MILANO | Studio Giangaleazzo Visconti | 12 settembre 2013-31 gennaio 2014
A nove mesi dalla sua scomparsa, si terrà la prima mostra antologica a Milano dell’artista Shozo Shimamoto (1928-2013) – che nel 1998 fu indicato dal MOCA di Los Angeles, come uno dei quattro maestri più significativi del secondo dopoguerra, con a Jackson Pollock, John Cage e Lucio Fontana – in cui si presenteranno 30 opere che tracciano un’eloquente panoramica dell’intera sua ricerca.
Shozo Shimamoto ha percorso in modo attivo tutta la parabola artistica contempornea dal secondo dopoguerra alla morte: ha precorso i buchi di Fontana; ha sperimentato l’Earth work prima della Land Art e gli happenings prima di Fluxus; ha concepito l’arte site-specific, quando ancora era materia aliena al linguaggio artistico; ha pensato alla concrete music in contemporanea ai primi esperimenti di John Cage e fu pioniere della Mail Art. Proseguì poi la pratica di linguaggi contemporanei come l’action painting dopo Pollock, il teatro dell’arte dopo l’Azionismo viennese e la body art quando la sua stagione pareva essere conclusa. Questa sua complessa ricerca artistica non si è mai collocata all’interno di una prospettiva storico-cronologica, ma è inquadrabile solamente in una di tipo topologico.
La mostra, realizzata in collaborazione con l’Associazione Shimamoto, nata in Italia e Giappone a promozione e sostegno della ricerca artistica del Maestro, segue un percorso cronologico che inizia con un’opera particolarmente significativa: Hole (buco) del 1946.
Questo lavoro – ottenuto stratificando fogli di carta di giornale ricoperti da materia bianca la cui superficie, ripetutamente sfregata, si logora lacerando la materia e aprendo fessure che vanno oltre la forma – ha anticipato di qualche anno i famosi buchi di Lucio Fontana.
Degli Anni ’50 sarà proposta una selezione di tecniche miste, prevalentemente su carta, mentre gli Anni ’60 e ’70 saranno rappresentati dai Whirpools, dagli Imbutini smaltati e da un calligramma del 1976. L’ultima fase dell’attività dell’artista giapponese sarà testimoniata da una scelta di acrilici – Bottle crashes – e da una sequenza di opere tratte dalle famose azioni teatral-pittoriche realizzate nel 2008 a Punta Campanella e a Capri nel Chiostro della Certosa, e nel 2011 a Reggio Emilia. Saranno presenti poi un Pianoforte (2006) ed entrambe le versioni dell’opera Please, walk on it (la prima realizzata nel 1956 e la sua “ripetizione differente” del 2008), raramente esposte insieme.
Chiude idealmente la rassegna, un video relativo ad alcune delle più importanti performances di Shimamoto.
Queste opere, specchio di un supremo esercizio di sapienza, sono state accuratamente selezionate proprio per raccontare le molteplici sfaccettature della ricerca di questo artista che, pur eclettico, ha saputo essere estremamente interprete rigoroso e coerente dell’arte di oggi.
Shozo Shimamoto
12 settembre 2013 – 31 gennaio 2014
Studio Giangaleazzo Visconti
corso Monforte 23, Milano
Orari: lunedì-venerdì 11.00-19.00
Info: +39 02 795251
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