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Tutti ricorderanno l’allegorica Ascesa al Monte Ventoso di Francesco Petrarca… la salita al monte, la cima più alta, un percorso pieno di difficoltà simbolo di un’altra ascesa: quella morale. Una meta come viaggio individuale e interiore…
La montagna è nuova fonte di ispirazione e teatro di una nuova ascesa a Palazzo Frisacco di Tolmezzo (UD), luogo scelto per far convergere idealmente i sentieri di un ricco e composito itinerario verso l’arte contemporanea: opere di artisti di generazioni diverse e dalle differenti radici geografico-culturali si incontrano. Senza badare a classificazioni, generazioni e “scuole” i numerosi artisti coinvolti nell’iniziativa conducono sulle splendide cime dei monti della Carnia elevando il nostro pensiero, riflettendo su quello che è stato l’input di tutto il progetto, in corso fino al 26 settembre: il complesso rapporto tra arte e ambiente.
Ne parliamo con Lorenzo Michelli dell’agenzia di comunicazione Comunicarte, curatore insieme ad Ilaria Bignotti, Elena Carlini e Laura Spolaore di Vette

Francesca Di Giorgio: Vette è l’apice di un progetto con un’intenzionalità annuale. Ci spiega fin da subito quali obiettivi vi siete posti?
Lorenzo Michelli: Comunicarte si è aggiudicata la gara per la gestione di Palazzo Frisacco proponendo una serie di iniziative legate al rapporto tra arte e ambiente. Mostre d’arte contemporanea ma anche conversazioni, incontri e appuntamenti legati ad altri settori culturali. Si desidera operare nella relazione tra le arti e quindi anche musica, architettura, design.
L’obiettivo è quello di considerare il Palazzo come un laboratorio di idee in cui la multidisciplinarietà deve essere protagonista.
Anche per questo già la prima mostra Vette, presenta al primo livello opere ed installazioni (alcune di esse appositamente realizzate con la presenza degli artisti) e al secondo una sezione documentativa legata a diverse specificità. Ad esempio, abbiamo organizzato una sezione legata ad Egidio Marzona. Essendo a Tolmezzo non si poteva prescindere da una collaborazione con Marzona, certamente il più importante collezionista d’arte contemporanea del Friuli Venezia Giulia e ideatore del parco di installazioni a Verzegnis (UD) con opere di Long, Graham e altri celeberrimi artisti.
Poi abbiamo aperto una finestra su cosa significhi lavorare con l’arte pubblica e quindi non poteva non essere coinvolta l’Associazione Continua di San Gimignano con l’esperienza di Arte all’Arte. Infine le relazioni internazionali tramite il contatto con il Centro d’arte contemporanea di Lubiana e l’organizzazione di un Videoprogramme con opere di autori sloveni.


Da sinistra: Giulio Frigo, “Eclisse d’icona”. Massimo Uberti, “Spazio amato”

Arte e territorio, un binomio complesso e affascinante: si porta dietro implicazioni di carattere sociale, economico-abitativo, ecc… Qual è stato il vostro primo spunto di riflessione?
Innanzitutto si è trattato di un lavoro in team. Oltre a rivestire il ruolo di organizzatore generale ho chiesto la collaborazione a tre curatrici: Ilaria Bignotti, Elena Carlini e Laura Spolaore. Con Bignotti abbiamo poi scelto gli artisti da invitare (Gino De Dominicis, Giulio Frigo, Andrea Kvas, Bruno Muzzolini, Louis Nixon, Maria Elisabetta Novello, Bernard Rudiger, Paolo Ravalico Scerri, Manuela Sedmach, Massimo Uberti) e abbiamo lavorato sul significato stesso del rapporto tra arte e natura. Palazzo Frisacco si trova a Tolmezzo, capoluogo della Carnia, e di qui la volontà di curare una serie di iniziative proprio a partire dalle considerazioni che il luogo suscita, che la natura offre.
Montagne dunque, e valli, da percorrere con il fisico e la mente, alla ricerca dei luoghi della contemplazione attraverso l’osservazione del panorama. Dal basso verso l’alto si raggiungono le vette delle montagne ma altre vette si possono avvicinare: sono quelle della creatività, della ricerca artistica che vede l’uomo impegnare quella facoltà che lo rende unico, quell’immaginare il futuro e impostare nuove relazioni tra cose e idee, sempre alla ricerca di un nuovo senso.
La natura si può esperire, con il corpo e la mente e così facendo si sviluppano pensieri. L’artista opera con il pensiero, e a volte con le mani, e certamente cerca le vette.

Seppur con una fortissima connotazione territoriale il progetto – come accennato – si avvale di collaborazioni e sinergie interdisciplinari: dalla collezione di Egidio Marzona, alla rassegna Arte all’Arte dell’Associazione Arte Continua di San Gimignano fino ad arrivare al DIVA Station Video Archive / SCCA Ljubljana Centre for Contemporary Arts…

Dobbiamo citare anche la Galleria Dispari&Dispari, N.O. Gallery e Fabio Paris art Gallery.
Ci siamo rivolti a partner che già conoscevamo da anni e ad altri nuovi che fanno un buon lavoro. Tutti sono stati resi partecipi delle linee guida e hanno aderito al progetto.
Bisogna inoltre sottolineare l’apertura dell’attuale amministrazione di Tolmezzo che ci ha dato carta bianca, ed è raro, in tutta la fase progettuale.
In una regione come il Friuli Venezia Giulia, e di questi tempi in Italia, devo dire che è proprio salutare avere queste politiche culturali così aperte al nuovo.

Il progetto in breve:
Vette
a cura di Lorenzo Michelli (Comunicarte)
co-curatrici: Ilaria Bignotti, Elena Carlini, Laura Spolaore
in collaborazione con: Associazione Arte Continua / San Gimignano – SCCA Ljubljana Centre for Contemporary Arts – Collezione Egidio Marzona – Fabio Paris Art Gallery, Brescia – Galleria Dispari&Dispari Project, Reggio Emilia – N.O. Gallery, Milano
Palazzo Frisacco
Via Renato Del Din 7, Tolmezzo (UD)
Info: +39 0433 48796188
www.comune.tolmezzo.it
Fino al 26 settembre 2010
Artisti in mostra: Gino De Dominicis, Giulio Frigo, Andrea Kvas, Bruno Muzzolini, Louis Nixon, Maria Elisabetta Novello, Bernard Rüdiger, Paolo Ravalico Scerri, Manuela Sedmach, Massimo Uberti

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