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VERONA | ARTantide Gallery | Fino al 25 febbraio 2022

Intervista a PAOLO MOZZO e a SANDRO ORLANDI STAGL di Francesca Di Giorgio

Re-Genesis, un ciclo di mostre, pensate come bipersonali ispirate alla Genesi Biblica. In tutto quattordici artistə in “sette atti”, da aprile 2021 a febbraio 2022, un lungo periodo di mostre in progress negli spazi di ARTantide Gallery a Verona con il coordinamento organizzativo di Paolo Mozzo e con la direzione artistica e curatela di Sandro Orlandi Stagl.
Un vero palinsesto di mostre di autori ed autrici differenti legati però da una matrice comune: il Movimento Arte Etica da cui nasce una riflessione interna ed esterna al mondo dell’arte. Alla base del progetto la parola Genesis che significa origine e in ebraico corrisponde a Bereshit cioè in principio. Mai come in questo ultimo anno abbiamo pensato ai concetti di rinascita e nuovo inizio in relazione all’arte contemporanea e ai suoi messaggi ed è per questo che dopo i primi due “capitoli” del progetto – Oltre le tenebre, con opere di Julia Bornefeld e Marco Gradi e Sull’orlo del cielo, con opere di Matteo Mezzadri e Jorge R Pombo – abbiamo parlato con chi sta tenendo le fila di questi intensi dialoghi.

Sull’orlo del cielo. Matteo Mezzadri. Jorge R. Pombo, veduta della mostra, courtesy ARTantide Gallery, Verona

Come è stato pensato il dialogo tra artisti nel doppio alveo di un movimento artistico e di una serie di esposizioni pensate come dialogo a due?
Paolo Mozzo: Il Movimento Arte Etica è nato per catalizzare un gruppo di artisti eterogeneo e, a differenza di moltissimi altri movimenti artistici del passato, unisce le persone per la loro affinità negli atteggiamenti, non per le tecniche o la similitudine nelle scelte espressive. Il bello di un contesto con tante differenze è che nasce un ventaglio di valori molto ampio e il dialogo risulta più facile perché gli argomenti del confronto sono tanti.
A ciascuna coppia di artisti si lancia un tema ispirato ad uno dei giorni della creazione nella Genesi e ognuno di essi si esprime in coerenza con il proprio lavoro, sfruttando la metafora biblica per parlare di temi sociali di grande attualità. In ogni mostra le opere vengono esposte nella stessa grande location (ARTantide Gallery) in modo che il dialogo sia concretamente posto davanti agli occhi del visitatore, anche dal punto di vista estetico.
Poi il dialogo si espande e il filo conduttore collega le mostre in galleria anche a quelle istituzionali: Franco Mazzucchelli al MACRO di Roma, Matteo Mezzadri al Museo del Suono a Parma, Gianfranco Gentile a Cartasia, la Biennale di Lucca, Alessandro Zannier agli eventi del Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia e al CNR con l’Università Ca’ Foscari, Marco Gradi al Museo di Vrnjacka Banja di Belgrado, Alberto Salvetti e Luigi Dellatorre in preparazione al VI OFF al Museo Diocesano di Vicenza e così via per tutto il 2021.

Oltre le Tenebre. Julia Bornefeld, Marco Gradi, veduta della mostra, courtesy ARTantide Gallery, Verona

Come e quando nasce il Movimento Arte Etica? Attorno a quale fulcro fisico e concettuale si addensa?
P.M.:
Il Manifesto dell’Arte Etica, L’arte Può, nasce nel 2016 e viene pubblicato a piena pagina su un quotidiano italiano nel 2017; sancisce la cultura e i valori del Movimento. L’idea da cui ha preso vita è semplice, nascendo dalla metaforica domanda da 100 milioni di dollari: quali potranno essere oggi gli artisti che saranno famosi fra vent’anni?
Rispondere con certezza a questa domanda è pura retorica, ma chiedersi quali possano essere i meccanismi che aiutino i curiosi a districarsi in questa previsione è invece legittimo e molto interessante. Basta guardare la storia e rendersi conto che gli artisti oggi famosi sono stati tutti, in passato, figli del proprio tempo; hanno saputo cogliere al meglio i sentimenti e le aspettative della società in cui vivevano, interpretando a modo loro le aspirazioni di una generazione, sapendole anticipare e proiettandole nel futuro.
Il fulcro fisico è quello di ARTantide Gallery, nata ventun’anni fa a Verona, ma gli artisti del Movimento Arte Etica non hanno vincoli esclusivi e sono coesi da forti collaborazioni istituzionali, coordinate dalla Galleria, uniti nella scelta concettuale di concepire opere a forte Responsabilità Sociale, concordi nell’intento di lasciare sempre un segnale di cambiamento, anche piccolissimo, nella testa di chi entra a visitare una mostra personale o collettiva in cui siano protagonisti.

