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PUGLIA | SEDI VARIE

Intervista a GIUSY CAROPPO di Francesca Di Giorgio

«Il format Circuito del Contemporaneo ha una storia ormai più che decennale. Nasce nel 2009, dalla necessità della Regione Puglia di produrre un progetto che potesse intercettare un finanziamento derivante da un Accordo di Programma Quadro che vide coinvolti anche l’allora Direzione regionale dei Beni Culturali e alcuni comuni pugliesi» racconta Giusy Caroppo, storica dell’arte, curatrice e manager culturale, direttrice artistica del Circuito del Contemporaneo in Puglia e di Eclettica Cultura dell’Arte e che abbiamo raggiunto in viaggio tra vari luoghi della Puglia. La sua esperienza sul territorio è radicata. Molti ricorderanno il suo impegno, dal 2005, nella produzione di Intramoenia Extra Art nei Castelli di Puglia, banco di prova di una nuova formula di sistema tra pubblico e privato per la valorizzazione di luoghi storici «Quelli che oggi vengono definiti piccoli e grandi attrattori mediante il dialogo con l’arte contemporanea». Una formula che ha permesso di portare in Puglia alcuni tra i più grandi nomi del panorama nazionale e internazionale, collaborando con Achille Bonito Oliva, sua guida scientifica in quella che era una rassegna annuale, realizzata grazie all’impegno dell’associazione Eclettica Cultura dell’Arte costituita da Caroppo nel 2003.

Andrei Molodkin, Victory of Democracy e installazione urbana Government, 2018, Castello di Barletta

«Il Circuito del Contemporaneo in Puglia, quindi si può considerare come la naturale evoluzione di quella esperienza in una idea più sistemica – il Circuito, appunto – anche quando il finanziamento si esaurì. Il format è stato quindi identificato come marchio di qualità da un logo pensato dalla visual design Carla Palladino, dopo la Biennale di Venezia del 2011 e l’esperienza europea di Watershed tra 2012 e 2013 che ci ha viste collaborare ognuna nei propri ambiti»
Siamo partiti da qui, dal passato, per raccontare un progetto che ha un presente (la mostra di Francesco Schiavulli in corso a Barletta) ed un futuro (i progetti al MArTA di Taranto) molto attivi e che non ha mai smesso di credere sulle immense potenzialità di progetti che si propagano dal e sul territorio…

Come nasce il format del Circuito del Contemporaneo in Puglia che mette in dialogo artisti pugliesi e internazionali? Quanto la scelta dei luoghi nella costruzione di nuove trame per e con il territorio?
Ritornando alla domanda, certo, è stato fondamentale il coinvolgimento di artisti del territorio, insieme a quelli “internazionali”; invitati agli esordi, li ho visti poi decollare: penso a Sergio Racanati, che seguo da più di dieci anni, che vedremo nella prossima edizione di Documenta a Kassel.
Ma quello che mi interessa, la vera mission, è la creazione di un sistema del contemporaneo che si identifica anche con una mappa ideale – che trovate in forma embrionale sul sito del Circuito – che vede individuati 6 epicentri del contemporaneo in Puglia, alcuni con una posizione molto forte nel sistema della cultura non solo contemporanea: penso al Museo Archeologico Nazionale di Taranto. La particolarità è il potenziale irraggiamento a stella di ogni epicentro, partendo da questi punti nevralgici verso tutto il territorio circostante, grazie alla particolare caratteristica della Puglia nell’essere puntellata da luoghi di particolare suggestione nonché la predisposizione degli operatori per i linguaggi contemporanei, un variegato humus su cui costruire anche la gestione delle attività. Ma per fare un lavoro capillare, accompagnato anche da una serie di eventi, ma non è questa la mission del progetto, è necessario un grande investimento pubblico oltre che la buona volontà degli operatori.

