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FABRO (TR) | Fondazione Bassiri

di DAVIDE SILVIOLI

Già anticipata da un certo interesse, lo scorso 16 ottobre, preceduta da un’importante presentazione istituzionale, la sede della Fondazione Bassiri ha aperto per la prima volta le proprie porte al pubblico. Ubicata all’interno di una struttura molto estesa (circa 4.300 metri quadrati) e dal potenziale polifunzionale, presso il comune umbro di Fabro, si tratta di una realtà sì giovane ma munita di quei tratti che già lasciano presupporre una attività convincente e qualificata, sia in termini locali che internazionali. Effettivamente, sorto su iniziativa dell’artista Bizhan Bassiri, del quale è anche studio e archivio, e di Camilla Cionini Visani, l’organo, contando su un direttivo di primo ordine disciplinare, intende definire un’offerta dall’alta qualità culturale, in grado di inanellare il contesto territoriale con esperienze dalla risonanza ben più ampia, fino a instaurare collaborazioni con istituzioni museali e scientifiche.

Fondazione Bassiri, veduta dell’esterno. Courtesy Fondazione Bassiri

La Fondazione, dunque, secondo tali premesse e a fronte di questa natura plurale, come afferma lo stesso Bassiri: “è un luogo di lavoro e un luogo mentale, fuori dalle perturbazioni personali, che non vuole chiudersi ma aprirsi e creare un dialogo con il territorio culturale, strutturando sinergie. Perciò è nata per funzionare come un ingranaggio che raccorda attività culturali di vario tipo; un contenitore, insomma, adeguato a ospitare un grande insieme di stimoli dall’alta tensione culturale”. Difatti, pur la sua recente costituzione, l’ente sta finendo di delineare un nutrito calendario di giornate di visita, con cadenza periodica, appositamente mirate a favorire la conoscenza della Fondazione stessa, delle sue attività e dei suoi apparati, come la casa editrice. Ciò in parallelo alla proposta generale, che prevede programmi di didattica, di formazione e di approfondimento tematico, indirizzati a docenti, operatori museali, ricercatori e cultori dell’arte.

Fondazione Bassiri, veduta dell’esterno. Courtesy Fondazione Bassiri

In questa prospettiva finalizzata alla pianificazione di eventi si inserisce la presentazione, concomitante a quella della struttura stessa, della scultura Dimora della sorte, realizzazione di Bassiri installata al Museo del Duomo della vicina Città della Pieve. Questo primo progetto collaterale, a cura di Bruno Corà, presidente del comitato scientifico, vede l’opera esposta in un dialogo suggestivo con l’antichità del contenitore.
Il lavoro consiste in una scultura dai tratti inquietanti e stranianti, in cui il bianco della superficie, oltre a restituire la sensibilità di un’epidermide, enfatizza sia la scelta della scala cromatica, impostata sulle tinte del bianco, del rosso e dell’oro, che l’enigmatica simbologia di cui è foriera, di cui il dado posto centralmente rappresenta il fulcro concettuale.

Bizhan Bassiri, Dimora della sorte, 2021. Foto di Mario Massarotti

In merito proprio a questo intervento, l’artista spiega che: “Dimora della Sorte, sia nella forza espressiva che come operazione di mostra, permette di percepire la grande energia che mi sta trasmettendo questa nuovo contesto e il nuovo studio. Qui, per esempio, sto concludendo la serie de La tempesta, un ciclo che riprende molto di quanto ho espresso sul Manifesto del Pensiero Magmatico, costituito da un gruppo di dipinti correlati tematicamente e stilisticamente fra loro, seppur ciascuno autonomo dall’altro, che in futuro saranno oggetto di un’esposizione diffusa”.
Pertanto, si attendono con notevoli aspettative i passi successivi della Fondazione Bassiri, che, riprendendo le parole dell’artista: “è destinata a essere un posto lontano dal senso banale del quotidiano, dedicato all’arte in maniera incontaminata”.

Fondazione Bassiri, veduta dell’interno. Courtesy Fondazione Bassiri

Fondazione Bassiri
Via della Osteriaccia, Fabro (TR)
www.fondazionebassiri.com
info@fondazionebassiri.com

