MILANO | Ce Contemporary | Fino al 29 gennaio 2024
Fino al 29 gennaio Ce Contemporary presenta Escape la mostra personale di Federica Marangoni.
Escape, dal significato volutamente sospeso tra fuga ed evasione, è anche il fil-rouge che lega simbolicamente due luoghi della città di Milano – la galleria in via Tiraboschi 2 in Porta Romana, e Palazzo Reale, in Piazza Duomo – attorno all’idea che il Libro, territorio del Pensiero, la Cultura e l’Arte, deposito della memoria, siano l’unica via di fuga che permetterà all’Humanity – uno dei temi ricorrenti del lavoro dell’artista – di risplendere ancora, sia individualmente che collettivamente, superando ogni discriminazione e riconnettendosi con le sensibilità più intime e profonde.
Escape, soprattutto, è la parola che si libera dalla gabbia in cui è richiuso il grande libro di ferro corten e neon della mega installazione La Luce della Mente – un’insegna urbana installata nel Cortile d’Onore di Palazzo Reale, in occasione dell’evento Bookcity Milano 2023, visibile fino al 10 dicembre 2023 (leggi qui l’articolo dedicato).
Una parola che si accende e illumina il percorso espositivo fatto di estetica, movimento, luce, trasparenza, memoria e sperimentazione che si concretizza nelle opere, presenti in mostra, realizzate in vetro di Murano, ferro corten e neon sul tema del libro.
Fulcro dell’installazione, di Palazzo Reale è infatti il libro scultura Light che si presenta semiaperto e inserito in una gabbia dalle cui pagine escono parole in neon segni di una nuova energia vitale che si libera verso l’alto dalla costrizione della gabbia. Il messaggio di parole legate al dramma dell’umanità – oltre a Escape, anche Light, War Peace/Tolerance – è qui espresso quasi come una pubblicità urbana palpitante, dove la presenza del monumentale libro e delle sue pagine aperte riflette l’anima della nostra esistenza. Il grande volume emerge da un cumolo luminoso di rottami di vetro blu, che sembra dar vita alla luce delle parole.
Memoria e testimonianza dell’apprendimento, emblema della mente umana, il libro, arrugginito dal tempo, sembra faccia uscire dalle sue antiche pagine parole che illuminano il pensiero e attraggono l’occhio di chi passa e si sofferma ad afferrarne il significato.
Un’installazione di luce, un’icona, un’insegna urbana che colpisce il passante metropolitano. E in galleria il piccolo Libro Blu, in vetro di Murano, che emerge da un cumulo di rottami di vetro e il monumentale disco Tollerance In-Tollerance, opera collage su tela, neon e specchio del diametro di 3 metri realizzato con i ritagli di giornali e magazine raccolti negli anni dall’artista per documentare il grido silenzioso di un’umanità sofferente, continuano il dialogo e rafforzano il messaggio della grande installazione urbana.
Frequentatrice in chiave poetica del simbolo, della metafora, dell’archetipo, in un’epoca di perdita di soggettività, di emorragia d’identità e di crescente omologazione linguistica, Federica Marangoni sottoscrive una scelta estetica che recupera insieme ai valori sacrali del monumento e della memoria i valori reali della vita, emozionali della nostalgia e del pathos, minimali della struttura, e immateriali dell’idea. Muovendosi agilmente tra i mezzi di comunicazione di massa del cosiddetto Villaggio globale, l’artista sa tuttavia individuare, nello stereotipato panorama informatico, il giusto segno per la trasmissione diretta di un determinato valore emozionale e di pensiero. In sintonia con la scuola di ricerca canadese di Marshall McLuhan, Marangoni è consapevole della funzione esercitata dai mass media sull’immaginario collettivo, al punto da sottoscrivere l’identificazione del mezzo con il messaggio. Led luminosi, comandi elettronici e sensori, monitor computerizzati, stampa digitale, sono strumenti funzionali all’immediatezza, alla trasparenza ed alla qualità percettiva del messaggio.
