MyTemplArt The Cloud Art Platform

Intervista a Gianni PasquettoDeianira Amico di Francesca Di Giorgio

Continua il nostro agile “dossier” nel mondo delle startup lanciate in contemporanea alla settimana dell’arte bolognese. Dopo Planitars (e-commerce di opere d’arte online leggi qui) incontriamo Gianni Pasquetto e Deianira Amico rispettivamente project manager ed editor in chief di MyTemplArt, piattaforma di catalogazione multimediale del patrimonio artistico pubblico e privato in preview all’ultima edizione di ArteFiera con uno spazio dedicato.
Catalogazione e archiviazione, e conseguente tutela, in Italia, sono concetti radicati nella storia dell’arte che si sono dovuti confrontare (ed aggiornare) con una quantità di beni culturali immensa. MyTemplArt oltre ad essere uno strumento innovativo di tutela a disposizione di archivi d’artista, fondazioni, musei, collezionisti e artisti contribuisce a rinnovare il dibattito culturale attorno a queste importanti tematiche…

Non diamo nulla per scontato e partiamo dalle basi. MyTemplArt cataloga ogni genere d’opera d’arte sulla base di tecnologia Cloud computing. Che cosa significa?
Gianni Pasquetto:
Il “cloud” – la “nuvola” – è lo spazio più idoneo a gestire volumi immensi di dati dislocati in tutto il mondo, supportando un’architettura informatica strutturata grazie alla capacità di allocare informazioni in modo bilanciato e distribuito, garantendo velocità e immediatezza nell’utilizzo delle informazioni. La tecnologia cloud computing consente di avere sempre con sé le informazioni immesse nel sistema perché è supportata da qualsiasi dispositivo.

MyTemplArt ad ArteFiera Bologna 2015

Da quali figure professionali è composto il vostro staff? Chi fa cosa?
G. P. :
 Ho messo in piedi il progetto MyTemplArt con la sicurezza di un’esperienza di oltre 30 anni nel settore informatico applicato alla gestione dei processi. Ho selezionato un team con diverse competenze in ambito informatico, storico-artistico, gestionale e di comunicazione. Tra i nostri primi partner, con la volontà di estendere le partecipazioni a diverse università ed accademie, abbiamo instaurato una collaborazione con Laba, Libera Accademia di Belle Arti di Brescia. Per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico ci siamo rivolti ad un’azienda di sviluppo e innovazione di grandi dimensioni che ha sede in territorio veneto ma attiva su progetti di scala internazionale.
Ci avvaliamo anche del supporto di due studi legali; Deianira Amico svolge fin dall’inizio il ruolo di consulente e responsabile editoriale dello staff di giornalisti (del magazine MyTemplArt, ndr), attivi sia in territorio italiano sia estero, le cui esperienze e competenze spaziano in vari ambiti. Ilaria Carvani è responsabile ufficio stampa e pubbliche relazioni, Nicola Berto dell’area sviluppo commerciale, Valentina e Stefania Pasquetto delle operazioni finanziarie e di coordinamento.

Il team di MyTemplArt

Ci raccontate i passi fatti prima del lancio ufficiale ad ArteFiera?
Deianira Amico:
Le attività che hanno preceduto la partecipazione ad ArteFiera si sono svolte nella direzione di un confronto con diversi interlocutori del mondo dell’arte, sia in ambito pubblico-istituzionale che privato, per mappare le diverse esigenze di catalogazione e fare di MyTemplArt un progetto dinamico ed in continua evoluzione. I contenuti editoriali testimoniano un percorso di indagine culturale e di messa a sistema di esigenze e criticità quando si parla di catalogazione e di autenticazione nel mondo dell’arte. Siamo arrivati alla convinzione che la catalogazione possa diventare un metodo di lavoro, a diversi livelli di compilazione scientifica. I profili a cui ci rivolgiamo sono diversi, ma nella piattaforma lo spazio di ognuno è ben definito e la privacy dell’informazione tutelata.

A chi vi rivolgete e quali sono i servizi che avete messo a punto?
D. A. : Il progetto è nato con un grande focus sul Novecento e sull’arte contemporanea, per cui proporremo nei prossimi mesi strumenti innovativi di tutela. Ci rivolgiamo sia alle realtà che hanno come primo obiettivo la conservazione e la tutela (archivi d’artista, fondazioni, musei) che ai collezionisti ed agli artisti, i quali spesso sono consapevoli di dover essere sempre di più abili archivisti e manager di se stessi. Ci tengo a sottolineare che MyTemplArt non è un market place ma una piattaforma di catalogazione che può essere utilizzata come gestionale o strumento per l’organizzazione di mostre, ad esempio anche dalle gallerie, interlocutori necessari quando ci rivolgiamo all’arte contemporanea. Nell’ambito dell’arte storicizzata abbiamo una particolare sensibilità verso gli Archivi d’artista del XX secolo, i cui ruoli devono assumere una nuova centralità nel rapporto sia con il Pubblico che con i collezionisti, le gallerie e le case d’asta.
G. P. : Garantiamo servizi che spaziano dalla realizzazione di infrastrutture ad hoc alla consulenza e formazione per l’utilizzo dello strumento, ai progetti di inventariazione di importanti collezioni che comprendono il recupero di dati già catalogati, con normalizzazione degli stessi. Attraverso un team di storici dell’arte garantiamo inoltre servizi di ricerca storico-critica, curatela di processi di gestione degli archivi e strategie di valorizzazione secondo le esigenze dei clienti.

