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#luganoedintorni | m.a.x.museo | CHIASSO

Intervista a NICOLETTA OSSANNA CAVADINI di Francesca Di Giorgio

Torniamo in Svizzera. Quest’anno lo faremo spesso. Dai primi dell’anno abbiamo iniziato una ricognizione di spazi pubblici e privati per rilevare lo “stato dell’arte” nel Canton Ticino con un focus su Lugano, of course! (a settembre apre il LAC – Lugano Arte e Cultura, che catalizzerà anche una parte dei visitatori di Expo 2015)
Ci siamo chiesti come si stanno preparando le realtà ticinesi, come vedono questa nuova apertura e come influenzerà il programma culturale di quest’anno.
Un punto di vista privilegiato per il m.a.x.museo di Chiasso, una realtà radicata sul territorio a soli 20km di distanza dal nuovo polo museale e con una prospettiva internazionale e che, proprio quest’anno, compie i suoi primi dieci anni di attività
Dal confine italo-svizzero abbiamo chiesto alla direttrice Nicoletta Ossanna Cavadini di raccontarci il “suo” museo conosciuto soprattutto per la Biennale dell’Immagine ma che ha sviluppato negli anni una programmazione molto articolata…

m.a.x.museo, Chiasso. Foto: Gian Paolo Minelli

Dieci anni di m.a.x.museo. A voler essere precisi i primi cinque su iniziativa Fondazione Max Huber-Kono e i restanti come istituzione pubblica del Comune di Chiasso…
Il m.a.x. museo nato come Fondazione privata da cinque anni è un’istituzione pubblica e museo ICOM e grazie al controllo e alla collaborazione di un’importante Comitato scientifico internazionale progetta e realizza le sue esposizioni temporanee articolandole in tre appuntamenti annuali: il primo ciclo è intitolato “Maestri del XX secolo ed è dedicato all’approfondimento monografico di una personalità artistica di grafico o designer o, più generalmente, pittore o architetto che ha particolarmente segnato la cultura del Novecento (periodo settembre – novembre). Il secondo ciclo è intitolato La grafica storica e artistica ed è dedicato all’analisi di un maestro della grafica storica rivisto in rapporto “all’occhio del Novecento” e alla cultura contemporanea (periodo febbraio – aprile). Il terzo ciclo è intitolato Fenomenologia dei linguaggi pubblicitari (grafica e lettering) e riguarda il rapporto creativo e innovativo attuato da grafici o artisti nel campo della comunicazione visiva e della pubblicità (periodo maggio – luglio). Ogni esposizione è accompagnata da un catalogo scientifico illustrato e prevede una serie di attività collaterali. Un quarto ciclo, a cadenza biennale, è dedicato alla riflessione della comunicazione visiva in campo fotografico (fotografia pubblicitaria, fotografia di reportage, fotografia d’arte e video art). Ciò avviene all’interno della Biennale dell’immagine, consolidata manifestazione in ambito fotografico che ha tradizionalmente un’organizzazione pubblica con coordinamento su più sedi – anche di gallerie private – e installazioni urbane.
La Biennale dell’immagine è a tema. La programmazione a medio e lungo termine può prevedere, per il futuro, anche la modificazione o l’aumento del numero dei cicli espositivi o l’esemplificazione, alternando una mostra della collezione stabile. Il m.a.x. museo pone particolare cura per la reiterazione delle esposizioni dei suoi cicli in altre sedi prestigiose, approfittando anche della collaborazione offerta da altri musei ed editori specializzati in campo artistico.

