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MILANO | La Triennale | 26 novembre 2015 – 6 marzo 2016 

Intervista a VINCENZO DE BELLIS di Roberta Perego

Vincenzo de Bellis © Marco De Scalzi

Ennesima. Una mostra di sette mostre sull’arte italiana, presentata lo scorso 25 novembre a La Triennale di Milano, non è “una” mostra sull’arte italiana ma una “mostra di mostre”. La divisione in 7 capitoli, si sviluppa attraverso un entrare e uscire dai formati espositivi: collettiva tematica, collettiva su un movimento, mostra personale, collettiva su un medium, mostra d’archivio, mostra collettiva generazionale e intervento site-specific. Il risultato, come racconta il curatore Vincenzo de Bellis, è una meta-mostra, un progetto autoriflessivo sulla pratica espositiva.

Dove nasce il bisogno di proporre questa riflessione?
Io sono da sempre interessato alle regole e alle strutture che regolano il lavoro di curatore. Il formato espositivo è una di queste strutture.
Inoltre il meta-linguaggio non è una pratica solita nell’arte e mi interessava legare questo aspetto a quello della rilettura dell’arte italiana, per focalizzare l’attenzione su certi costrutti e non essere generalisti.

Esistono, a tuo parere, formati più utili o coerenti di altri nel “fare mostre”?
No, tutti i formati hanno un grande valore. E tutti devono essere affrontati in maniera diversa. Ognuno richiede una specifica riflessione sulle modalità di selezione di opere e di allestimento.

Ennesima. Una mostra di sette mostre sull’arte italiana. Per la scrittura di un’immagine, mostra tematica collettiva, particolare allestimento  © Foto Roberto Marossi (in primo piano Luciano Fabro, “Due nudi che scendono le scale ballando il Boogie-Woogie”, 1989)

Hai parlato di rappresentazione, definendo “iconografica” l’arte italiana. La sezione dedicata alla performance (“collettiva su un medium”) esprime molto bene questo concetto. Ti andrebbe di raccontarcelo?
Dovendo fare una selezione molto ristretta di un territorio così vasto come quello della performance, mi sono concentrato su un aspetto che, però, analizzando la storia recente della performance in Italia, mi sembra centrale: ovvero l’utilizzo di un mezzo espressivo come questo non per fini narrativi ma per fini rappresentativi. In altre parole non per raccontare storie ma per realizzare immagini.
Le performance di molti artisti dagli anni ’60 a oggi sono delle immagini e hanno valore di immagine. Per questo sono come dei tableau vivant (quadri viventi). Ennesima quindi si concentra su questo aspetto in particolare.

Ennesima. Una mostra di sette mostre sull’arte italiana. Luca Vitone, Crêuza, 2000, Courtesy of the artist and Pinksummer, Genova © Giulio Buono

L’intera mostra, così come il meraviglioso progetto di catalogo edito da Mousse, conferma un’attenzione alla divulgazione e al pubblico che è specifica del tuo approccio curatoriale. L’esperienza maturata in istituzioni è stata determinante in questo senso?
Certo. GAMeC e Museion sono stati fondamentali, così come lo sono Peep-Hole e i due anni passati in USA al Center for Curatorial Studies, Bard College. Il mio interesse per l’Istituzione come luogo di produzione e divulgazione di cultura contemporanea è nato da una combinazione di tutte queste esperienze e anche dal lavoro che sto svolgendo a Miart.

Ennesima. Una mostra di sette mostre sull’arte italiana. Maurizio Cattelan, A Perfect Day, 1999

A proposito di Miart, ne sei direttore artistico dal 2012. Quali sono gli aspetti consolidati, di continuità, e quali invece le novità e i propositi per la prossima edizione 2016?
La fiera ogni anno che passa si rafforza sul piano della qualità e incidenza nel panorama internazionale, sostenendo molto anche la continua crescita dell’arte italiana specie del secondo ‘900. L’aspetto più significativo di continuità è dato dal riflettere sulle relazioni formali e concettuali tra presente e passato, che si estende ovviamente a tutta la fiera ma che si vede in particolare nella sezione ThenNow, che è il nostro cuore, visto che è anche al centro del percorso. Una novità del 2016 è la nuova veste della sezione object, che quest’anno ha un progetto curatoriale molto forte di Domitilla Dardi e che si estende a 16 gallerie, di cui molte sono di altissimo profilo internazionale e altre si configurano come di grande ricerca sul presente e sulle nuovissime produzioni.
La seconda grande novità è rappresentata dalla nuova sezione intitolata Decades, che per il 2016 sarà curata da Alberto Salvadori. Decades è dedicata a tutti i decenni del ‘900 in un percorso diviso in 9 stand, ognuno dedicato a un diverso decennio. In questo caso la nostra idea è stata quella di invitare le gallerie a pensare e presentare progetti che hanno rappresentato dei momenti chiave sia della loro programmazione sia delle carriere degli artisti esposti. Si tratta di una sezione in cui la collaborazione tra curatore e gallerista è totale e si traduce in un ritratto della galleria come luogo di produzione di grandi significati culturali. Sarà un viaggio nel secolo scorso in 9 capitoli distinti, alcuni davvero inaspettati.

Ennesima. Una mostra di sette mostre sull’arte italiana. La performance dal tempo sospeso: il tableau vivant tra realtà e rappresentazione, mostra collettiva su un medium, particolare allestimento © Foto Roberto Marossi

Tornando a Ennesima, la “mostra di mostre” è uno sguardo al passato, una riflessione sul tempo presente e un invito al futuro. Qual è il tuo augurio per il futuro del sistema dell’arte italiano?
Il mio augurio è di un futuro fantastico ma per ottenerlo tutti quanti dobbiamo fare di più. Non è retorica la mia. Bisogna partire dalle Accademie. Riportare una nuova classe di insegnanti di “peso”. La trasmissione del sapere da artista ad artista è fondamentale per la crescita delle nuove generazioni.

Ennesima. Una mostra di sette mostre sull’arte italiana
A cura di Vincenzo de Bellis
Direzione artistica: Edoardo Bonaspetti, Curatore Triennale Arte

Pubblicazioni Mousse Publishing, Milano

26 novembre 2015 – 6 marzo 2016

La Triennale di Milano
Viale Alemagna 6, Milano

Orari: martedì – domenica 10.30 – 20.30. La biglietteria chiude un’ora prima delle mostre

Info: +39 02.72434.1
info@triennale.org
www.triennale.org

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