MyTemplArt, Gli archivi sono la base del futuro dell'arte

In materia di archiviazione quali sono, oggi, le necessità più “urgenti”?
D. A. :
È vero che la cultura della tutela e della catalogazione ha in Italia una storia antica e prestigiosa. Vero anche che le campagne di catalogazione dei beni culturali sono strumenti di tutela essenziali; gli investimenti in questa direzione non dovrebbero avere carattere di “urgenza” ma di costanza, nell’ottica di una politica che investa innanzitutto sulla cultura della preservazione della memoria storica. Esiste poi, a mio avviso, un’emergenza meno inflazionata che ha a che vedere con il tema della catalogazione in rapporto alla contemporaneità ed all’esigenza di sostenibilità e di tutele crescenti nell’ambito privato. L’Archivio d’artista, ad esempio, ha anche l’esigenza di tutelare l’opera dell’artista dai falsi; fondazioni e musei conservano patrimoni ingenti di opere la cui catalogazione, valorizzazione e tracciabilità è un’esigenza primaria. Gli artisti contemporanei espongono la propria produzione usando diversi social network, ma quanti di questi conserva un archivio ordinato e strutturato che permetta anche la condivisione delle informazioni? Mi sembra evidente che nel futuro un ruolo di primo piano sarà sempre più quello delle tecnologie innovative legate alla tutela e valorizzazione del patrimonio. Ad oggi, il mondo dell’arte sia privato che pubblico potrebbe condividere invece un’amara riflessione su quante risorse, energie e denaro siano stati investiti in un’informatizzazione spesso inefficace, che non tiene conto di una catalogazione sostenibile, funzionale e durevole nel tempo.

MyTemplArt, infografica

Archiviare porta con sé riflessioni che hanno dato, soprattutto negli ultimi decenni, esiti interessanti all’interno della ricerca di molti artisti contemporanei…
D.  A. : Gli ultimi due decenni hanno visto un rinnovato interesse per il documento e l’archivio d’arte. Ci sono artisti che ne fanno ricorso non solo adoperandoli come soggetto delle proprie opere, ma anche sul piano teorico, interpretandoli come sistema di relazioni, contenuti e forma. Un interesse che si è manifestato, pensando solo al ‘900, nella poetica delle avanguardie storiche, in particolare tra le due guerre, quando gli artisti anticipano il pericolo di una possibile perdita di memoria con progetti “enciclopedici”. In questa contingenza storica esiste un pericolo di perdita di identità sociale, conseguenza anche del cambiamento degli assetti geopolitici e della globalizzazione. La mostra Too early, too late attualmente in corso alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, a cura di Marco Scotini, tratta diverse criticità in questo senso.

MyTemplArt è anche un magazine… Su quali tematiche si concentra?
D. A. :
I contenuti editoriali di MyTemplArt hanno un focus sul tema della catalogazione e certificazione delle opere d’arte, declinato attraverso news, interviste e contributi critici rigorosi. Spesso esploriamo fondi di archivi poco conosciuti, ci relazioniamo con collezionisti, archivi d’artista, fondazioni, musei, enti pubblici e privati. Andiamo dove non c’è l’evento. Un filone di ricerca è anche quello legato alla conservazione dell’arte contemporanea, oltre all’indagine sui temi dell’archivio e della memoria nella ricerca artistica contemporanea.

Quali sono i prossimi obiettivi?
G. P. : Il prossimo obiettivo di MyTemplArt è una time-line di nuovi rilasci del sistema, mirati a target specifici della filiera del mondo dell’arte. È già stata definita inoltre una strategia in merito alla divulgazione della piattaforma sul territorio nazionale e internazionale. Di particolare ambizione è il progetto accademico che prevede di portare MyTemplArt come workshop didattico legato alle tematiche di archiviazione, catalogazione e gestione dell’archivio all’interno delle università.

MyTemplart
www.mytemplart.com
info@mytemplart.com

Info: 
Artechne Srl
Via Verona 7, Povegliano Veronese (VR)
+39 0452426793
info@artechne.com
www.artechne.com


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