BIZHAN BASSIRI
Nato a Teheran nel 1954, giunge a Roma nel 1975 e vive tra Roma, Fabro (Terni) e Teheran. Comincia a esporre nel 1981 partecipando a mostre personali e collettive.
La ricerca artistica di Bizhan Bassiri inizia con l’utilizzo di materiali diversi: superfici di cartapesta e di acciaio e bronzo, elementi lavici, elaborazioni fotografiche. È autore del Pensiero Magmatico (1984), del Manifesto del Pensiero Magmatico (1984 – 2021).
Tra le mostre principali, personali e collettive, si segnalano: Costante lento corpo, Galleria Lucrezia de Domizio, Pescara (1984). Dall’Inferno, Galleria Pieroni, Roma (1988). Paesaggio con rovine, Orestiadi, Gibellina (Trapani) (1992). IX Biennale di Sydney (Australia) (1992). Viaggio verso Citera. Arte e Poesia, in “Punti Cardinali dell’Arte”, XLV Biennale di Venezia (1993). Jetztzeit, Kunsthalle, Vienna (Austria); De Appel, Amsterdam (Olanda) (1994). Corpus Delicti, Museum van Hedendaagse Kunst, Gand (Belgio) (1995). Bizhan Bassiri. La Pensée Magmatique, Le Creux de l’Enfer. Centre d’Art Contemporain, Thiers (Francia) (1996). Engel: Engel, Kunsthalle, Vienna (Austria); Galerie Rudolfinum, Praga (Repubblica Ceca) (1997). Pensiero Magmatico. Paesaggi della Mente, Borholms Kunstmuseum, Borholms (Danimarca) (1998). Au rendez-vous des amis. Identità e Opera, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato (1998). The Opening. The Collection in the new Museum of Contemporary Art, S.M.A.K. Stedelijk Museum voor Actuele Kunst, Gand (Belgio) (1999). Luogo Solitario, Ecole des Beaux-Arts, Dunkerque (Francia) (2000). Epifanie. Actuelekunstenreligie, Parkabdij, Heverlee (2001). Eventi Tellurici, Arsaevi, Collegiumartisticum, Sarajevo (Bosnia) (2002). Incontri… dalla collezione di Graziella Lonardi Buontempo, Accademia di Francia, Villa Medici, Roma (2003). Il Pendio, Museo Archeologico Nazionale di Napoli (2004). Sorgente, Centro Arte Contemporanea BM, Tophane-i Amire, Istanbul (Turchia) (2004). Enclave 5. Progetti d’artista, CAMeC – Centro d’Arte Moderna e Contemporanea, La Spezia (2006). La Caduta delle Meteoriti nelle ore vitali che anticipano la visione, GAND: S.M.A.K, Stedelijk Museum voor Actuele Kunst; Cattedrale di San Bavone, Ludo Colin, Gand (Belgio) (2009). La Caduta delle Meteoriti nelle ore vitali che anticipano la visione, Firenze: Osservatorio Astrofisico di Arcetri; Galleria dell’Accademia; Palazzo Strozzi (2009). Evento Manifesto del Pensiero Magmatico, Teatro Argentina, Roma (2009). Costanti del classico del XX e XXI secolo, Fondazione Puglisi Cosentino Palazzo Valle, Catania (2009). La Caduta delle Meteoriti nelle ore vitali che anticipano la visione, Cosenza: Complesso Monumentale Sant’Agostino; Museo Civico dei Brettii e degli Enotri (2010). La Caduta delle Meteoriti nelle ore vitali che anticipano la visione, Roma: Piazza San Lorenzo in Lucina; Oredaria Arti Contemporanee; Pio Monti Arte Contemporanea; Acquario Romano, Fondazione Volume!; Zerynthia; La Nube di Oort; Galleria del Cortile e Archivio Sante Monachesi; Galleria Giacomo Guidi (2010). La Notte del Pensiero Magmatico, Azad Art Gallery, Tehran (Iran) (2010). Impatto, La Nuova Pesa, Centro per l’Arte Contemporanea, Roma (2011). La Caduta delle Meteoriti, Museo Archeologico Nazionale di Venezia (2011). Det mentale landskab, Giovanni Anselmo, Bizhan Bassiri, Per Kirkeby, Jannis Kounellis, Franz West, Bornholms Kunstmuseum, (Danimarca) (2012). Sint-Jan, Sint-Baafskathedraal, Cattedrale di San Bavone, Gent (Belgio) (2012). La Riserva Aurea, Galleria Nazionale dell’Umbria, Perugia (2013). La Battaglia, Sala dei Cinquecento, Palazzo Vecchio, Firenze (2014). Motlaq, Tehran Contemporary Art Museum, Tehran (2015). La Riserva Aurea del Pensiero Magmatico, Macro Testaccio, Roma (2016). Tapesh. The Golden Reserve of Magmatic Thought, 57. Biennale di Venezia, Padiglione Iran (2017). Veglia, Museo Riso, Palermo (2018). Bizhan Bassiri. Meteorite Narvalo, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia (2019).
Le sue installazioni permanenti si trovano, tra l’altro, al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (1998), l’Ars Aevi Museum di Sarajevo (2002), San Casciano dei Bagni (2002), Osservatorio di Capodimonte a Napoli (2007); Galleria dell’Accademia a Firenze (2009), presso lo S.M.A.K Museum di Gent (Belgio), ASI – Agenzia Spaziale, Roma (2015), Museo Bilotti, Roma (2016).

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