Ritratto di Nicoletta Ossanna Cavadini, direttore m.a.x.museo Chiasso

I progetti a cui è particolarmente legata?
È sempre difficile scegliere i momenti più significativi nella storia di un museo, ma se proprio devo scegliere, ricordo con piacere la mostra dedicata ai 10 anni del MAC con Gillo Dorfles, “Tiepolo nero” che ha avuto altre due sedi espositive di prestigio oltre la nostra, a Roma presso l’Istituto Nazionale per la Grafica e a Venezia presso Ca’ Rezzonico, o ancora Dario Fo la pittura di un narratore a cui è seguita la mostra di Milano a Palazzo Reale, e in nostra collaborazione a Udine presso la Galleria Civica d’arte moderna di Casa Cavazzini. Con particolare affetto ricordo l’ultima mostra su Heinz Waibl, graphic designer che andrà a Montrèal nel 2016.

Si è da poco conclusa la nona edizione della Biennale dell’Immagine. Questo progetto negli anni ha messo in relazione gallerie private, musei, spazi pubblici, associazioni culturali del territorio. Chiasso città di confine: uno sguardo sempre aperto sul Ticino?
Chiasso, in quanto città di confine, è storicamente aperta a diverse esperienze e contaminazioni culturali e mantiene uno sguardo attento su ciò che siamo cercando di comprendere attraverso riflessioni culturali ciò che saremo, senza perdere il punto di riferimento su ciò che siamo stati. Il nuovo ruolo della città tradizionalmente dedita ai traffici e commerci è proprio questo, ossia promuovere una riflessione sui mutamenti della società offrendo anche nuove formule d’incontro e una messa in rete con le diverse realtà ottenendo un indotto nella più ampia accezione del termine.
La Kermesse culturale della Biennale dell’immagine – giunta alla sua nona edizione – è stata una di queste occasioni. Messa in connessione con 20 sedi espositive del Cantone, la manifestazione ha offerto a Chiasso due importanti momenti di approfondimento relativi a mostre fotografiche e videoarte, l’una con titolo omonimo dedicata alle trasformazioni territoriali, stradali e trasportistiche, nonché di reti culturali e dei relativi mutamenti antropologici ove è stato esposto un video appositamente prodotto dall’artista svizzero Beat Streuli, e l’altra al m.a.x. museo con Werner Bischof (1916-1954). La trasformazione dell’immaginein cui l’approccio umanistico dell’autore, rivolto ai fatti della storia sociale e alle sorprendenti soluzioni di grande tecnica fotografica in controluce, ha permesso di mettere in evidenza l’immediatezza e il valore delle emozioni

Veduta allestimento mostra Fluxus, aprile 2012, m.a.x.museo Chiasso
Il m.a.x. ha sempre promosso una visione a cavallo tra passato e presente. Quali saranno le scelte espositive per il 2015?
Il 2015 si apre con un programma molto articolato che vede Chiasso coinvolta anche in un progetto nazionale svizzero per l’Expo 2015. Complessivamente il tema conduttore “Trasformazioni” viene affrontato in tre diverse mostre. Il ciclo espositivo legato alla “grafica storica” si apre con l’importante esposizione dedicata a una figura emblematica del Barocco, il maestro Salvator Rosa (1615-1673) incisore. Trasformazioni tra alchimia, arte e poesia. Personalità complessa la sua, che ben riesce a rappresentare le inquietudini di un mondo in trasformazione fra il sapere letterario arcadico e il mutare delle conoscenze empiriche magico-esoteriche verso le sicurezze delle innovazioni tecniche. L’incisione di Rosa riserva grande sorpresa e meraviglia con il raffronto del disegno preparatorio, la matrice e quindi la stampa.
In correlazione con Expo 2015, il m.a.x. museo organizza una mostra antologica sull’opera dell’artista svizzero Daniel Spoerri. Eat Art in transformation, in cui il tema fondamentale della sua ricerca si riferisce all’approccio culturale e materico che l’uomo ha con il cibo nel rapporto fra arte e vita. Il principio di trasformazione è centrale nella vita di Spoerri e lo conduce a esiti originali e di grande attualità, che lo qualificano fortemente nel panorama internazionale. Daniel Spoerri realizzerà un’opera creata specificatamente che verrà collocata nel Padiglione svizzero a Milano e verrà presentata al pubblico con un talk, domenica 17 maggio alle 16.00.
Nell’autunno 2015 si terrà al m.a.x. museo la mostra dedicata a La grafica per l’aperitivo. Trasformazioni del brindisi, in cui tale particolare momento di piacere condiviso denota una modalità dell’incontro conviviale con rituali specifici a livello sociale che cambiano radicalmente da fine Ottocento alla contemporaneità. Ma sarà il graphic design a fare da elemento caratterizzante della mostra con réclamesaffiches, manifesti, locandine, menù, calendari, grafiche pubblicitarie, insegne, logo, ma anche oggetti d’arredo legati all’arte dell’aperitivo. Il Centro Culturale Chiasso offre una proposta articolata presso le sedi espositive del m.a.x. museo e dell’attiguo Spazio Officina, in correlazione con lo storico Cinema Teatro. Ogni esposizione è accompagnata da eventi che permettono al visitatore di approfondire gli affascinanti temi artistici e di creare momenti d’incontro, di discussione e di confronto che accompagnano le proposte lungo il filo conduttore di diversificate, emozionali e creative “trasformazioni”. Per tutte queste manifestazioni si rimanda al nuovo sito (che attualmente è in costruzione) www.centroculturalechiasso.ch

