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MATERA | Museo Nazionale di Matera – Palazzo Lanfranchi

di ILARIA BIGNOTTI

Saraceno è arrivato a Matera nove anni fa. E Matera lo ha accolto con la sua terra, le sue tradizioni ancestrali, le sue storie e la sua comunità. Saraceno non se ne è mai andato veramente.
Nemmeno ora, che ha lasciato alla Città dei Sassi, e precisamente alla chiesa della Madonna del Carmine − situata all’interno del Museo di Palazzo Lanfranchi – una sua opera permanente, densa di riferimenti, fulcro e motore di un pensiero complesso sviluppato in decenni di ricerche e di viaggi, di incontri e pensieri, preghiere e rituali.

Tomás Saraceno, Life(s) of Webs, arachnophobias, arachnophilias, and other stories Museo Nazionale di Matera-chiesa della Madonna del Carmine situata all’interno del Museo di Palazzo Lanfranchi. Ph. Amedeo Benestante

Sebbene per la sua forma e la sua collocazione lo chiamiamo Confessionale, durante il talk che l’artista ha tenuto il giorno dell’inaugurazione avvenuta il 24 novembre 2023, assieme ad altri relatori di culture geografiche differenti – il filologo, traduttore e drammaturgo Gianni Garrera, la sociosemiologa e curatrice Claudia Attimonelli e l’antropologo e ricercatore Salvatore Bevilacqua – quest’opera contiene le energie sincretiche del pensiero di Saraceno, filtrato attraverso gli scritti di Bruno Latour, l’arte vaticinatoria legata ai ragni, un umanesimo riformulato, l’antropologia di un racconto intimo, il mistero degli animali e la loro sapienza atavica, le parole di San Francesco, le azioni compiute da ognuno di noi, al cospetto con l’Oltre… Forse sarebbe più corretto definirla allora un organismo, come ha suggerito l’artista stesso: perché questo confessionale, governato da un grande ragno di legno scolpito che sormonta la sua sommità, scaldato da vetrate colorate che rievocano ancora storie e leggende di ragni, all’interno contiene, nello spazio adibito a colui che dovrebbe ascoltare e valutare le nostre confessioni, una ragnatela: un gorgo di filamenti argentei più profondo dei nostri segreti, delle nostre paure, delle nostre speranze rappresi in un filamentoso intrico di segni.

Tomás Saraceno, Life(s) of Webs, arachnophobias, arachnophilias, and other stories Museo Nazionale di Matera-chiesa della Madonna del Carmine situata all’interno del Museo di Palazzo Lanfranchi. Ph. Amedeo Benestante

“Il confessionale – ha lucidamente analizzato Garrera – ricapitola tutti i segreti della tradizione: è anche una cappella, come quelle che si incontrano agli angoli delle strade, uno scrigno di tesori. All’interno c’è, come scriveva Nietzsche, un Dio-ragno che tesse, così come una tessitura è ogni cerimonia. Lo scopo di Saraceno è anche quello di restituire alle persone una sensibilità liturgica (ripetizione solenne di un gesto, cerimonie cicliche e letture fisse)”.

Noi possiamo scegliere di accedervi: due le sedute che ci accolgono e schermano dall’esterno, mentre siamo soli con, alla nostra destra o alla nostra sinistra, a seconda della seduta che scegliamo, la grata dalla quale ci scruta la grande ragnatela.
Siamo soli con il mistero che essa contiene, sfilandolo davanti ai nostri occhi ora abituati alla penombra dell’intimità, nel momento della nostra confessione a noi stessi, al mondo: perché proprio i ragni sono chiamati a diventare tramite di questa consapevolezza, di questa apparizione? Saraceno dà loro voce, e così spiega: “viviamo sulla Terra da più di 380 milioni di anni, mentre la maggior parte di voi umani, solo da 200 mila anni… Noi invertebrati rappresentiamo il 95% di tutti gli animali del pianeta Terra, ma siamo minacciati dall’estinzione, ciò rappresenterebbe un pericolo per qualsiasi forma di vita sulla Terra. Vi chiediamo di proteggere i diritti delle nostre reti della vita. Possiamo unire le forze e tessere insieme modi di vivere, con stili di vita che non pregiudichino il clima, per società più giuste, eco-sociali, inter-intraspecie per tutti?”.

I ragni diventano allora portavoce di un messaggio di trasformazione – o meglio, di rivoluzione dolce: non serve buttare tutto all’aria, serve solo intessere ogni cosa con un rispetto profondo, un ascolto sincero, con l’amore per il miracolo dell’incontro tra natura, cultura, scienza, umanità, animalità.

Tomás Saraceno, Life(s) of Webs, arachnophobias, arachnophilias, and other stories Museo Nazionale di Matera-chiesa della Madonna del Carmine situata all’interno del Museo di Palazzo Lanfranchi. Ph. Amedeo Benestante

Matera, dove i tempi si stratificano e le culture si contaminano, dove la natura si inerpica ancora selvaggia, chiedendo all’uomo di rispettare i tempi della terra, città magica che Saraceno ha più volte visitato, e vissuto, in nove anni di studi e di progettazione, è il luogo perfetto al quale destinare questo organismo-confessionale.
Un’opera che funziona come attivatore di ciò che nel profondo ciascuno di noi già possiede: “vi invitiamo a unirvi a noi in questo movimento per nuovi futuri collettivi multispecie. Avvicinatevi, percepite con saggezza, sentite le vibrazioni. Ogni contributo è importante. È il momento di agire e di far parte di qualcosa di più grande, e nel contempo di infinitamente più piccolo di voi stessi”.
Le parole cariche di speranza e di grazia di Tomás Saraceno riecheggiano nel dispositivo del suo confessionale: un progetto che si pone in continuità con il percorso di ricerca dedicato ai linguaggi dell’arte contemporanea avviato a Palazzo Lanfranchi dalla Direttrice del Museo nazionale di Matera Annamaria Mauro che punta a raccontare il presente in cui l’arte contemporanea è motore di conoscenza, meraviglia e consapevolezza. Ma con quest’opera, la Fondazione Matera Basilicata 2019 completa anche il suo percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e apre un focus, attraverso l’arte contemporanea, su uno dei temi al centro della nuova programmazione, quello dell’ambiente. Aspettiamo, curiosi e appassionati, gli sviluppi di questo nuovo percorso.

Tomás Saraceno, Life(s) of Webs, arachnophobias, arachnophilias, and other stories Museo Nazionale di Matera-chiesa della Madonna del Carmine situata all’interno del Museo di Palazzo Lanfranchi. Ph. Amedeo Benestante

Tomás Saraceno. Life(s) of Webs, arachnophobias, arachnophilias, and other stories
un progetto della Fondazione Matera Basilicata 2019 in collaborazione con il Museo Nazionale di Matera.

Dal 25 novembre 2023. Opera permanente

Museo Nazionale di Matera – Palazzo Lanfranchi

Orari: l’opera è visitabile negli orari di apertura del Museo Nazionale di Matera – Palazzo Lanfranchi
Ore 9.00 – 20.00
Chiusura: martedì dalle ore 09:00 alle ore 14:00

Info: mn-mt@cultura.gov.it
www.museonazionaledimatera.it

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