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BOLOGNA | ARTE FIERA 2016. Parola ai galleristi

a cura di Valeria Barbera e Francesca Di Giorgio

La 40. edizione di Arte Fiera si è chiusa lo scorso 1 febbraio. E ogni anno al rientro la storia è sempre la stessa: difficilissimo, quasi impossibile, delineare un quadro d’insieme soddisfacente dopo giornate intense come quelle bolognesi. E quest’anno, che la fiera ha compiuto quarant’anni, ci è parso ancor più naturale cercare di tirare le fila di un evento che in questi anni abbiamo visto crescere, espandersi e coinvolgere a poco a poco, la città tutta.

Proprio per la vastità dell’evento sembra ancora più complesso cercare di approfondire le nostre fugaci impressioni, non lasciandoci trasportare troppo dall’emotività e tenendo presenti i molteplici obiettivi che questo evento cerca di soddisfare. Da un lato parlano i numeri che registrano presenze di pubblico ed espositori, dall’altro troviamo valutazioni di tipo qualitativo, non meno importanti però, poiché sono proprio questi aspetti che consentono ad eventi come Arte Fiera di confermarsi (oppure di rischiare di non poterlo più fare) all’interno di un panorama internazionale sempre più competitivo e sempre più vasto.
La prima impressione, alla fine del lungo e, per forza di cose, un po’ frenetico tour tra i padiglioni è sicuramente quella di un’eccessiva eterogeneità di espositori a discapito – a nostro avviso – della qualità. E proprio questo aspetto critico è quello che abbiamo riscontrato maggiormente nelle testimonianze raccolte da alcuni galleristi presenti.
L’altro aspetto critico riscontrato riguarda sicuramente le scelte di artisti e allestimenti: stand troppo carichi e forse non abbastanza “coraggiosi” che preferiscono puntare sui nomi più noti e coprire, forse troppo, le pareti, come a mettere in mostra tutto quello che si può.
Sicuramente questo elemento può essere riconducibile alla crucialità che il momento della fiera riveste soprattutto per le gallerie di dimensioni minori, che cercano in queste occasioni di raggiungere il maggior numero di compratori possibili.
L’altro lato di questa medaglia è però il rischio di perdere parte di quella credibilità che in campo internazionale la Fiera si è costruita in tutti questi anni.
Per contro, le gallerie che hanno invece puntato su pochi nomi ma buoni, oppure hanno “osato” veri e propri solo show, si sono distinte e sono state nella maggior parte dei casi molto apprezzate. Ed è proprio la presenza di numerosi solo show che ha reso il Padiglione 32 – ribattezzato ormai “della discordia” e di cui in molti si sono lamentati, data la collocazione defilata e la sua bi-partizione tra le proposte fotografiche del MIA e le nuove gallerie – molto interessante, nonostante fosse effettivamente decentrato e piuttosto eterogeneo.

Nell’ottica di un dialogo costruttivo, abbiamo chiamato i protagonisti di questa edizione ad evidenziare pregi e difetti della manifestazione, in termini di organizzazione, pubblico, vendite e… qualità in generale della proposta e della domanda.

E poi… Quale degli artisti di galleria ha ricevuto maggiore attenzione e riscontro?

Mario Mazzoli, Galerie Mario Mazzoli – Berlino. Presente ad Arte Fiera 2016 nella sezione Main Section

Dougals Henderson, Donato Piccolo, Mario Mazzoli, Llucia Longhi allo stand di Arte Fiera 2016 BolognaArte Fiera è una fiera che si riversa non sul contemporaneo bensì sul moderno, e quindi attrae un pubblico attento a quel tipo di mercato. Ad ogni modo, c’è sempre molto pubblico, quindi qualche affare riesce a farlo anche chi, come noi, si occupa di arte contemporanea. Però sarebbe auspicabile un’attenzione maggiore verso i giovani, verso gli artisti che fanno arte oggi, e non solo verso arte che non è più contemporanea. L’organizzazione è stata un po’ tardiva e lasciva… ma non è stato questo il male maggiore!

Una veduta dello stand di Galerie Mario Mazzoli ad Arte Fiera Bologna 2016

Douglas Henderson, a cui abbiamo dedicato l’interno del booth con l’installazione sonora Summer of Love, e le due opere sonore Kleiner Hexen-kreis e Grosser Hexen-kreis, sicuramente hanno avuto successo, per il loro impatto visivo e per la curiosità che suscitano per il loro funzionamento. Anche i disegni di Donato Piccolo hanno avuto molto successo, come anche la sua opera cinetica molto poetica Oh, ho catturato un’altra stella.

