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VENEZIA | Marignana Arte | Fino al 23 luglio 2022

di FRANCESCA DI GIORGIO

Gli insiemi in matematica hanno una loro teoria, la insegnano a scuola. Siamo così abituati a raggruppare elementi vari secondo una caratteristica comune. Un criterio oggettivo che ci permette di decidere cosa fa parte o meno di un determinato gruppo.
Ora, proviamo ad immaginare però che quegli stessi elementi, imparentati per similitudine, siano contenuti e contenitori allo stesso tempo: pieni e vuoti a partire dalla nostra visione.

Veduta della mostra, “L’insieme vuoto”, Maurizio Donzelli. La serie dei Mirrors e Aleph III. Ph. Enrico Fiorese

I lavori di Maurizio Donzelli, appartenenti a diverse serie di lavori, sono perfettamente distribuiti negli spazi della Galleria Marignana Arte di Venezia seguendo un criterio molto rassicurante: anche l’osservatore meno esperto, che si trova davanti alle opere dell’artista per la prima volta, è in grado di percepire il ritmo cadenzato, attraverso le sale della galleria, da opere simili legate da un rapporto reciproco molto stretto percepibile con evidenza e tale da formare un insieme unico. Più complesso, ma solo apparentemente, cogliere il perché quell’insieme sia definito “vuoto” a partire dal titolo.
Per coglierlo dobbiamo fare spazio. Spazio alla nostra visione. Ecco che la domanda “cosa rappresenta?” resterà meravigliosamente senza risposta.

Maurizio Donzelli, Mirror #1221, 2022. Ph. Enrico Fiorese

Nessuno finalmente cercherà di specchiarsi veramente nei Mirrors, forse le opere più conosciute dell’artista e che, poste all’ingresso della galleria, introducono ad un viaggio verso una meta indefinita, luogo dove l’opera stessa vive, all’incrocio tra visibile e invisibile. Sono specchi, certo, ma bisogna entrarci dentro per vedere davvero.
Sembra un paradosso ma è lì che ci troveremo pieni di quelle esperienze che è l’opera che ci fa vivere, pieni di quelle relazioni che Maurizio Donzelli cerca da sempre di attivare con il suo lavoro.

Veduta della mostra “L’insieme vuoto”, Maurizio Donzelli. La serie degli arazzi. Ph. Enrico Fiorese

Lo stesso vale per gli Arazzi. Appesi come delle sculture mobili sembrano leggerissimi e lasciano ignaro lo spettatore sulla fonte da cui provengono: dettagli e particolari di arazzi tardo medioevali e rinascimentali, ripetuti all’infinito, specchiati tra di loro nelle trame del tessuto, provengono da fotografie di opere (una è di Hieronymus Bosch, lo capiamo dal titolo) viste dall’artista nei Musei di tutto il mondo e che ricomposte digitalmente diventano altro, fanno sì che l’opera non si concluda, mai.

Veduta della mostra “L’insieme vuoto”, Maurizio Donzelli. La serie degli arazzi. Ph. Enrico Fiorese

La volontà di azzeramento della visione e il continuo rilancio all’invisibile come mi racconta Gabriele Salvaterra, curatore della mostra e autore di un approfondito testo pubblicato nel catalogo dell’esposizione, diventa sublime nella serie più recente dei lavori di Donzelli, i Reds dove lo sguardo vaga, si perde in quel mondo parallelo volutamente estraneo alla rappresentazione.
Per un attimo ho come l’impressione che gli acrilici su tavola de i Reds “parlino” agli Arazzi. Sarà per le cromie, o per i segni di colore che mi appaiono fluidi come districate matasse di fili visti da vicino. Sarà che, alla fine, si finisce per caderci dentro a quello spazio infinito che è la pittura.

Maurizio Donzelli, Reds #0621, 2021, acrylic on board 153×112,5×7 cm

Maurizio Donzelli. L’insieme vuoto
a cura di Gabriele Salvaterra

Fino al 23 luglio 2022

Galleria Marignana Arte
Dorsoduro, 141, Rio Terà dei Catecumeni, Venezia

Orari: da martedì a sabato, dalle 11.00 alle 19.00 Domenica e lunedì aperto solo su appuntamento Fermate vaporetto: Salute – Linea 1, Spirito Santo – Linee 5.1 / 5.2 / 6

Info: +39 041 5227360
info@marignanaarte.it
www.marignanaarte.it 

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