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#SPECIALEGALLERIE #GALLERYATTHEFIRSTSIGHT

Mentre il 2022 si è aperto nell’atmosfera del “posticipo” (vedi Fiere ed opening rimandati in questa primavera in corso) per le gallerie italiane, e non solo per loro, si tratta di affrontare ancora un anno all’insegna dell’adattamento.
I temi su cui riflettere sono sempre tanti e abbracciano aspetti differenti che partono dalla programmazione di galleria, in presenza e online, agli strumenti e alle modalità di comunicazione, al ruolo del digitale e alle relazioni al di là di uno schermo. Non ultime le nuove sfide, prospettive e progetti da sviluppare cui una galleria non può mai prescindere pur nell’incertezza del momento.
Ultimi appuntamenti settimanali con la selezione di 26 gallerie con cui abbiamo deciso di iniziare il 2022 con uno slancio verso il futuro. Approfondimenti online di cui trovate una sintesi sul primo numero di Espoarte dell’anno: il #116.

(a cura di Francesca Di Giorgio)

 


CASERTA | Nicola Pedana Arte Contemporanea

Nicola Pedana


 

Il periodo storico che stiamo attraversando si sta rivelando un’occasione per riflettere sul ruolo delle gallerie come luoghi di vendita, di scambio, di progettazione ma anche spazi di sperimentazione artistica di scoperta o riscoperta di artisti.
Che cos’è oggi una galleria d’arte? Le gallerie d’arte possono essere ritenute ancora luoghi di sperimentazione? Potete raccontarci alcuni aneddoti, episodi ed esperienze personali (del passato o del presente) che facciano comprendere al pubblico cosa accade in galleria oltre ai classici momenti espositivi?
La galleria oggi è e sarà sempre un luogo dove si farà ricerca e sperimentazione ed il lavoro di un artista verrà sostenuto e portato avanti per renderlo noto, prezioso e consolidato. La mia galleria è da sempre a sostegno della giovane arte e non solo, sia nazionale che internazionale, da alcuni anni mettiamo a disposizione una piccola foresteria, dove gli artisti posso venire in residenza e lavorare direttamente in situ, così da poter creare opere ad hoc, “site specific” per lo spazio che li ospita. Questo lavoro lo si fa per passione, amore, quasi per voto verso l’arte e la sua magnificenza. Non lo potremmo fare in altro modo perché è un lavoro che assorbe energie e tempo, un tempo indeterminato che spesso ti fa tornare a casa alle due di notte e non ti fa dormire perché l’allestimento che hai appena terminato non ti convince e nemmeno all’artista. Qualche volta mi è capitato che l’artista telefoni senza pensarci su, nel cuore della notte, e ti dica che magari, “se per te va bene, domattina presto spostiamo quel dipinto sulla quella parete altra, rifaccio il wall painting perché così non funziona”. Non ti scoraggi sai che ha ragione e con un’ansia spaventosa vai avanti senza pensarci e sai pure che quel giorno in prima serata avrai l’opening e sarà una corsa fino all’ultimo secondo. L’adrenalina sale ed è quella che ti terrà in piedi per accogliere il pubblico, altrimenti l’alternativa sarebbe tornare a letto dove non hai trovato riposo.

Veduta della mostra Krzysztof Grzybacz, “Windowless car”, foto Danilo Donzelli, courtesy Nicola Pedana Arte Contemporanea

L’esperienza della pandemia e il nuovo rapporto che si è venuto ad instaurare con la tecnologia e il digitale. Come avete continuato a portare avanti la vostra comunicazione, con quali strumenti e modalità? Questi strumenti, sviluppati a partire dalla necessità del momento, continuano ad essere parte integrante della vostra attività?
La pandemia ha creato un nuovo mondo, quello di divulgare l’arte sempre di più attraverso piattaforme dedicate e social network. Per quanto mi riguarda ho adottato molte strategie di questo tipo e mi sono adattato al tempo e alle vicissitudini che viviamo anche se sono e sarò sempre un sostenitore del rapporto diretto con il collezionista, appassionato o semplicemente curioso.
L’arte è incontro, aggregazione, scambio di idee e luogo di cultura e tutto ciò può essere percepito e vissuto solo live. La gente per fortuna ama ancora andare alle mostre, essere presente alle fiere e agli opening in galleria. Non nascondo che vendiamo anche attraverso il digitale ma rimane solo ed esclusivamente business, questo va bene per le attività che si occupano di abbigliamento, cibo, la grande distribuzione… L’arte è preziosa, contemplativa, unica, per questo va vista dal vivo.