Cosa significa oggi far parte di un Movimento che ha l’Arte e l’Etica come cardini? L’arte è sempre etica o si rinnova nella necessità di ribadire determinati principi?
P.M.:
Appartenere oggi a un movimento artistico potrebbe sembrare quasi anacronistico, dato che l’epoca degli “ismi” sembra provenire dal millennio scorso, tuttavia l’attrazione verso un progetto comune con una forte cultura di base e una coerenza concettuale basata sui valori (etica) e non sulle forme (estetica) è davvero potente per gli artisti aderenti. Da qualche anno ormai l’etica è diventata elemento presente nel lavoro di tantissimi artisti in tutto il mondo, ma solo un gruppo come il nostro ha voluto sancire con una cultura condivisa il proprio atteggiamento etico, scrivendola su un Manifesto pubblico che dichiara l’intento di farne una missione artistica e intellettuale. D’altra parte non tutti gli artisti ritengono importante investire di contenuto etico la propria ricerca, fermandosi all’aspetto estetico o aggiungendo quello concettuale, ma senza la consapevolezza del ruolo sociale e dello straordinario potere, e quindi la conseguente responsabilità, che l’arte può esercitare sulle persone: pensare e agire con responsabilità, questo significa coniugare arte ed etica.
Noi crediamo che fra vent’anni, quando essere figli del proprio tempo significherà forse produrre opere con l’intelligenza artificiale o chissà cosa, riguardando ai tempi nostri si riscoprirà che moltissimi artisti sono stati sensibili al cambiamento e hanno interpretato l’etica come atteggiamento responsabile ed educativo, elemento imprescindibile dall’arte che hanno creato, ma solo alcuni di essi sono appartenuti (e probabilmente ancora stanno appartenendo) al Movimento Arte Etica. Fra vent’anni, questo farà la differenza.

Oltre le Tenebre. Julia Bornefeld, Marco Gradi, veduta della mostra, courtesy ARTantide Gallery, Verona

Come accennato prima Re-Genesis nasce come una serie di mostre/dialogo tra sette differenti coppie d’artisti. Il tema biblico comune, che permea tutto il progetto, non è il solo legante tra le diverse ricerche artistiche coinvolte. Può raccontarci in sintesi di cosa sono fatti i legami ricercati dal filo curatoriale?
Sandro Orlandi Stagl: in un momento così avverso e travagliato come questo mi è sembrato quasi doveroso interpellare gli artisti del Movimento di Arte Etica e di coinvolgerli in maniera costruttiva. Li abbiamo invitati ad esporre opere che fossero frutto di una visione rinnovata e fiduciosa della nuova realtà che avanza. Abbiamo raggruppato gli artisti in sette differenti coppie in un ciclo di altrettante mostre, al quale abbiamo dato, con un pensiero di rinnovato entusiasmo, il nome di Re-Genesis. Gli accostamenti sono stati fatti sia per analogia, sia per contrasto, proprio come nella Genesi biblica. Dio, infatti, ha creato gli elementi in modo analogo, coniugando gli opposti: la luce e il buio, il cielo e la terra, la flora e la fauna, Adamo ed Eva ecc. Così nel primo giorno della creazione Marco Gradi ci invita a riflettere sul dissennato uso di alcuni elementi che compongono il nostro pianeta con il pericolo di farci ritornare “nel buio”, mentre Julia Bornefeld, facendoci riflettere sull’importanza dei rapporti fra le persone, ci offre una visione più ottimistica, “una luce” per il nostro futuro. Matteo Mezzadri e Jorge R. Pombo, nel secondo giorno, quello della separazione delle acque dal cielo, usano un linguaggio simbolico per stabilire una relazione tra l’invisibile ed il visibile, tra l’ultra sensibile e il sensibile, tra le proprie riflessioni e la realtà che ci circonda. Questi gli ingredienti solo per i primi due giorni, a seguire ci saranno gli altri cinque.

