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POLIGNANO A MARE (BA) | Fondazione Pino Pascali | Fino al 2 ottobre 2022

Intervista ad ILARIA ABBIENTO di Tommaso Evangelista

Inaugurata lo scorso 26 agosto presso la project room della Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare la mostra azzurro elementare, personale dell’artista Ilaria Abbiento a cura di Carmelo Cipriani, si sta avviando verso la conclusione. Il titolo, che si svolge nell’ambito di Artecology, il format della Fondazione legato alle tematiche dell’ambiente, si rifà a quello di un libro del poeta Pierluigi Cappello da cui è tratta la poesia Elementare.

Perché se l’acqua è trasparente il mare ci appare blu? Da circa un decennio l’artista ritrae il mare, e lo studia ricercando identità mutevoli e luminose, quasi un’anima comune dal quale trarre forma e pensiero. Nella lucentezza dello svanire le geometrie che prendono forma da linee impalpabili disegnano un mondo fatto sostanzialmente di cielo. Semplice ed elementare come la fotografia. “Tutto nella fotografia richiama il mare e la memoria – scrive il curatore – S’incontrano così i due temi cardine della sua poetica, uno riflesso nell’altro. Fino a quel momento il rapporto tra la sua ricerca e il mare non era esclusivo, subito dopo lo è diventato. Il frangente dello scatto si è convertito in scavo interiore e guardare l’orizzonte è diventato per lei guardarsi dentro”.

Azzurro Elementare, Ilaria Abbiento, Teorèma Celèste, 2020, pietra celeste installata in teca in plexiglass trasparente

Il mare, per l’elemento-acqua, e in generale per il mondo mediterraneo è quasi un’ossessione, una corrispondenza con l’anima, un’estensione della tua persona. Che poesia privata ricerchi nella natura?
Penso che la natura in sé sia già poesia, in essa si cela il miracolo dell’esistenza ed io mi sento privilegiata nel poter esplorare, attraverso la mia ricerca, questo meraviglioso paesaggio che si chiama vita. Di questo splendido scenario naturale che ci circonda l’elemento che fin da quando ero bambina mi ha affascinata di più è il mare, da sempre nutro un profondo amore per questa entità liquida che assimilo come mio fluido interiore adoperando la lente di un oceanografo immaginario.
Il componimento poetico che ricerco, attraverso le mie opere, non è altro che un racconto acquatico del mio poema interiore in cui l’armonia delle rime corrisponde all’ondeggiamento del mare, e le sfumature delle sue tempere ai miei stati d’animo. Il mare diviene così, per me, una dolce ossessione.

Azzurro Elementare, Ilaria Abbiento, Acquario, 2021, teca polimaterica in plexiglass trasparente su piedistallo in ferro dipinto di bianco

Altra caratteristica dei tuoi lavori è la sospensione, la realizzazione di attese, la ricerca di soggetti colti nel momento del loro svanire. In ciò vedo molto Luigi Ghirri ma anche un personale sguardo autoriale sulle cose fatto soprattutto di micronarrazioni. Quale è il tuo rapporto con la fotografia?
Amo definire la fotografia come emulsione liquida del mio oceano interiore.
Le mie istantanee mi aiutano a “conservare” nel mio archivio di ricerca ciò che si tramuta nel tempo, come il dissolversi della materia. La svanire spesso non è per me pura sparizione ma si traduce in metamorfosi, come molecola visiva e di pensiero in costante movimento, protesa a divenire qualcos’altro pur rimanendo cristallizzata nell’immagine di una parentesi temporale.
La sospensione ha origine nell’istante in cui la mia commozione e il mio sentimento si accordano interamente con con ciò che sto osservando, come una sorta di innamoramento.
In questa coralità di emozioni, generate da un intenso trasporto viscerale col mare, mi immergo nell’Universo che mi circonda dissolvendo dolcemente in esso il mio microcosmo e viceversa.

azzurro elementare, Ilaria Abbiento, Acquario, 2021, teca polimaterica in plexiglass trasparente su piedistallo in ferro dipinto di bianco

Lo scorrere del tempo contro l’immobilità degli spazi, la trasparenza contro la materia, il silenzio contro la memoria. La tua ricerca lavora molto su queste dicotomie e scissioni. La tua idea di immagine, per quanto immobile, nasconde uno scontro, o meglio una tempesta?
Le opere più importanti del mio percorso sono nate attraversando il dolore. Penso che per la maggior parte degli artisti adoperare la propria pratica nella circostanza di una sofferenza sia fondamentale, aiuta a riflettere profondamente e intensamente su tutto ciò che sta accadendo in quel momento. A me personalmente permette di giungere a dimensioni celestiali in cui l’effimero si annulla per dare respiro all’essenziale. Fare arte per me è aver ricevuto un grande dono. E attraverso questo processo artistico-meditativo riesco a trasformare il dolore in immenso amore, giungendo alla riva dove la tempesta è oltre.

azzurro elementare, Ilaria Abbiento, Quaderno di un’isola, 201, ph. Marino Colucci

Le continue sfumature che rinvieni nei luoghi narrano di spazi paralleli. Diceva Borges “Il mare è una lingua antica che non riesco a decifrare”. Sei riuscita a capire qualcosa dell’acqua?
“H2O, Due atomi di idrogeno e uno di ossigeno e dentro tanta musica fuggita dalla tabella degli elementi.” (Pierluigi Cappello).
Pur avendo compreso tante cose dell’acqua, penso che non finirò mai di immergermi in questo fluido miracoloso, origine vitale, che seppur trasparente, è capace di contenere meravigliose dicotomie come il dolce e il salato, il chiaro e lo scuro, il silenzio e il rumore, il movimento calmo e quello burrascoso, proprio come il moto della nostra esistenza.
Non intendo decifrarlo, il mio è un dialogo costante in continuo divenire.
È un sentire.

azzurro elementare, Ilaria Abbiento, Teorèma Celèste, 2020, video [09.08 minuti]

Domanda secca. Cos’è per te l’Azzurro?
È la tempera che preferisco.
È il colore che più di ogni altro viene associato alla spiritualità, alla calma, all’idealismo, alla creatività, alla pace dei sensi, alla trascendenza.
Al mare.
Per me è un azzurro elementare.

 

Ilaria Abbiento. azzurro elementare
a cura di Carmelo Cipriani

26 agosto 2022 – 2 ottobre 2022

Fondazione Pino Pascali
Via Parco del Lauro, 119 Polignano a Mare (BA)

Orari: dal mercoledì alla domenica, dalle ore 16.00 alle 20.00

Info: info@museopinopascali.it
www.museopinopascali.it

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