Krzysztof Grzybacz, Windowless Car, olio su tela, 120×100 cm, foto Danilo Donzelli, courtesy Nicola Pedana Arte Contemporanea

Il 2021 ha segnato la ripresa degli appuntamenti in presenza. Tra mostre in galleria e la vostra presenza nelle fiere di settore, che tipo di feedback avete avuto dal pubblico e dal collezionismo?Non vedevamo l’ora e onestamente anche molti collezionisti avevano una gran voglia di partecipare in presenza. Sia di immagine che di vendite possiamo reputarci soddisfatti. Per ripartire alla grande avremmo però definitivamente bisogno che la pandemia dia la sua resa definitiva in modo da accelerare sui tempi e fare più di quanto stiamo facendo ora. È ancora tutto molto lento.

Qual è il vostro pubblico di riferimento e come lo avete visto cambiare nel tempo?
Il nostro pubblico è quello dei collezionisti ovviamente ma anche dei curiosi e appassionati che si avvicinano per la prima volta e vogliono iniziare a collezionare o regalarsi ogni tanto il piacere di una bella opera.
Oggi la gente è diventata molto esigente, vuole essere coccolata, messa sempre al primo posto, ricoprire sempre più un ruolo da protagonista e partecipare a 360°. Prima si era riservati e non si voleva rivelare chi fossero coloro che compravano e sostenevano il lavoro di un artista e di una galleria, oggi è l’inverso.

Qual è, invece, il vostro personale rapporto con gli altri attori privati (le altre gallerie del vostro territorio) e le istituzioni come Musei e Fondazioni?
Molto buono siamo una grande famiglia e ci conosciamo quasi tutti. Con alcuni colleghi si è creato col tempo un rapporto di amicizia, con altri invece di stima, saluto e rispetto. Con musei e istituzioni abbiamo buoni rapporti e qualche volta si collabora, specie con quelli locali.

Veduta dello stand della galleria Nicola Pedana Arte Contemporanea con opere di Vickie Vainionpää, Krzysztof Grzybacz e Marco Rossetti, Miart 2022

Le Gallerie continuano ad essere tra i pilastri del Sistema e sono considerate come un punto di riferimento per artisti, collezionisti e non solo ma oggi più che mai dobbiamo chiederci: di che cosa avete bisogno in questo momento?
Sì lo sono e spero lo saranno. Abbiamo bisogno di fiducia, sburocratizzazione e aiuto da parte dello Stato il quale dovrebbe investire nel nostro patrimonio e nella ricerca.

Spesso si parla di mancanza di coraggio da parte del sistema dell’arte ma oggi nel mercato dell’arte contemporanea è ancora possibile assumersi margini di rischio? Da quando è direttore di Galleria a quali cambiamenti sostanziali ha assistito nel mercato dell’arte?
Cambia tutto si deve sempre stare a passo con i tempi ma il meccanismo e l’operato rimane lo stesso.
Parte tutto dalle nostre idee e finanze è un rischio continuo e spesso azzardato. La nostra è come una qualsiasi impresa ma spesso non fa calcoli di entrata ed uscita altrimenti sarebbe follia andare ad investire in una fiera da 20.000 euro senza conoscerne il ritorno. Ripeto è la passione e l’amore verso l’arte che fa camminare questa macchina, altrimenti con dei preventivi calcoli di rischio non si potrebbe praticare.

Nuove sfide e prospettive. Progetti da sviluppare o in cantiere?
Lavorare, progettare e migliorare sempre.

 

MOSTRA IN CORSO:

Krzysztof Grzybacz. Windowless Car
a cura di Domenico de Chirico

Fino al 7 maggio 2022

Nicola Pedana Arte Contemporanea
Piazza Giacomo Matteotti 60, Caserta

Info:  +39 392 6793401
gallerianicolapedana@gmail.com
www.nicolapedana.com

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