Lo spunto della Genesi Biblica torna anche nel progetto editoriale. Ogni mostra ha un suo volume che ripropone al suo interno il dialogo esplicitato dalle opere esposte al pubblico negli spazi di ARTantide Gallery a Verona. Che valore assume questa trasposizione testuale?
S.O.S: Gli artisti ci ricordano come la creazione artistica sia un procedimento necessario per passare da una concezione mentale a una realizzazione formale. Ne nasce l’esigenza di farla conoscere non solo attraverso una mostra espositiva negli ampi spazi della sede di ARTantide Gallery ma anche attraverso la pubblicazione di un catalogo edito per ciascuna mostra. Tale trasposizione editoriale si è resa altresì necessaria per far conoscere non solo le opere nei dettagli ma anche le riflessioni degli artisti sulla propria esperienza passata e sulle aspettative future. Per rispondere a quest’ultima esigenza è stato predisposto un formulario di domande e, per renderlo più stimolante e vivace, è stato preso esempio da ciò che avviene nell’ambito della composizione musicale. I quesiti sono stati impostati secondo l’arte del “contrappunto”, in linea anche con il fatto che le mostre saranno tutte delle bipersonali, cioè un confronto sia per analogia, sia per contrasto, fra due artisti. Come novità editoriale si è scelto di inserire, tra le foto delle opere degli artisti presenti, alcune immagini di carattere generale che, per analogia di argomenti trattati, contestualizzassero il loro lavoro nell’attualità del presente momento storico.

Oltre le Tenebre. Julia Bornefeld, Marco Gradi, veduta della mostra, courtesy ARTantide Gallery, Verona

Rinascita e Cambiamento, come ricordano due sue citazioni, rispettivamente da Jung e Darwin… Cosa ci può insegnare l’arte dei nostri giorni a proposito di queste affermazioni primarie del genere umano?
S.O.S: Fin dall’antichità i filosofi e le menti pensanti più eccellenti si sono interrogate su cosa fosse arte e cosa no, quale fosse l’obiettivo di un artista e la risonanza che fosse corretto perseguire. Attraverso l’arte contemporanea si ha un’occasione unica di far percepire messaggi forti, di poterli elaborare personalmente e di farli propri tanto da diventare una componente indispensabile della propria identità. Queste sono le premesse del Manifesto dell’Arte Etica che abbiamo redatto e pubblicato alcuni anni fa. Aggiungiamo che “L’arte ha lo straordinario potere” di dare l’entusiasmo e la fiducia di poter essere migliori, di poter dare un senso non solo alla propria vita, ma anche, in ragione di un maturato senso di responsabilità da parte degli artisti, di risvegliare gli animi di chiunque.
Ecco che le parole di Darwin “cambiamento” e di Young “rinascita e trasformazione” assumono per noi e per gli artisti che ci seguono un’importanza basilare e un imperativo obbligatorio al quale essi non si devono sottrarre. L’arte, come rimarchiamo nel citato manifesto, deve essere educazione, così come è inteso nel senso etimologico del termine: “E-ducare”, dal latino, significa portare qualcosa da dentro a fuori e l’arte si inserisce in questo processo di esternazione emozionale che può avere effetti metamorfici straordinari.

 

Sull’orlo del cielo. Matteo Mezzadri. Jorge R. Pombo
Direttore: Paolo Mozzo
Curatore: Sandro Orlandi Stagl
Autore testo critico: interviste agli artisti di Sandro Orlandi Stagl
cataloghi Vanillaedizioni

4 giugno – 9 luglio 2021

ARTantide Gallery
Via Messedaglia 7, Verona

Orario: dal lunedì al venerdì ore 10.00 – 12.30, 15.00 – 18.30

INFO: www.artantide.com

Oltre le Tenebre. Julia Bornefeld, Marco Gradi
23 aprile – 28 maggio 2021

PIANO DELLE MOSTRE 2021/2022: 

Luigi Dellatorre | Alessandro Zannier
16 luglio – 3 settembre

Marica Moro | Caterina Notte
10 settembre – 8 ottobre

Carlo Bonfà | Alberto Salvetti
15 ottobre – 12 novembre

Marco Bertìn | Carlo Pasini
19 novembre 2021 – 7 gennaio 2022

Gianfranco Gentile | Franco Mazzucchelli
14 gennaio – 25 febbraio 2022

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