Non sei registrato? Registrati.
FORLÌ | Musei San Domenico | 2 febbraio – 16 giugno 2013

di ELENA DOLCINI

Quest’anno Musei San Domenico di Forlì propone un evento colossale; quasi cinquecento opere costituiscono Novecento. Arte e vita in Italia tra le due guerre, una mostra che per profondità storiografica, formale e tematica amplia i confini della classica esposizione. A cominciare dal suo luogo contenitore, il San Domenico, che negli anni ha sempre saputo adattare la sua distintiva estetica architettonica a diverse manifestazioni artistiche e che quest’anno sarà una vera e propria fucina di eventi, proiezioni video e laboratorio di idee.

La mostra, come ci spiega il sottotitolo, racconta dell’Italia tra le due guerre, un periodo storico complesso costituito da titaniche esaltazioni del regime, da un aspro dissenso, spesso limitato nella sua libertà formale e di conseguenza costretto a dichiarazioni implicite, e dalla satira, che con la sua carica catartica e di sublimazione si poteva permette di chiamare il duce “crapa pelata”.

Le opere di Sironi, Funi, Martini, Spreafico interagiscono tra le stanze del San Domenico, riconfermando la natura eclettica e dialogica di una mostra che vuole essere un manifesto per la cosiddetta “arte applicata”. Qui, infatti, pittura, scultura, architettura, design e grandi stampe pubblicitarie occupano il medesimo luogo, esemplificando non solo il rifiuto per un’arte pura, quella che sarà poi teorizzata negli anni ’40 da Greenberg, ma denunciando soprattutto la prolifica complementarietà tra arte e tecnica.

Il curatore Fernando Mazzocca precisa che si tratta di una mostra prima di tutto artistica, ma che rivolge un’attenzione particolare alla vita del tempo; “Novecento” possiede una visibile processualità interna, un solido strumento di aiuto per il visitatore guidato tra il culto dell’uomo, la glorificazione della personalità e il taedium vitae che poi diventa pessimismo storico alla fine della seconda guerra mondiale, soprattutto tra gli artisti che sempre sostennero Mussolini e il fascismo.

Il borghese non è l’unico soggetto delle espressioni culturali del tempo; gli artisti rappresentano anche l’uomo comune, il contadino e le donne indaffarate nel crescere i propri figli. Nei dipinti di Cagnaccio di San Pietro e Carrà, ad esempio, le fatiche del lavoro così come quelle della maternità occupano uno spazio di rilievo, suggerendo al visitatore l’idea di un’umanità più vasta rispetto a quella esemplificata dalla cameretta, finestra sul mondo, in cui la dama si contempla allo specchio.

Affianco all’esaltazione del corpo, per cui fisici femminili e maschili sono scolpiti con precisione e sensualità, “Novecento” evidenzia la passione per gli oggetti, nella loro perfezione compositiva e significato sentimentale. In L’attesa di Cagnaccio di San Pietro una coppia di genitori aspetta al porto il ritorno del figlio; la pipa fumata dall’uomo e il fazzoletto riposto nella tasca della madre hanno come vita propria, sono elementi dalla perfetta resa ottica. Anche in Lacrime della cipolla, lo stesso artista rappresenta una coppia molto simile alla precedente; la donna sbuccia cipolle sempre con un fazzoletto in tasca e l’uomo la guarda fumando la sua pipa.

Al di là dell’intento (iper)realista del pittore che ritrae ciò che vede, l’oggetto, lontano dall’essere mero ornamento, ha un’importanza emotiva e sentimentale e, come nella poetica di Pirandello, “può piacere anche per se stesso, per la diversità delle sensazioni piacevoli che ci suscita in una percezione, ma ben più spesso il piacere che un oggetto ci suscita non si trova nell’oggetto per se medesimo. La fantasia lo abbellisce, cingendolo e irradiandolo d’immagini care. Nell’oggetto, insomma amiamo quello che mettiamo noi”.

La mostra al San Domenico resterà aperta fino a 16 giugno 2013, che è poi il tempo necessario per andare, ritornare e ritornare ancora, in modo da familiarizzare sempre più con un’esposizione a tratti complessa, sia nel suo intento didattico, sia nella volontà di documentare la profonda compenetrazione tra una cangiante espressione formale e precari equilibri storici.

Novecento
arte e vita in Italia tra le due guerre

a cura di Fernando Mazzocca con Stefano Grandesso, Maria Paola Maino, Ulisse Tramonti, Anna Villari

2 febbraio – 16 giugno 2013

Musei San Domenico
Piazza Guido da Montefeltro, Forlì

Info: +39 0543 1912030
www.mostranovecento.it

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •