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MILANO | Sala delle Cariatidi – Palazzo Reale | 10 marzo – 1 aprile 2015

La mostra che apre oggi a Palazzo Reale di Milano presenta il talento di una delle personalità più significative della moda internazionale come Gianfranco Ferré (1944-2007). Questo progetto espositivo mette in evidenza la sartorialità e la creatività di Gianfranco Ferré che si connotavano per un particolare accento poetico.
Cuore della mostra, attraverso varie forme di lettura, resta  la camicia bianca che, vero e proprio paradigma dello stilista, evidenzia i suoi elementi progettuali più innovativi e le sue, infinite e seducenti, interpretazioni.

Gianfranco Ferré, Foto simulazione X-ray camicia CLASSIC GLAMOUR, F_W 1990, Foto L. Salvini

Lo stesso Ferré definiva questo capo come “segno del mio stile” o “lessico contemporaneo dell’eleganza” e, rimodellato costantemente, lo rinnovava in una molteplicità inventiva di forme e modelli.
La mostra valorizza l’universo creativo della camicia che, oltre ai capi indossati dai manichini, si arricchisce di una serie di altri materiali quali i disegni, i dettagli tecnici, i bozzetti, le fotografie, le immagini pubblicitarie e redazionali e persino video e istallazioni.
Dopo macro-immagini di disegni autografi di Ferré che si proiettano all’ingresso della mostra anticipando e introducendo la sua visione creativa, il progetto si allarga poi alla superba Sala delle Cariatidi, dove si incontrano ventisette camicie bianche schierate in parata a testimonianza del ventennale lavoro di ricerca del celebre stilista.

Gianfranco Ferré, La Ronde SS 93, disegno

Proposte secondo una cronologia precisa, le candide camicie divengono sculture dopo essere state toccate da una luce che ne illumina il candore. Il bianco si accende in diverse e inattese tonalità e le ombre circostanti sono il contrappunto che ne sottolinea la suggestiva plasticità.
Dopo aver testimoniato una maestria sartoriale che crea capolavori con il taffetà, le crêpe de chine, l’organza, il raso, il tulle, la seta o il cotone, con merletti, ricami e impunture, si può osservare anche un ricco insieme di materiali di studio e repertorio che provengono direttamente dagli archivi della Fondazione Ferré.
Interessanti, naturalmente, i disegni originali che, sintetici e indefiniti nel tratto svelto, testimoniano la completezza degli elementi necessari alla creazione del capo finito.

Gianfranco Ferré, CLASSIC GLAMOUR, Autunno-Inverno (F_W) 1990, Foto L. Stoppini

La riproduzione fotografica, onirica e leggera, eterea nella sospensione a soffitto, (in simulazioni indagine rx) è sviluppata in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e realizzata dal fiorentino Leonardo Salvini. Queste soluzioni installative accentuano il contenuto della mostra e la levità, dolcezza e poetica, dei capi di Ferré.
Concludono il percorso un sistema sospeso di immagini realizzate da Luca Stoppini a valorizzare ulteriormente il concept di leggerezza su cui si fonda l’intero progetto.
Il catalogo – edito da Skira – ha la direzione artistica dello stesso Stoppini, e contiene un saggio introduttivo di Daniela Degl’Innocenti e contributi di Quirino Conti, Anna Maria Stillo Castro, Margherita Palli, Daniela Puppa e Franco Raggi. Chiude gli interventi un testo di Alessandra Arezzi Boza sul significato dell’heritage nelle attività della Fondazione Gianfranco Ferré.

La camicia bianca secondo me. Gianfranco Ferrè
a cura di Daniela Degl’Innocenti
promossa dal Comune di Milano-Cultura
organizzata e prodotta da Palazzo Reale e Fondazione Gianfranco Ferré
in collaborazione con la Fondazione Museo del Tessuto di Prato 

10 marzo – 1 aprile 2015

Sala delle Cariatidi
Palazzo Reale
Piazza Duomo 12, Milano 

Info: www.comune.milano.it/palazzoreale

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