MILANO | Museo Diocesano | 24 giugno – 30 agosto 2014
di CRISTINA CASERO
“Tutta la mostra di Gabriella Benedini racconta […] del viaggio continuo da un dove a un altro, ricerca indomita di soste in cui contemplare il mistero che governa la vita e lì sognare, a volte sfiorare, ciò che par vero”.
Mi pare che queste parole, tratte dal testo in catalogo del curatore, Paolo Biscottini, riassumano in maniera efficace il senso della mostra di Benedini allestita al Museo Diocesano di Milano. Anzi, potremmo addirittura dire che la rassegna più che raccontare incarna, essa stessa, un viaggio continuo attraverso il complesso immaginario dell’artista, cremonese di nascita ma milanese d’adozione.
Il percorso espositivo, infatti, è concepito in maniera originale e, trascurando ogni intonazione didattica, non si presenta certo come una semplice successione di opere: al contrario, attraverso le nove sale del museo – ciascuna dedicata ad un tema preciso, particolarmente pregnante nella ricerca, ormai decennale, di Benedini – prende concretamente vita e si articola di fronte ai nostri occhi un discorso lineare e coerente che, ben scandito intorno a coesi nuclei di significato, nell’insieme riesce a restituirci con chiarezza mai didascalica il senso del lavoro di una vita. Sebbene, infatti, l’esposizione sia incentrata sugli ultimi trent’anni della produzione dell’artista (salvo un interessante film che interpreta il tema ecologico sempre declinandolo in qualche modo sul registro del “viaggio” e che, invece, risale agli anni Settanta) non credo sia sbagliato pensare ai lavori, che possiamo qui ammirare, come ad una sorta di summa di un percorso preciso, che si offre come momento significativo nel suo insieme, a prescindere dai singoli pezzi, certamente sempre di qualità: l’affascinante dimensione alchemica, il mito, il tempo, col suo declinarsi in musica e scrittura, sono al centro di questo vivo universo.
Da tempo l’artista si interroga e si misura con tali questioni, sempre affrontate oltre la contingenza del mero reale, con aperture di chiara valenza esistenziale, e questa mostra, insieme al ricco catalogo che la accompagna, ci offrono la chiave di lettura utile per decifrare tutto il cammino di Gabriella Benedini.
È significativo, a questo proposito, il fatto che l’artista stessa abbia curato con minuziosa attenzione l’allestimento delle opere. Benedini non ha soltanto operato scelte ragionate e pensato ad una successione che viene a costituire il filo rosso di un racconto poetico, ma in alcuni casi ha studiato degli intensi giochi di contrappunto, ha posto le opere in una dialettica talmente serrata da costituire una unicità di senso e, addirittura, ha creato, attraverso oggetti che di per sé non avrebbero natura artistica, delle efficaci sottolineature all’espressività di alcuni lavori.
Se le opere sono il lessico di un discorso, Benedini ha in questa occasione articolato, con suoi personali segni di interpunzione, il racconto tanto che la mostra si è trasformata in una operazione artistica che vale davvero la pena di vedere.
Transiti e incontri. Gabriella Benedini 1984-2014
a cura di Paolo Biscottini
catalogo con testi critici di Paolo Biscottini e Paolo Bolpagni
in collaborazione con l’Archivio Gabriella Benedini
24 giugno – 30 agosto 2014
inaugurazione lunedì 23 giugno ore 19.00
Museo Diocesano
Corso di Porta Ticinese 95, Milano
Orari: dal 24 giugno al 30 agosto da martedì a sabato 19.00-24.00
Ingresso gratuito
Info: +39 02 89420019
info.biglietteria@museodiocesano.it
www.museodiocesano.it