m.a.x.museo | SpazioOfficina. Foto: Alberto Flammer

Cosa vi ha spinto a scegliere il grande incisore Barocco Salvator Rosa come prima mostra di quest’anno?
All’interno del filone relativo alla “grafica storica” la scelta di una mostra dedicata al grande maestro Salvator Rosa si ricollega al voler commemorare un anniversario – i quattrocento anni dalla nascita – quanto al voler mettere in luce una personalità complessa, collerica e al tempo stesso geniale e di grande attualità. Maggiormente conosciuto come pittore, poeta e musicista, viene infatti presentato al m.a.x. museo il Salvator Rosa incisore con i disegni preparatori, le preziose matrici in rame e le sue stampe corrispondenti, ma anche il Salvator Rosa indipendente, che non vuole sentirsi artista di corte e che con grande libertà ha sempre espresso il suo pensiero. Attivo a Napoli, Firenze e Roma, Salvator Rosa infatti manifesta nelle sue pitture storiche, mitologiche e filosofiche, una continua curiosità e spirito di meraviglia che tocca anche l’aspetto esoterico, alchemico e magico (streghe e incantesimi) fino a quello musicale e poetico con le Satire (parzialmente pubblicate postume). Tematiche che partendo dai circoli afferenti all’Accademia dei Percossi (da lui fondata a Firenze) avranno particolare risonanza negli ambienti culturalmente più vivaci in ambito europeo. In particolare, in mostra si è voluto mettere in luce la fortuna critica di Rosa riscontrata con il mondo del Nord Europa grazie alla diffusione delle sue stampe con iconografie inconsuete e i suoi volumi di Satira. Tale sezione è resa possibile grazie alla collaborazione con la Stiftung Bibliothek Werner Oechslin di Einsiedeln che sarà anche prestatrice di preziosi volumi e incisioni.

