Selva Obscura
MILANO | Officine dell’Immagine | 24 febbraio – 25 marzo 2012
Intervista a GIOVANNI CERVI di FRANCESCA DI GIORGIO
Ce lo ripetiamo fino allo sfinimento: l’arte non dà risposte semmai, nel migliore dei casi, pone domande. Cosa dobbiamo aspettarci quindi da un manipolo di artisti diversissimi tra loro per anagrafica, estrazione culturale/linguistica e provenienza geografica? La possibilità di un nuovo inizio? Forse… Imbattersi nella Selva Obscura quel mondo parallelo – mix di utopia e concretezza – in cui Giovanni Cervi ha fatto incontrare Officine dell’Immagine (Milano) e Strychnin Gallery (Berlino) con artisti internazionali, molti dei quali poco conosciuti al “circuito” dell’arte italiano.
Una “passeggiata dantesca” lode all’incognita di scelte a cui, per lusso, abbiamo abdicato ma che non possono più essere rimandate «perché nessuno presso la madre restasse in disparte a marcire lontano dai rischi la vita»*…
Francesca Di Giorgio: Hai individuato la Selva Obscura, e suoi “abitanti”, con tanto di coordinate geografiche… Chi fa parte di questo “ecosistema”? Ci presenti il luogo e dove si trova?
Giovanni Cervi: È un universo parallelo che sta lentamente soppiantando il nostro, immagina il regno di Oberon nel Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare mescolato ai vicoli più vitali di New York e alla Londra vittoriana. Questa è l’atmosfera che voglio trasmettere a chi si avventurerà a visitare la mostra. Gli abitanti sono eterogenei, artisti globetrotter o nomadi mentali, gente attenta a quello che sta cambiando intorno, che sente pulsare la vita e ne sa cogliere aspetti inediti; tutti accomunati dall’incentrare la propria ricerca artistica sulla natura con linguaggi molto attuali. Questo è il Neopanteismo. Ogni artista ha mandato le coordinate di un luogo importante per lui, si va dal centro di Amsterdam e Seattle al Triangolo delle Bermude fino a luoghi in Sud America legati alle profezie Maya. Senza contare che Selva Obscura esiste davvero, è una cittadina cilena sede di una stazione di rilevamento pluviale, ora non più funzionante.
Inevitabile un primo collegamento con “il mezzo del cammin” dantesco. Nella selva (oscura) noi ci siamo dentro con tutte le scarpe… è un periodo, il nostro, di scelte in stand by…
Hai perfettamente ragione; per tutti arriva un momento in cui c’è una scelta da fare o un percorso forse periglioso da affrontare. Non bisogna tirarsi indietro. Il mio progetto è partito da una spinta ecologica, ma in senso lato, potremmo parlare di ecologia dell’anima, anche il nostro spirito è un ecosistema e ha bisogno di equilibrio e l’equilibrio si può trovare attraverso percorsi “danteschi”. Non bisogna tirarsi indietro, ognuno nel proprio piccolo può fare gesti apparentemente inutili, ma di esempio per gli altri. In quanti ormai pensano che questo mondo sia sbagliato? E, in ogni caso, non si va da nessuna parte se non teniamo presente da dove arriviamo.
Molti degli artisti coinvolti sono giovani, poco conosciuti in Italia e lavorano sul confine di altre “discipline”: dalla grafica all’elaborazione digitale, dalla musica alle arti performative in genere: Skeleton Heart, ad esempio, hanno un percorso consolidato nell’ambito cinematografico…
Innanzitutto ho cercato di portare in Italia qualche arista già consolidato all’estero, come Michael Page, David Stoupakis, Chris Berens, Daniel Martin Diaz e David Hochbaum, affiancandoli ad alcuni più giovani o meno noti. Senza mai trascurare la qualità tecnica e artistica che è piuttosto alta. Tutti gli artisti che ho scelto partono da punti diversi e con mezzi diversi ma hanno la stessa meta, comunicano la Natura. Gli Skeleton Heart, nello specifico, hanno lavorato in alcune delle più importanti produzioni cinematografiche degli ultimi anni e stanno cercando di sdoganare il mondo degli effetti speciali attraverso un percorso artistico. E poi sì, molto hanno altri interessi, sono borderline, ma questo non può essere che un arricchimento.
Hai parlato di “movimento neopanteista” per sintetizzare le ricerche degli artisti coinvolti in questa collettiva…
Ho notato negli ultimi anni una notevole presenza di tematiche ecologiche o naturalistiche in moltissime produzioni personali, mostre, fiere… da lì ho pensato di raccoglierli nel Neopanteismo che, per dare qualche indicazione, è figlio del neopop e della urban art, raccoglie ricerche spirituali ed alchemiche e ha internet al suo fianco. Il Neopanteismo è semplicemente figlio del nostro tempo, l’espressione artistica delle varie correnti ecologiche che stanno sempre più attraversando il mondo.
Come è nata la collaborazione tra Officine e la Strychnin Gallery di Berlino e come rientra, in un contesto più ampio, nel tuo modo di lavorare come curatore?
Li ho fatti incontrare a Blooom, la fiera di Colonia, dedicata alle giovani realtà artistiche, di cui sono curatore. Da lì è nato una sorta di scambio, che per ora vede qualche artista Strychnin a Milano e Tamara Ferioli ospite in due collettive a Berlino. Con la Strychnin Gallery ormai ho un rapporto di lavoro e amicizia consolidato. La cura che i loro artisti hanno nell’originalità e nella tecnica è davvero notevole. Per quanto riguarda me, mi piace far vedere cose nuove, innanzitutto. Poi adoro stratificare, quando presento un progetto mi piace che abbia più livelli di lettura, voglio che sia rilevante dal punto di vista estetico ma che abbia sottotracce, che poi sta ad ogni visitatore scoprire, se ne ha voglia. E, poi, credo fermamente nel far incontrare le persone.
*Pindaro, Le Pitiche, Pitica IV
Selva Obscura
a cura di Giovanni Cervi
in collaborazione con Strychnin Gallery, Berlino
Inaugurazione giovedì 23 febbraio 2011 ore 19.00
24 febbraio – 25 marzo 2012
Officine dell’Immagine
Via Atto Vannucci 13, Milano
Orari: da martedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00 | sabato dalle 11.00 alle 19.00 | mattina, lunedì e festivi su appuntamento
Info: +39 0331 898608 – www.officinedellimmagine.it
artisti in mostra: Chris Berens, Lisa Black, Daniel Martin Diaz, Tessa Farmer, Lisa Mei Ling Fong, Skeleton Heart, David Hochbaum, Bethany Marchman, Nunzio Paci, Michael Page, Marcus Poston, Hikari Shimoda, David Stoupakis, Squp, Eric van Straaten, Kevin Earl Taylor, Raf Veulemans, Fernanda Veron, Nicol Vizioli
Catalogo: vanillaedizioni