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Intervista a DIEGO VIAPIANA di Matteo Galbiati

Come avete affrontato il lockdown e la relativa chiusura della vostra galleria? Avete cercato di colmare il vuoto attraverso la progettualità online e/o attraverso un uso diverso dei social? Come si è modificato il rapporto con il vostro pubblico?
Inizialmente abbiamo pensato di lavorare solo su appuntamento, ma dai primi di marzo, quando abbiamo capito che la situazione non sarebbe stata facile e soprattutto incerta nei tempi, abbiamo sospeso l’attività espositiva per le mostre in programma fino a settembre.
La prima vernice o apertura è prevista per il 9 settembre, riprendendo l’attività interrotta.
Con la riapertura graduale avvenuta dal 18 maggio, abbiamo deciso di esporre una serie di opere degli artisti della galleria fino alla pausa estiva, in modo da rendere sempre viva e rinnovata la galleria.
Il lockdown è stato affrontato come una lunga riflessione.
Ho sempre ritenuto l’arte come elemento vivo ed è stata una mia scelta non fare mostre online, per me il rapporto è sempre stato diretto con l’opera, ma soprattutto prediligo una relazione ed un dibattito davanti all’opera d’arte.
Siamo stati presenti solo attraverso i social attraverso post quasi quotidiani con degli approfondimenti sugli artisti della galleria.
Mi auguro, passato questo periodo ancora di paura, che il pubblico, dall’appassionato al collezionista, ritrovi il piacere a frequentare le gallerie d’arte, un luogo sicuro dove si auspica un rapporto diretto e meditativo con l’opera.

Bless this house. Silvia Celeste Calcagno, veduta della mostra, Nuova Galleria Morone, Milano

Mai come in questo periodo abbiamo sentito parlare di “mondo dell’arte” ma proprio in un momento come questo è difficile immaginarlo come omogeneo. Composto da figure diverse: artisti, collezionisti, appassionati, critici, curatori, galleristi, organizzatori, editori. Un insieme spesso diviso da interessi contrastanti… Ora, se e in che modo, vi sentite parte di un “sistema”? Come state affrontando, dal lato umano e pratico, la vostra attività? Vi siete posti degli obiettivi a breve termine?
Il critico inglese Lawrence Alloway nel 1972 parla per la prima volta di “sistema dell’arte” sulla rivista ArtForum, analizzando il mondo dell’arte in tutte le sue componenti, facendo perdere – a mio avviso – il lato umano dell’arte rispetto alle componenti extra-artistiche, dove il valore economico dell’opera non è necessariamente proporzionale al valore estetico o qualitativo.
Successivamente Francesco Poli ne Il sistema dell’arte contemporanea lancia un allarme affermando che ci troviamo di fronte ad un sistema drogato con il rischio di non avere più interessi nei valori artistici ed intellettuali di un’opera, i quali saranno sempre più subordinati agli interessi economici e di moda che li circondano.
Tutti in qualche modo facciamo parte del “Sistema” e credo che, con coesione ed intenti, l’aspetto artistico e culturale italiano abbia bisogno di essere migliorato per arrivare ad essere competitivi a livello internazionale (sono molto d’accordo con la lettera indirizzata al Ministro Franceschini da parte dell’Associazione Nazionale Gallerie).
Il gallerista deve avere anche una funzione di “educatore” nei confronti del collezionista.
Auspico, dopo questo lungo periodo di pausa e riflessione, che il dibattito artistico torni nei luoghi dell’arte, principalmente nelle gallerie, che ancor prima di essere dei “luoghi” commerciali, sono rappresentativi dei contenitori culturali.
Un ritorno nelle gallerie per contemplare e fruire delle opere, parlare di cultura, creare un confronto costruttivo, al di là del valore finanziario e commerciale. Questo deve essere l’obiettivo primario.

Artisti della galleria, veduta della mostra che muta ogni 20 giorni circa (sino a settembre 2020), Nuova Galleria Morone, Milano

Siamo nella famosa Fase 3, ciò presuppone una visione in progress, un prima, un dopo e un poi. Restituiteci una fotografia che vi ritrae in questi tre momenti…
Dopo tre mesi di inattività della galleria, in questo momento bisogna riorganizzare e calendarizzare tutto gli appuntamenti sospesi e rimandati.
Credo ci vorrà del tempo affinché si possa ritornare ad una normalità precedente, ma gli spunti avuti durante il lockdown e la vicinanza di alcuni collezionisti certamente non ci hanno fatto perdere l’entusiasmo per il nostro lavoro.

www.nuovagalleriamorone.com

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