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Intervista ad ALESSANDRO PASOTTI e FABRIZIO PADOVANI di Francesca Di Giorgio

Come avete affrontato il lockdown e la relativa chiusura della vostra galleria? Avete cercato di colmare il vuoto attraverso la progettualità online e/o attraverso un uso diverso dei social? Come si è modificato il rapporto con il vostro pubblico?
Il momento del lockdown è arrivato a seguito di un periodo molto intenso. Nei primissimi mesi dell’anno, infatti, avevamo già partecipato a ben tre fiere (Artefiera, Bologna; Arco, Madrid; The Armory Show, New York) e inaugurato la mostra di Franco Vaccari in galleria. Quindi è stata una frenata piuttosto brusca. Per tutto il periodo di chiusura dello spazio fisico della galleria abbiamo continuato a lavorare in smart-working su diverse situazioni aperte e, man mano che le settimane passavano, abbiamo riorganizzato gli aspetti che costituiscono il lavoro di back office ma che spesso vengono tralasciati per la frenesia delle tempistiche.
Da un paio di anni abbiamo dato sempre più spazio all’attività dei social incrementando il numero dei nostri followers. Durante questo periodo di chiusura forzata dello spazio espositivo e di impossibilità di organizzare mostre e partecipare a fiere, abbiamo pensato di mostrare i video d’artista fatti, negli anni, dagli artisti con cui collaboriamo e quindi approfittare del momento in cui tutti siamo forzati a restare a casa per farli vedere.
Con una cadenza di 3/4 video a settimana, dal 27 marzo fino al 24 aprile sui nostri canali social sono stati postati i link per vedere video d’artista di Adelaide Cioni, Milan Grygar, Laura Grisi, Alessandra Spranzi, Goran Trbuljak, Franco Vaccari. È stato un progetto che, nella sua semplicità, ha ottenuto ottimi risultati sia in termini di visualizzazione che nell’aver dato modo di far approfondire il lavoro di questi artisti anche da parte di curatori e operatori del settore.

Franco Vaccari, Migrazione del reale, 2020, installation view, P420, Bologna photo credit C. Favero

Mai come in questo periodo abbiamo sentito parlare di “mondo dell’arte” ma proprio in un momento come questo è difficile immaginarlo come omogeneo. Composto da figure diverse: artisti, collezionisti, appassionati, critici, curatori, galleristi, organizzatori, editori. Un insieme spesso diviso da interessi contrastanti… Ora, se e in che modo, vi sentite parte di un “sistema”? Come state affrontando, dal lato umano e pratico, la vostra attività? Vi siete posti degli obiettivi a breve termine?
In un periodo in cui non è stato possibile incontrarsi con la solita frequenza è emersa ancora di più la sensazione di fare parte di un sistema. La mancanza degli appuntamenti che si davano per scontati ha fatto emergere l’esigenza di sentire i colleghi, gli artisti, i curatori, i collezionisti. Un confronto su come si stava vivendo questa condizione totalmente inedita e una volontà di ripristinare per quanto possibile una sorta di normalità. È stata una cartina tornasole che ha confermato che molti rapporti, cresciuti negli anni, sono diventati via via importanti anche a livello personale oltre che professionale.

E subito riprende il viaggio, 2020, installation view, Courtesy P420, Bologna. Photo Credit P420, Bologna

Siamo nella famosa Fase 3, ciò presuppone una visione in progress, un prima, un dopo e un poi. Restituiteci una fotografia che vi ritrae in questi tre momenti…
Come dicevamo, prima del lockdown ci trovavamo in un periodo di grande dinamismo tra fiere, mostre in galleria e mostre di artisti con cui collaboriamo in spazi istituzionali. Eravamo coinvolti su più fronti in viaggi e produzioni. Il momento del lockdown è stata una sosta obbligata che ci ha permesso di riorganizzare parte del lavoro di galleria, riflettere sulla futura programmazione e prendere alcune decisioni in vista dei prossimi mesi, che speriamo siano di ripresa. La Fase 3 è una fase di grande incertezza. Ad oggi non sappiamo ancora quando potremo ricominciare a inaugurare mostre, a viaggiare, a fare le fiere, tutte cose indispensabili per una galleria d’arte e quindi anche per noi. Di sicuro sentiamo il desiderio di ripresa da parte dei diversi attori del sistema. Il nostro poi è pieno di interessanti programmi, nuovi artisti da presentare e qualche novità che bolle in pentola. E se questo poi fosse ora?
www.p420.it

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