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MILANO | Osart Gallery | 24 marzo – 27 maggio 2017

di MATTEO GALBIATI 

Sono colti da una certa sorpresa i visitatori della mostra Oltre il Linguaggio – esposizione che la galleria Osart Gallery ha voluto presentare in occasione dell’apertura degli spazi della sua nuova sede di Milano – nel vedere come, di Vincenzo Agnetti (1926-1981), l’artista protagonista di questo importante progetto culturale, non si ammirino le opere più note e non siano esposte le creazioni più consuete del suo repertorio iconografico, ma una attenza e puntale selezione di opere che hanno segnato il suo cammino artistico. Quella che appare come una sorpresa, in realtà è l’elemento che qualifica questa intensa e concentrata mostra il cui merito, infatti, sta nel sottoporre all’attenzione dell’ammirato spettatore i lavori iniziali e i progetti più innovativi e sperimentali che hanno contraddistinto la ricerca di uno dei più significativi maestri dell’arte contemporanea italiana e non solo.

Vincenzo Agnetti. Oltre il linguaggio, veduta della mostra, Osart Gallery, Milano Courtesy Osart Gallery, Milano Foto di Bruno Bani

Vincenzo Agnetti. Oltre il linguaggio, veduta della mostra, Osart Gallery, Milano Courtesy Osart Gallery, Milano Foto di Bruno Bani

Ad Agnetti deve essere riconosciuto il merito di aver fatto da apripista a molta dell’arte concettuale italiana con un lavoro che, all’insegna della interdisciplinarietà, ha concesso all’arte stessa di superare gli accademismi di genere portandola ad aprirsi ad una maturità pluri-esperienziale dove le diverse tecniche e codici si contaminano reciprocamente innescando il meccanismo di un nuovo linguaggio multiforme.
Musica, fotografia, teatro, letteratura, saggistica, pittura, poesia, scultura, installazione, performance, … nella ricerca di Vincenzo Agnetti si riuniscono e fondono in una pratica ampia e variegata, le cui suggestioni portano lo sguardo a definire un nuovo orizzonte di senso che oltrepassa il concetto stesso di “semplice” opera d’arte. L’intuizione di un abbattimento delle frontiere tra i generi dell’arte e della conoscenza per l’artista si postula come indagine scrupolosa sul senso del linguaggio – o meglio dei linguaggi – che connotano le nuove direttrici della cultura e della società contemporanea.

Vincenzo Agnetti, Frammento di tavola di Dario tradotto in tutte le lingue, 1973, fotografia e scrittura, 50x109 cm Courtesy Osart Gallery, Milano Foto di Bruno Bani

Vincenzo Agnetti, Frammento di tavola di Dario tradotto in tutte le lingue, 1973, fotografia e scrittura, 50×109 cm Courtesy Osart Gallery, Milano Foto di Bruno Bani

In questo senso, queste sue trasmissioni di “ipotesi” di riflessione complessa, oggi assumono un valore profetico: il pensiero di Agnetti, nella società della iper-comunicazione attuale, trova un fondamento di verità il cui riscontro era quasi impensabile nella seconda metà del secolo scorso.
I processi di cambiamento sociale, con il sopravanzare della tecnologia e dell’informatica, hanno ridisegnato i confini e le leggi della nostra comunicazione con la conseguente ridefinizione del nostro stesso linguaggio e delle abitudine comportamentali e di interscambio ad esso connesso. Oggi quotidianamente ne cogliamo i risultati.
Agnetti coglie anzitempo questa ipotesi e nelle sue opere lo dichiara con una complessità solo apparente: in modo critico, analitico e sperimentale la sua rivoluzionaria ricerca ci spinge, fin da tempi non sospetti, a comprendere il superamento delle convenzioni linguistiche con una intuizione il cui destino oggi sembra essersi ampiamente verificato.

Vincenzo Agnetti, L'età media di A, fotografie e scrittura a china, 99x145 cm Courtesy Osart Gallery, Milano Foto di Bruno Bani

Vincenzo Agnetti, L’età media di A, fotografie e scrittura a china, 99×145 cm Courtesy Osart Gallery, Milano Foto di Bruno Bani

La sequenza di opere scelte in questa occasione – con attenzione alla parte fotografica – permettono la rilettura delle sue asserzioni che, ieri come oggi, non perdono di efficacia e non si stemperano nel trascorrere dei decenni. Questa vitalità intelligente e insuperata dalle ragioni del tempo, si allontana, ricusandola, dall’obsolescenza veloce di molte pratiche dell’arte attuale che non conservano nel proprio animo – e nemmeno in quello del loro esecutore – l’originale temperamento del genio visionario, dell’intellettuale autentico che, come Agnetti, ha saputo rovesciare e svuotare le regole di lessici diversi e aprire alle inventive di altre normative, presagendo il futuro e rinnovando il senso di un’estetica di là dal tempo.
Il poeta e il pittore, l’intellettuale e il pensatore, trovano per Agnetti una sintesi nell’ampio orizzonte del nobile termine di artista che in lui acquista un ruolo che ora riconosciamo quasi come sciamanico: spezzate le catene di quelle irrefutabili convinzioni che hanno attanagliato l’arte, per la società del presente egli sa colmare quel vuoto strutturale lasciato dal deperimento del linguaggio. Nelle sue opere ritrova la concretezza dell’immedesimazione, il cui graffiante vigore immaginativo, evaso proprio dal lessico assediato dalla modernità, cerca di ritrovare voce e corpo in altre potenziali destinazioni.

Vincenzo Agnetti. Oltre il linguaggio, veduta della mostra, Osart Gallery, Milano Courtesy Osart Gallery, Milano Foto di Bruno Bani

Vincenzo Agnetti. Oltre il linguaggio, veduta della mostra, Osart Gallery, Milano Courtesy Osart Gallery, Milano Foto di Bruno Bani

Agnetti trova “casa” a queste urgenze e le vitalizza attraverso la visione di una nuova consapevole mentalità.
Stupore, introspezione, voce, sguardo, riflessione, parola, silenzio, lettura e immagine portano in mostra lo sguardo dello spettatore a ritrovare un tempo e una coscienza nuovi: Agnetti individua la sorgente di un altro presente creativo che, solo dopo averlo compreso, forse come diceva lui, potremmo dimenticare a memoria.

Vincenzo Agnetti. Oltre il linguaggio
in collaborazione con Archivio Vincenzo Agnetti, Milano
catalogo bilingue italiano-inglese Digital Project con testi critici di Daniela Palazzoli e Bruno Corà

24 marzo – 27 maggio 2017

Osart Gallery
Corso Plebisciti 12, Milano

Orari: da martedì a sabato 10.00-13.00; 14.30-19.00
Ingresso libero 

Info: +39 02 5513826
info@osartgallery.com
www.osartgallery.com

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