La sua capacità di monumentalizzare sogni e incubi in sculture di luce, colore, metallo e vetro, attiva per lo spettatore uno scenario di alta tensione emotiva. In un crescendo di consapevolezza, l’artista trova motivazioni etiche e soluzioni estetiche sempre più incisive socialmente e antropologicamente, donde titoli come Humanity, Living Together, Tolerance-In-tolerance, People, The Urban Cage, Freiheit, It’s not a good day to be human.
La qualità ossimorica di Federica Marangoni è quella di consegnare alla gelida inamovibilità del cristallo la mobilità pulsante di un filo narrativo, di un battito cardiaco. Il tubo al neon, nelle sue progressive trasformazioni a livello chimico, cinetico, cromatico, luministico, diventa nell’opera di Federica Marangoni, per la sua linearità e duttilità, medium e metafora di una poetica del racconto, di un colore dell’emozione, di un minimalismo della forma, che ne delinea la funzione.
Fin dagli anni Settanta, Marangoni è pioniera nell’uso sperimentale di materiali quali il vetro, il neon, le plastiche e i media tecnologici.
“Uso l’arte per ravvisare il mondo attraverso i simboli, il mio non è un linguaggio statico, le mie opere non hanno necessariamente una durata nel tempo”, dichiara l’artista.
L’opera racchiude temi importanti della nostra vita, quali la lettura e la comunicazione.
Federica Marangoni, artista e designer veneziana, lavorando a livello internazionale, per tutta la sua carriera ha sperimentato diversi materiali e media tecnologici. Seguendo una precisa scelta professionale e culturale, che l’ha portata a spaziare in un modo molto eclettico ed interdisciplinare verso tutti i settori della comunicazione, accanto al suo percorso artistico di scultore, cresce la sua attività di designer. Nel 1970, stabilisce a Venezia il proprio studio, Fedra Studio Design, cominciando a usare il vetro, lavorando con frequenza costante in molte fornaci muranesi. Progetta oggetti di design per la produzione, così come sculture in vetro e grandi installazioni, in cui i media tecnologici, come il video e la luce al neon, combinati con la trasparenza e fragilità del vetro rendono la sua opera unica nel panorama dell’arte contemporanea. Dalla metà degli anni Settanta a oggi, l’uso della tecnologia elettronica sarà uno dei suoi principali mezzi di espressione.
Dal 1976 al 1989, è professore aggiunto nel Dipartimento di Arte e Educazione Artistica presso la New York University. Sempre presso la NYU, tiene seminari e corsi estivi a Venezia con un workshop sul vetro. Tiene anche lezioni e corsi in molte università negli Stati Uniti e in centri culturali. “Federica Marangoni, che ha già realizzato opere pubbliche per la Spagna, a Siviglia, Tenerife e Barcellona, e installato l’opera The Tree of Life a New York, continua a diffondere messaggi artistici nelle piazze e nelle strade a difesa dei valori dell’etica e dell’estetica, della vitalità di un progetto per un mondo vivibile”.
Federica Marangoni. ESCAPE
a cura di Christine Enrile e Viana Conti
Fino al 29 gennaio 2024
C|E CONTEMPORARY
via tiraboschi 2 – citofono 404, Milano
Info: +39 02 45483822
whatsapp +39 391 4166725
gallery@cecontemporary.com
https://www.cecontemporary.com/
La Luce della Mente – Un’insegna urbana
Una Mostra Promossa da Comune di Milano-Cultura
Prodotta da Palazzo Reale con Studio Federica Marangoni
15 novembre – 10 dicembre 2023
Palazzo Reale | Cortile d’Onore
Piazza Duomo 12, Milano
Orari: lun. mar. mer. ven. sab. dom. dalle 8.00 alle 19.30 e il giovedì dalle 8.00 alle 22.00
Ingresso gratuito