Non sei registrato? Registrati.

MILANO | Movimento arte contemporanea | 14 novembre 2012 – 25 gennaio 2013

Intervista a TANIA BRASSESCO e LAZLO PASSI NORBERTO di ALESSANDRO TRABUCCO

La prima cosa che si nota, guardando le immagini della serie The Essence of Decadence, è la straordinaria somiglianza di Tania Brassesco con alcune delle modelle raffigurate nei quadri che reinterpretano, una corrispondenza non didascalica e nemmeno cercata solo coi miracoli del trucco, ma dovuta ad una più probabile ed eccezionale coincidenza. È interessante quindi capire quali siano le reali motivazioni che hanno mosso i due artisti, Brassesco e Passi Norberto, ad utilizzare un determinato linguaggio espressivo, la fotografia, per riprodurre immagini realizzate in un’altra epoca e con un’altra tecnica artistica, la pittura. Tutto questo caratterizzato da una procedura esecutiva e progettuale molto elaborata.

Alessandro Trabucco: Leggendo alcuni estratti dei testi critici dedicati alla serie The Essence of Decadence si nota il riferimento diretto ad una sorta d’eguaglianza di fattori tra l’atmosfera decadente dei quadri da voi analizzati e la grave crisi (economica ma soprattutto culturale e sociale) dell’epoca attuale, una suggestione che le vostre immagini sanno cogliere e ricreare molto bene. Quali riflessioni vi hanno condotto a compiere questa determinata scelta stilistica?
Brassesco e Passi Norberto: L’approccio con il nostro lavoro è inizialmente emotivo. È la crisi stessa che ci ha portato a ricercare e riproporre attraverso le nostre opere determinate sensazioni che abbiamo ritrovato proprio nei dipinti da noi reinterpretati, capaci di rispecchiare in noi sentimenti che ritroviamo anche oggi nella società contemporanea. La voglia di riportare alla luce determinate suggestioni è stata un bisogno interiore, la diretta conseguenza della condizione sociale nella quale viviamo in questo determinato periodo storico.

Parliamo ora della tecnica da voi utilizzata. La domanda potrebbe essere banale e scontata, ma è comunque inevitabile e consequenziale alla precedente: capire le vostre ragioni e necessità espressive che vi hanno spinto a ricreare oggi, attraverso la fotografia, capolavori realizzati con un’altra tecnica artistica ed appartenenti ad un’epoca così lontana dalla nostra.
Sentiamo un legame profondo con questi dipinti e abbiamo voluto reinterpretare, attraverso un mezzo differente, quello che ci trasmettono, in modo che rivivano in una nuova forma con un approccio concettuale e linguistico diverso, pur mantenendone l’estetica e i sentimenti.
La sensazione di realtà, caratteristica del linguaggio fotografico, porta lo spettatore a identificarsi in modo profondo e diretto, ma nonostante i personaggi raffigurati nelle nostre opere fotografiche siano reali, in carne ed ossa, è come se fossero sospesi in uno spazio atemporale.
Un’altra differenza tra i nostri lavori e i quadri originali è il ruolo della modella che non rimane solamente la musa ispiratrice dei capolavori da noi reinterpretati, ma diviene anche autrice e creatrice dell’opera stessa. Avviene così una sorta di rivincita delle donne raffigurate in questi quadri.
La fotografia è il medium che ci permette di fondere assieme molte delle tecniche apprese nelle nostre precedenti esperienze sviluppatesi nel campo della pittura, scenografia e video.
Il risultato finale delle nostre opere viene impressionato nell’immagine fotografica, ma è solo l’ultima fase, il nostro è un approccio molto più articolato. Come per una scena di un film, creiamo un set ed allestiamo ogni singolo dettaglio che andrà a comporre nel suo insieme l’inquadratura, ed attraverso l’interpretazione dei personaggi possiamo avvicinarci empaticamente ai soggetti dipinti ma allo stesso tempo trasmettere anche qualcosa di nostro e personale.
Nonostante la fotografia abbia in sé la capacità di immortalare la realtà “vera”, a noi piace usarla invece come veicolo per ricreare una realtà “altra”, ricostruita, permettendoci di essere artefici dell’immagine nel suo insieme, proprio come l’approccio pittorico, capace di produrre qualcosa che non esiste in natura. Creiamo dal vivo delle scene che non sono realmente esistenti dando origine a un’immagine al contempo reale e irreale.

La serie Fairy Tales Now è più contemporanea formalmente ma sempre contraddistinta da atmosfere di derivazione simbolista e fiabesca. Come si amalgama questa serie con la ricerca di The Essence of Decadence?
Quello che unisce trasversalmente le nostre serie sono i sentimenti che ci hanno spinto ad esprimere, anche se non direttamente, la situazione critica ed incerta dell’epoca in cui viviamo.
Nella serie The Essence of Decadence i soggetti sono consapevoli di questa condizione e per questo abbandonati a loro stessi. Con la serie Fairy Tales Now invece abbiamo cercato una visione che aiuti ad evadere da questa realtà per rifugiarsi in un proprio mondo immaginifico.
Proviamo a trasmettere attraverso le nostre opere sentimenti universali legati alla condizione dell’uomo, che alla fine sono lo specchio anche della nostra interiorità, che riflettiamo, consciamente o meno, nel nostro lavoro.

Tania Brassesco (Venezia, 1986) e Lazlo Passi Norberto (Verona, 1984) collaborano attivamente da diversi anni come duo artistico nel campo della fotografia contemporanea. Le loro opere, una fusione tra cinema, performance ed installazione, sono la sintesi delle loro esperienze professionali che gli permettono di essere completamente autonomi nella realizzazione di lavori legati al mondo della Staged Photography: dalla creazione dei set, abiti e interpretazione dei personaggi, all’illuminazione, scatti e post-produzione.

Tania Brassesco e Lazlo Passi Norberto. ETEREA
a cura di Carlo Sala

Inaugurazione mercoledì 14 novembre 2012 ore 18.30
15 novembre 2012 – 25 gennaio 2013

Movimento Arte Contemporanea
Corso Magenta 96, Milano

Info: +39 02 436246
info@movimentoarte.it

www.movimentoarte.it

Orari: da lunedì a venerdì dalle 14.00 alle 19.00

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •