Speciale Arte & Impresa a Venezia | PARTE #3
di FRANCESCA DI GIORGIO*
Eccoci arrivati al terzo appuntamento con Arte & Impresa a Venezia. Dopo illy, dialoghiamo con l’altro main sponsor della Biennale di Venezia 2017: Swatch.
Swatch
main sponsor della 57. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia
“La love story continua…”
Carlo Giordanetti – Direttore Creativo Swatch
Swatch e l’arte contemporanea.
Da molti anni Swatch ha inserito la collaborazione con gli artisti tra i pilastri della sua strategia, facendo di una intuizione del suo fondatore Nicolas Hayek un elemento del DNA del marchio. Il percorso si è sviluppato ed articolato attraverso gli anni, ed è oggi un viaggio tra linguaggi, discipline, culture e palcoscenici diversi. Dalle serie limitate di orologi d’artista, cui abbiamo chiamato a collaborare grandi nomi quali Mimmo Paladino, Sam Francis, Nam Jun Paik, Alfred Hofkunst, Felice Varini, Arnaldo Pomodoro e giovani talenti quali tra tutti Keith Haring, abbiamo aperto le porte a fotografi (Annie Leibovitz, David Lachapelle), cineasti (Akira Kurosawa, Pedro Almodovar), creatori di moda (Vivienne Westwood, Jeremy Scott), e ancora fumettisti, scultori, musicisti (Philip Glass, Mika, Jean Michele Jarre), performers (Cirque su Soleil), designers (Paola Navone, Alessandro Mendini): insomma tramite la personalità del prodotto, trasversale, democratico, provocatore, autoironico, siamo riusciti a creare un dialogo tra il mondo dell’arte e Swatch che non ha eguali. Ma non ci fermiamo qui. Swatch ha sempre avuto come caratteristica delle sue scelte di comunicazione il coinvolgimento diretto del pubblico, creando eventi carichi di emozione attorno al prodotto e riuscendo a coinvolgere talenti ed artisti in un dialogo che li ha avvicinati al pubblico del marchio. Ancora una volta quindi, apertura, divertimento, leggerezza attorno alla qualità e alla sostanza. Nel 2011 poi, Swatch ha aperto a Shanghai lo Swatch Art Peace Hotel: un luogo storico trasformato in residenza per artisti, aperta al mondo intero e concepita per permettere loro di lavorare in libertà. Da qui, Swatch si fa ambasciatore del loro lavoro esponendo attraverso il mondo in luoghi eccezionali le loro “tracce”: da Shanghai a Parigi a Seoul alla Biennale di Venezia, il programma Swatch Faces è l’estensione satellite dello Swatch Art Peace Hotel. Ancora, con progetti puntuali, Swatch supporta idee luminose quali per esempio la passeggiata d’arte nella natura creata da Tobias Rehberger tra il museo Vitra e la Fondazione Beyeler. Gesti delicati e gesti forti, tutti legati tra loro dalla convinzione che gli artisti hanno un ruolo fondamentale nella società, che la loro energia e creatività sono uno dei motori per un mondo migliore.
Swatch e la Biennale di Venezia.
La Biennale di Venezia è sicuramente la più importante mostra d’arte del mondo, un luogo di riferimento intorno al quale si crea un’aspettativa unica e che suscita sempre interessanti dibattiti sulla visione, sul messaggio, sulla curatela. Per Swatch, questa partnership è importante non solo per il prestigio, ma soprattutto per il dialogo con la Biennale che siamo riusciti a creare negli anni. Da una prima presenza più tradizionale, siamo poi passati al racconto del progetto Swatch Art Peace Hotel, per arrivare ora ad una doppia presenza. Ai Giardini, luogo storico della Biennale d’Arte, Swatch ha commissionato all’artista britannico Ian Davenport un’opera site specific che rappresenta l’energia vitale e la vibrazione del colore, elemento chiave del marchio, e presenta anche l’orologio d’artista creato da Davenport, Wide Acres of Time, rendendo il dialogo tra progetto e prodotto facile da comprendere ed immediato. L’opera sta avendo molto successo grazie al suo forte impatto visivo ed emotivo.
In Arsenale, all’interno del percorso dei padiglioni nazionali, quindi con una dignità pari a quella di un Paese, Swatch presenta Swatch Faces 2017, una selezione di quattro artisti che hanno concluso da poco la loro residenza a Shanghai. Un’occasione unica che Swatch offre a questi giovani talenti il cui lavoro, intenso, pieno di energia, accattivante ed intrigante, si colloca perfettamente nel messaggio “viva arte viva” che la Biennale ha scelto come titolo.
Nuovi progetti in corso o in cantiere.
Il 2018 sarà un anno ricco di collaborazioni importanti, che stanno nascendo in questi giorni. Nel frattempo, continueremo la collaborazione con il Festival del Cinema di Locarno con due Award importanti per giovani registi e con la Biennale di Shanghai.
Info: www.swatch.com