Kendell Geers, Pro Dei et Patria, mostra INHUMAN 2020, Sotterranei Castello di Barletta © Maurizio Abbate

I temi della mostra di Francesco Schiavulli a Barletta, nei Sotterranei e Lapidarium del Castello e nella Pinacoteca De Nittis in Palazzo della Marra, sono quanto mai coerenti con il particolare momento storico che viviamo, il progetto espositivo infatti sollecita il recupero delle relazioni sociali e il rispetto per il singolo. Dai disegni e la pittura alla performance, passando per la scultura, l’installazione e il video, gli “umili” spesso protagonisti delle sue opere…
Schiavulli è un artista che è partito dalla strada, quindi il “sentire contemporaneo” gli è particolarmente congegnale tant’è che, pur trattandosi di una retrospettiva, non abbiamo voluto evidenziare il divario cronologico tra le opere – vent’anni di ricerca – ma abbiamo preferito, con Barbara De Coninck, mixare i lavori del passato con produzioni recenti; la collocazione temporale è impercettibile. Oggi, le sue macchine celibi per provare la pelle d’oca, il pianto o il ritorno alla posizione fetale, le dimore di ferro o le strutture per invertire il punto di vista, in un mondo in cui il virtuale si confonde con la realtà e la pandemia ci ha imposto il divieto del contatto fisico, sono da considerarsi quasi metodi di “arte-terapia”.

Francesco Schiavulli, Dimore con un solo posto a sedere, veduta della mostra SCHIAVULLI (solo) EXHIBITION 2021, Pinacoteca De Nittis in Palazzo della Marra © Alfredo Melidoro

Ci parla del progetto in corso con il MArTA Museo Archeologico Nazionale di Taranto e di quali prospettive future si sta alimentando il Circuito del Contemporaneo?
Devo ammettere che i presupposti alla fine del 2019, quando ho ricevuto l’incarico dal Teatro Pubblico Pugliese come direttore artistico del Circuito, erano differenti: avrei voluto soprattutto creare un team di curatori con cui lavorare a progetti diffusi e che già si muovono bene sul territorio, penso a Carmelo Cipriani, Alexander Larrarte, Gaetano Centrone, Michela Laporta e Cristina Principale – che peraltro mi coadiuvano rispettivamente nei progetti di Barletta e Taranto – come avvenuto con Carla Masciandaro, esperta di didattica, e Valeria Bottalico di accessibilità in diversi progetti. Ma, sicuramente anche a causa dell’emergenza sanitaria, l’ente regionale ha preferito un ridimensionamento di questa visione, forse troppo innovativa perché punta soprattutto a valorizzare il lavoro del curatore, dello storico dell’arte, dell’esperto di accessibilità più che l’evento in sé. Ritengo che il Circuito miri soprattutto a questo. Poi con la pandemia abbiamo dovuto ridimensionare le velleità di internazionalizzazione per la difficoltà di far circuitare artisti che dovevano necessariamente venire a “vivere” il territorio: per la mostra Inhuman solo Kendell Geers è riuscito ad essere presente, mentre Oleg Kulik e Andres Serrano l’hanno dovuta vivere in differita. Allora ho preferito puntare su artisti di respiro internazionale ma che potessero muoversi più liberamente sul territorio nazionale, come Piero Mottola. Così, dopo la mostra Silent Spring di Claudia Giannuli, Mottola sta lavorando da diversi mesi a Taranto Voices, dapprima in modalità on line e poi in presenza, realizzando contributi vocali e ventagli cromatici in collaborazione attiva con cittadini tarantini e non solo, il Conservatorio Paisiello, associazioni di volontariato come “Mister Sorriso”. La partitura finale si concretizzerà a dicembre in una installazione di sound art al MArTA, dove si è creato un rapporto di stretta e proficua collaborazione con il direttore Eva Degl’Innocenti che spero possa avere anche future prospettive. Sicuramente bisognerà puntare su aree meno “battute” come ad esempio le aree archeologiche della daunia o Canne della Battaglia o quelle naturalistiche costiere, come le saline di Margherita.

Piero Mottola, progetto Taranto Voices 2021_Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTA

 

Circuito del Contemporaneo in Puglia
direttrice artistica Giusy Caroppo

SCHIAVULLI (solo) EXHIBITION
a cura di Barbara De Conink

21 agosto – 26 settembre 2021
Barletta, Castello e Palazzo della Marra

Info: www.circuitodelcontemporaneo.it

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