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MILANO | Palazzo Reale | 17 settembre 2014 – 1 febbraio 2014

di MATTEO GALBIATI 

Non ci si deve certo stupire se i dati recenti sull’affluenza di pubblico alle maggiori mostre in corso registrino un costante successo e conferma – tanto da farle guadagnare la prima posizione di mostra più vista – di Chagall. Una retrospettiva 1908-1985 che, nelle sale di Palazzo Reale a Milano, offre una copiosa visione di oltre 220 capolavori dell’indimenticato maestro.
Marc Chagall, La Madonna del Villaggio, 1938‐42, olio su tela Madrid, Museo Thyssen‐Bornemisza © Chagall ®, by SIAE 2014Possiamo dare per scontato che il nome sia di quelli di assoluto richiamo, un artista che attira a sé l’attenzione di un’ampia schiera di visitatori, un artista apprezzato e molto conosciuto, possiamo quindi dire, anche da un pubblico “generalista”. Ciò non toglie, però, nulla ai contenuti sostanziali dell’esposizione. Il nome di Chagall, allora, in questo caso non viene usato come specchietto per le allodole, per far staccare un pingue numero di biglietti, perché qui – cosa che spesso non si riscontra altrove dove si leggono in cartellone i nomi di grandi maestri salvo poi consegnarci un numero risibile di loro opere – si ammira la sua sostanza vera, il suo cuore e la sua anima.
La qualità che si apprezza nelle stanze occupate dalla mostra dimostra e testimonia non solo il genio e la sensibilità di Marc Chagall (1887-1985), ma anche la cura scientifica e attenta con cui è stato concepito, curato e realizzato questo significativo progetto.
Del resto il numero consistente di opere, che appartengono e toccano, come in un saggio specifico svolto per immagini, tutte le fasi creative dell’artista, ripercorrono e riassumono l’intera sua vicenda artistica. La definizione di più grande retrospettiva mai dedicata in Italia a Chagall appare quindi meritata e ampiamente giustificata.
I prestiti provengono dai maggiori musei e dalle più importanti collezioni internazionali, a testimonianza dell’apprezzamento e del valore dell’esposizione milanese, e, nelle diverse sezioni in cui si suddivide il suo percorso, seguono un itinerario cronologico che presenta una successione di immagini efficaci a guidare il nostro sguardo ad una rilettura “fuori dagli schemi” del linguaggio di Chagall.
Marc Chagall, Due Piccioni, 1925, gouache, inchiostro e inchiostro di china su carta colorata blu, Collezione Privata © Chagall ®, by SIAE 2014Data la fama e il mito che avvolgono la sua figura, si tende spesso ad inquadrarlo entro clichè preconfezionati e riduttivi dell’effettivo suo valore e senso. Prevale, infatti, una concezione che vincola le sue figure ad una visione onirico-fantastica leggendone la narrazione in modo esclusivamente favolistico, questa mostra mette in luce, al contrario, anche la sua forte aderenza al reale. Se le presenze che si dispiegano nei suoi capolavori sono fiabe per immagini, altrettanto vero é che quegli stessi personaggi sono prelevati dal mondo vero, dal proprio tempo e dalle sue vicende e non può non risentire, ovviamente, delle influenze della storia in anni turbolenti come quelli della prima metà del Novecento con tutte le sue rivoluzioni e i suoi conflitti.
Il senso biografico e storiografico in questa mostra resta ben evidenziato, in un arco temporale compreso tra il 1908 il 1985 distribuito in quindici sale, e si raccoglie nei differenti cicli e nelle diverse aree tematiche affrontate dalla mostra: dal contesto Russo all’arrivo in Francia, dall’ambiente rurale e contadino alla cultura ebraica, dalla tragedia del nazismo alla fuga in America e il seguente rientro in Europa, dal mondo degli affetti al rapporto con le arti.
Il linguaggio chagalliano risulta letto ponendo al centro dell’analisi la sua costante e evidente coerenza, saldamente trattenuta anche nel aver vissuto le diverse stagioni dell’Avanguardia e i tempi bui e difficili – ma anche gli istanti di passioni e felicità –  che ne hanno segnato la biografia.
Ecco quindi che in questa mostra allo spettatore viene consegnato uno Chagall autentico e sincero, attualissimo, se ne deduce, infatti, la peculiare attitudine alla contaminazione tra culture differenti che, nel valore assoluto dell’arte, cerca di esprimere il vigore di quelle interrogazioni sull’uomo, e il senso della sua vita ed esistenza, che, ancor oggi, attendono risposte.

Chagall. Una retrospettiva 1908-1985
a cura di Claudia Zevi
con la collaborazione di Meret Meyer
ideata da Claudia Zevi & Partners
promossa da Comune di Milano-Cultura
organizzata e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, Arthemisia Group e GAmm  Giunti 

17 settembre 2014 – 1 febbraio 2014

Palazzo Reale
Piazza Duomo 12, Milano 

Orari: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Ingresso intero €12.00; ridotto €10.00; ridotto speciale €6.00; speciale famiglia adulto €10.00 e bambino €6.00; gruppi 15-25 persone €10.00 ciascuno; scuole 15-25 persone €6.00 ciascuno

Info e prenotazioni: +39 02 54911
www.ticket.it/chagall
www.comune.milano.it
www.mostrachagall.it

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