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TORINO | Fondazione 107 | 5 ottobre – 25 novembre 2012

di MARIA CRISTINA STRATI

Fino al prossimo 25 novembre presso le sale della Fondazione 107, a Torino, è possibile visitare una doppia personale di Paolo Grassino e Pierluigi Pusole.
La mostra è da visitare almeno per tre buonissime ragioni.
In primo luogo Grassino e Pusole sono due artisti di sicuro interesse, la cui ricerca e percorso artistico appaiono consolidati. L’uno in ambito plastico, l’altro in pittura (una pittura in cui è però felicemente presente una forte dimensione installativa), i due hanno la maturità e il fraseggio dei veri protagonisti, in grado di svolgere un loro ruolo sulla scena contemporanea, proponendo lavori di altissimo livello. L’evento è poi particolarmente interessante perché nasce da un effettivo e concreto dialogo.

Come loro stessi dichiarano, la mostra nasce in effetti da un proficuo e creativo confronto quotidiano che dura da anni. La mostra non ha dunque tanto un concept attorno a cui è stata imbastita con una scelta di lavori concorde ad un’idea portante, ma nasce dai lavori stessi, dalle poetiche e dalle idee condivise e discusse dai due protagonisti. È il frutto di una collaborazione reale e concreta, non costruita a parte post, e questo ne fa un evento oggi piuttosto raro. Infine, la terza ragione discende in qualche modo dalle prime: la mostra mette in luce lavori di artisti nati e cresciuti nel capoluogo sabaudo, che alla città di Torino hanno saputo donare molto con i loro lavori e la loro creatività. Essi tuttavia appartengono a quella “generazione di mezzo”, che si situa faticosamente tra i fasti dell’arte povera, i retaggi transavanguardistici e i giovani artisti delle nuove, scalpitanti (e spesso molto immature) generazioni under 35 fresche fresche di Accademia.

È una generazione di artisti spesso molto validi, ma che ha fatto e fa le spese del protagonismo delle precedenti, ma forse paga anche il pegno del passaggio dall’epoca della Torino capitale dell’arte contemporanea al presente meno scintillante. E, come si immagina, il cambio dalla Torino teatro di una scena bulimica di mostre ed eventi, su cui cadevano aiuti pubblici a pioggia, a quella della crisi che taglia le proposte e i nuovi arrivi, e lascia le sue stesse creature alla deriva di un’autopromozione improvvisamente abbandonata a se stessa, non è del tutto indolore. Eppure proprio i lavori di artisti come questi (non solo loro) fa capire il grande valore artistico e le enormi potenzialità che la scena artistica torinese dovrebbe soltanto ricordarsi di valorizzare.
Tra i lavori in mostra un eccellente video di Paolo Grassino mette bene in luce questa situazione. Personaggi vestiti di scuro appaiono appesi al soffitto da sorta di calze lunghe e scure, che coprono i volti e si diramano in alto come grandi corna di cervi. I personaggi, mossi dall’alto come burattini, ruotano su se stessi: e più ruotano e più si annodano, si impediscono i movimenti, da soli e a vicenda, destinati inesorabilmente a strangolarsi e soffocare. La scena è di forte impatto emotivo, apparendo come una sorta di esecuzione, che però appare al contempo, paradossalmente, affascinante dal punto di vista estetico.
Il video, come spiega l’artista, nasce come lavoro di gruppo, che coinvolge diversi artisti della scena torinese intorno ai 40 anni prestatisi a vestire i panni dei personaggi/burattini senza volto. È la scena dell’arte di oggi, che a volte sorregge e a volte soffoca le speranze di chi inizia, come di chi vuole portare al giusto e meritato completamento il proprio percorso di ricerca e di carriera.

Atmosphere2
Paolo Grassino/Pierluigi Pusole
a cura di Gabriella Serusi

5 ottobre – 25 novembre 2012

Fondazione 107
via Sansovino 234, Torino

Orari: giovedì-domenica 14.00-19.00 – Aperti l’1 novembre 2012
Info: +39 011 4544474- info@fondazione107.it
www.fondazione107.it

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