Veduta allestimento mostra Salvator Rosa, febbraio 2015, m.a.x.museo Chiasso

Avete progetti in concomitanza all’apertura del LAC? Ha avuto modo di confrontarsi con il direttore Marco Franciolli?
Già nel settembre 2014 il Centro Culturale Chiasso ha presentato presso il SWISS Corner a Milano l’intera stagione che comprende sinergie fra arte teatro e musica con esposizioni integrate anche con musei italiani quali la Civica Galleria d’Arte di Modena e il Museo del vetro di Venezia. Sicuramente la creazione e apertura del LAC prevista nel settembre-ottobre 2015 creerà un forte polo d’attrazione per un pubblico curioso e interessato alle arti. Di questo la città di Chiasso ne è molto lieta, ogni ulteriore offerta culturale non può che spingere nuovi pubblici a visitare il Canton Ticino fermandosi anche nel diversi luoghi di transito, come nella città di confine.
Con Marco Franciolli, direttore del LAC, abbiamo ottimi rapporti, è venuto più volte quale relatore alle nostre mostre, ci sentiamo in occasione di presentazioni e richieste di prestiti e c’è sempre la massima collaborazione. La nostra missione volta alla grafica, design e comunicazione visiva è molto ben delineata e perfettamente complementare all’offerta del LAC. In concomitanza con settembre 2015 il m.a.x. museo prevede un’importante esposizione – a partire dal 19 settembre 2015 – intitolata: La grafica per l’aperitivo. Trasformazione del brindisi che intende illustrare una realtà grafica e pittorica quale “full immersion” nei valori dei marchi delle aziende, raccontando la cultura d’impresa e uno spaccato di storia della pubblicità. Lo spunto però deriva dal legame con la storia del territorio ticinese di cui le aziende hanno fatto parte. Una particolare legge federale, infatti, già da fine Ottocento obbligava la mescita su territorio svizzero per la distribuzione sul territorio nazionale ed europeo. Nascono, così, a Chiasso, in rapida successione, le sedi della Branca, della Carpano, della Martini, e quelle minori della Franzosini e delle Gazzose Galli, accanto a quelle “ticinesi” della Cinzano e Cynar.
Inoltre, a partire dalla fine dell’Ottocento l’arte del brindisi denota una modalità dell’incontro conviviale e singolare: usi e costumi dei rituali e dell’arte del servire l’aperitivo, con ricette “segrete” nella composizione delle bevande. In mostra si affronteranno quindi le varie trasformazioni del piacere del brindisi dalla Belle Époque al periodo déco, e dalla ripresa post-bellica della “dolce vita” fino all’uso contemporaneo dell’happy hour.
Il m.a.x. museo presenterà quindi un patrimonio visivo di grande piacevolezza con réclamesaffiches, manifesti, locandine, menù, calendari, grafiche pubblicitarie, insegne, logo, ma anche oggetti di design come tavolini e sedie, senza dimenticare l’oggettistica dai sotto-bicchieri, ai porta-ghiaccio fino ai bicchieri griffati con i vari logotipi.
In risalto non solo la passione per l’aperitivo e la condivisione di un momento familiare e sociale importante, ma anche un fenomeno culturale che ha radici nel vivere civile, corroborato dalla sapienza della mescita delle bevande. Lo scopo è quello di delineare una vera e propria storia della comunicazione di grandi aziende, quali Branca, Campari, Carpano, Cinzano, Martini, che affidarono da subito la loro immagine ad artisti illustri, come Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Mario Gros, Fortunato Depero, Franz Lenhardt, Adolf Hohenstein, Franz Marangolo, Giacomo Maria Mattaloni, Guido Crepax, Ugo Nespolo, Armando Testa, Giuseppe Amisani, Elio Stelminig, Plinio Codognato, Osvaldo Ballerio, Achille Luciano Mauzan e Leopoldo Metlicovitz, solo per citarne alcuni. L’esposizione vuole essere il frutto di un’intensa collaborazione con gli Archivi d’impresa di importanti case produttrici di aperitivi, ma mira anche a esporre opere provenienti da musei, istituzioni pubbliche, gallerie private e collezionisti fra i più importanti di tutta Europa.

m.a.x.museo, Chiasso (Svizzera)
Via Dante Alighieri 6, 6830 Chiasso (Svizzera)

+41 91 695 08 88
info@maxmuseo.ch
www.maxmuseo.ch

MOSTRA IN CORSO:

Salvator Rosa (1615-1673) incisore
Trasformazioni tra alchimia, arte e poesia
a cura di Werner Oechslin e Nicoletta Ossanna Cavadini
1 febbraio – 12 aprile 2015

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