Massimo Biava, Cardelli e Fontana Arte Contemporanea – Sarzana. Presente ad Arte Fiera 2016 nella sezione Main Section

Massimo Biava, ritratto, stand ArteFieraGiudico sempre mal volentieri il lavoro degli altri ma il livello di alcuni allestimenti non era all’altezza di Arte Fiera, la selezione delle gallerie deve assolutamente essere più severa. La struttura dei padiglioni è sempre molto bella ma, incredibilmente in una regione così ospitale, ci si è completamente disinteressati alla ristorazione e al comfort. Dal punto di vista organizzativo abbiamo riscontrato qualche problema anche con la gestione degli inviti, ma sono sicuro che il prossimo anno funzionerà tutto benissimo.
Come di consueto il nostro stand era diviso in due sezioni: moderno, con una mostra di astrattismo geometrico dagli anni ’30 agli anni ‘50 (Radice, Rho, Reggiani, Soldati…) e contemporaneo con una personale del giovane scultore Fabrizio Prevedello in dialogo con un’opera significativa di ognuno degli artisti che rappresentiamo abitualmente.

Veduta stand Cardelli e Fontana, ArteFiera 2016,

Il settore moderno è andato veramente molto bene dal punto di vista delle vendite, forse un’opera di astrattismo storico è vista da alcuni, in questo momento, più favorevolmente di un deposito in banca. Anche per il contemporaneo è andata bene però, quest’anno, il nostro interesse era di presentare in maniera importante il lavoro di Prevedello per cui ci siamo molto concentrati sull’allestimento e sulle pubbliche relazioni. Rischiare un po’ di più puntando fortemente su un artista ha ripagato. Il riscontro è stato molto positivo, quasi tutti i curatori e direttori da noi invitati sono passati a vedere lo stand, allestito in maniera impeccabile da Prevedello e abbiamo avviato rapporti importanti. Da questo punto di vista la giornata di lunedì è stata sorprendentemente proficua.

Marco e Lorenzo Poggiali, Galleria Poggiali e Forconi – Firenze. Presente ad Arte Fiera 2016 nella sezione Main Section

Galleria Poggiali e Forconi, veduta stand, Arte Fiera 2016Non è mai semplice fare un bilancio di una fiera, capire effettivamente i benefici immediati personali e soprattutto cercare di analizzare la tendenza generale rimanendo confinati nel proprio stand per cinque giorni. Programmare la fiera sempre nelle medesime date così da non disorientare il pubblico è una scelta molto positiva e anche l’organizzazione generale mi è sembrata di ottimo livello.

Crediamo che il pubblico, seppur di grandissimo numero, sia leggermente calato come anche la qualità, soprattutto per l’assenza di gallerie molto importanti anche a livello internazionale che sicuramente avevano fatto da traino negli ultimi anni. Nonostante ciò la nostra galleria ha registrato un discreto successo in termini di vendite e nuovi contatti, la fiera infatti può produrre risultati anche in proiezione futura.

Galleria Poggiali e Forconi, veduta stand Arte Fiera 2016

Gli artisti presentati che hanno riscosso più successo, oltre ai grandi maestri come Enzo Cucchi e Gilberto Zorio, sono stati sicuramente Manfredi Beninati, Luca Pignatelli e Fabio Viale.

Alessandro Pasotti e Fabrizio Padovani, P420 – Bologna. Presente ad Arte Fiera 2016 nella sezione Main Section
Un ritratto di Alessandro Pasotti e Fabrizio PadovaniPer quanto la fiera a noi sia andata molto bene ci spiace costatare che quest’anno l’offerta espositiva sia stata molto irregolare. Nonostante Bologna resti la fiera maggiormente legata al mercato (che funziona e che fa ottenere ottimi risultati alla conclusione della manifestazione), noi auspicheremmo una maggiore qualità nella selezione delle gallerie partecipanti per poter in qualche modo essere competitivi con altre realtà nazionali e internazionali.
Molto importanti sono anche gli eventi esterni alla fiera. Sarebbe bello ospitare a Bologna mostre di alto livello artistico come fatto anche nel recente passato che possano essere un richiamo, nazionale e internazionale di forte impatto.

 Una veduta dello stand di P420 ad Arte Fiera Bologna 2016

Siamo stati molto contenti perché abbiamo avuto riscontri positivi su tutti gli artisti presentati, sia per quanto riguarda gli artisti più conosciuti come Paolo Icaro, Franco Vaccari e Irma Blank ma anche interesse, sia in termini di mercato che curatoriale, nei confronti degli artisti più giovani come Rodrigo Hernàndez, Riccardo Baruzzi e Alessandra Spranzi.

Leggi le puntate precedenti:

Parte I

Parte II

Parte III

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