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MODENA | Lapidario Romano – Musei Civici | 18-20 settembre 2020

Interverrà “live” Alice Padovani per realizzare Archival impulse or the museum-machine, un’installazione site specific con cui l’artista rende omaggio ai 150 anni della fondazione dei Musei Civici di Modena. Anticipando di un anno i festeggiamenti per la ricorrenza dell’istituzione museale emiliana, Padovani, in occasione dei tre giorni del Festivalfilosofia 2020 basato quest’anno sul tema Macchine, negli ambienti del Lapidario Romano comporrà, secondo un rituale performativo, questa sua grande opera a pavimento ordinando una serie di 300 oggetti diversi che provengono dai depositi delle stesse raccolte modenesi.

Alice Padovani nel suo studio

Il senso di questo sguardo aperto e contaminante è quello di riflettere sulla missione del museo nell’ordinare scientificamente reperti, opere, manufatti e materiali differenti che idealmente diventano emblematici dell’enciclopedismo del sapere umano orientato a un sistematico ordine classificatorio la cui origine va cercata proprio nelle scienze naturali.
Inizia nel XVIII secolo l’affermazione del predomino del “sistema umano” che, grazie anche alla rivoluzione industriale e alla conseguente moltiplicazione delle produzioni, dove proprio la macchina gioca un ruolo essenziale, registra una mutazione del modo di pensare anche in ambito culturale. Il museo si promuove quasi come una macchina capace con i suoi ingranaggi (i reperti, le opere, etc… che conserva) di allargare lo sguardo ad una visione globale delle cose, rendendo la stessa istituzione museale capace di “vivere” un rinnovamento e un aggiornamento continui.
Il contributo fornito da Padovani si incunea in questa dinamica e porta all’attenzione del pubblico la volontà di considerare come attuale il valore di ricerca del museo fin dalle origini stesse del suo ruolo e di pensare quanto l’uomo si sia messo al centro della conoscenza del mondo.

Alice Padovani, Mangiare la luce, 2019, assemblaggio in teca entomologica, piccoli oggetti, spilli, un coleottero, 39x39x5 cm (serie Collezione di una gazza ladra)

Secondo il suo lessico formale, già improntato sull’idea di raccolta-catalogazione, l’artista interpreta, alla luce di una consapevolezza contemporanea, un’estetica differente della realtà che, mediata attraverso le curiosità dei reparti del deposito del museo, rimanda ad un approccio empatico e spontaneo che colpisce l’immaginario l’osservatore inducendolo ad un viaggio di scoperta, di conoscenza e di meraviglia.
Tra spontaneità, ordine e rigore l’azione da “pulsione archivistica” animerà il gesto di Alice Padovani nel riordinare il valore e le curiosità degli oggetti messi in campo con un’azione forte suddiviso nei tre giorni di durata del suo intervento. Al termine, smantellata l’opera, quanto è andato a costituire l’installazione verrà documentato con un disegno, concepito e creato come un “compendio affettivo” a memoria dell’opera rimossa.

Alice Padovani. Archival impulse or the museum-machine
realizzata in occasione del Festivalfilosofia 2020
a cura di Serena Goldoni, Cristina Stefani, Cristiana Zanasi

18-20 settembre 2020

Lapidario Romano dei Musei Civici
Palazzo dei Musei
largo Porta Sant’Agostino 337, Modena

Orari: venerdì 18 settembre 10.00-23.00; sabato 19 settembre 10.00-23.00; domenica 20 settembre 9.00-21.00

Accesso consentito fino a un massimo di 40 persone

Info: +39 059 2033122
musei.civici@comune.modena.it
www.museicivici.modena.it

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