FERRARA| Museo di Casa Romei | Fino al 18 febbraio 2018
Intervista a PAOLA NICITA di Matteo Galbiati
Umanità è la prima mostra che la neocostituita (dallo scorso mese di novembre) Associazione Culturale Umanità ha proposto come evento programmatico delle sue attività. Al Museo di Casa Romei di Ferrara, infatti, sono le visioni e le ricerche degli artisti Mustafa Sabbagh e Sislej Xhafa, protagonisti dell’esposizione, a raccontare, interpretare e far riflettere sul tema, importante e attualissimo, dell’integrazione, uno dei punti nodali che l’associazione pone proprio al centro dei suoi mandati assieme all’umanità, all’empatia e alla solidarietà in una visione di globale dialogo tra culture e popoli diversi. Il multiculturalismo, lo scambio e il confronto, aperto e sincero, non poteva che esprimersi al massimo livello con le opere di questi due artisti internazionalmente conosciuti che, per la prima volta, attuano questo diretto confronto reciproco intenso e suggestivo.
Parliamo delle loro opere con Paola Nicita che, anche a nome dell’altro co-curatore Andrea Sardo, ci racconta i contenuti e le specificità di questa mostra:
Come è nato e si è strutturato questo progetto espositivo?
La mostra nasce da un invito ricevuto dall’Associazione Umanità, presieduta da Francesco Ferroni. Il progetto ha visto lo svolgersi di un convegno – tra i relatori il professor Paolo Magri, esperto di politiche internazionali – a cui è seguita l’inaugurazione dell’esposizione che ho curato insieme ad Andrea Sardo, direttore del Museo di Casa Romei, mettendo in proficuo dialogo una selezione di opere di Sislej Xhafa e Mustafa Sabbagh, entrambi presenti all’inaugurazione. I temi, sensibilmente presenti nell’opera di Xhafa e Sabbagh, sono quelli dell’accoglienza e della condivisione, per non dimenticare l’importanza dei valori umanitari, del rispetto dell’altro, dell’incontro come modalità di conoscenza. Temi importantissimi specie in questo momento storico, dove la memoria del passato rischia pericolosamente di perdersi. L’arte contemporanea in questo senso può avere un ruolo importante e delicato, offrire nuovi punti di vista attraverso un linguaggio differente. Il Museo di Casa Romei è sembrato subito il luogo che meglio potesse ospitare la realizzazione del progetto: un’antica dimora quattrocentesca ricca di richiami storici e di tesori artistici, che ha costituito nella sua storia anche un ricovero per sfollati e indigenti provenienti dalle zone più povere del territorio. Abbiamo cercato di coniugare passato e presente.
Quali opere sono state scelte nello specifico?
Abbiamo scelto due lavori per ciascun artista, un lavoro video e un’opera. Per Sislej Xhafa sono in mostra la scultura Dressed Tone e il video Passion Fruit. Per Mustafa Sabbagh il lavoro fotografico Made in Italy© – Handle with Care e il video http 502: bad gateway.
Come si legano e dialogano le opere di Sislej Xhafa e Mustafa Sabbagh?
Nella selezione dei lavori di Sislej Xhafa, Dressed Tone (2007) è una scultura che rilancia il tema della difficoltà, della impossibilità di comunicazione: avvolto in uno stretto nastro adesivo, il microfono perde la sua funzione, il suo significato, scivola in una dimensione di oggetto impossibile, nato da una forma di imposizione e violenza. Parola che non risuona più, verità apparente, frammentata, così come, nella stessa sala, sono le tre lunette affrescate, datate alla seconda metà del XIV secolo e attribuite alla mano di Vitale da Bologna (1289–1361), che raffigurano per lacerti pittorici di affresco la storia di San Maurelio, protettore di Ferrara, la cui vita fu caratterizzata da un migrare continuo, da Edessa a Smirne, da Roma a Ferrara. Come la scultura che, pur essendo un oggetto che ha perso la sua funzione originaria, moltiplica e amplifica il suo messaggio, così i frammenti di pittura, non più immagine compiuta, riescono comunque a vivificare una storia antica, presentificando la storia di un viaggiatore di molti secoli or sono.
Il video Passion Fruit (2007), allestito nella sala didattica, è l’esperienza di immersione in uno spazio che svelerà immagine e suono con delicatezza, rivelando un contrasto con l’oggetto mostrato: una pistola caduta sull’asfalto sotto una pioggia battente. Una visione che annulla il tempo e sottolinea la tensione di un fatto che, non è dato sapere, è già accaduto o dovrà accadere, una violenza in fieri che non si sa se sia già esplosa o esploderà di lì a breve.
Per quanto riguarda Mustafa Sabbagh, Made in Italy© – Handle with care (2015) è composto da ventisette fotografie con altrettanti ritratti di giovani, recentemente entrata nella collezione del Museo MAXXI di Roma. Qui è l’habitus da loro indossato a divenire emblema di alterità, materializzando un meccanismo di trasformazione che conduce ad un’altra percezione, quella della mercificazione ormai sottesa all’esistenza. L’allestimento dell’opera è totalmente inedito in questa versione, concepito appositamente per Casa Romei a sottolineare la fragilità materiale, prima che concettuale, del c.d. Prodotto-Futuro.
Il video http 502: bad gateway (2017) è un nuovo lavoro composto da due video, allestito nella sala in cui è presente una scultura attribuita ad Alfonso Lombardi (1487–1536) raffigurante San Nicola da Tolentino, patrono dei naufraghi e delle anime del Purgatorio. Un corpo dipinto di nero, alla cui visione si interpone un susseguirsi di frammenti di immagini percepibili solamente a livello minimo e subliminale, è affiancato ad una immagine di mare in movimento: qui c’è un racconto per parole, con un sottofondo di una cronaca di sbarchi tratta da un servizio giornalistico: ma alla fine anche le parole si sovrappongono le une sulle altre, come il movimento incessante delle onde del mare.
Cosa possiamo dire dell’orizzonte di ricerca di ciascuno dei due protagonisti? Quali territori esplorano?
Entrambi ricercano i temi essenziali dell’esistenza, interrogandosi su un presente che è spesso luogo di fraintendimenti. I linguaggi dei due artisti sono differenti, ma i punti di contatto sono presenti non tanto formalmente, quanto nella condivisione di un pensiero forte e importante indagato in maniera profondamente artistica e internazionalmente riconoscibile.
Come si struttura il loro percorso all’interno del Museo di Casa Romei?
L’allestimento è al piano nobile del museo. Gli interventi artistici possono essere fruiti in un senso o nell’altro: si può iniziare dalla scultura di Xhafa, o dall’installazione fotografica di Sabbagh. Le opere contemporanee cercano un dialogo con le altrettanto splendide opere ospitate a Casa Romei, interagendo quanto più possibile con esse, sia dal punto di vista spaziale che da quello concettuale.
Il Museo di Casa Romei ha già intrapreso questa riflessione che congiunge la contemporaneità al passato. Vorremmo che l’esperienza della visita a Casa Romei regalasse una visione articolata, una immersione in un tempo che, attraverso l’arte, non ha mai interrotto il suo filo.
Sislej Xhafa – Mustafa Sabbagh. Umanità
a cura di Paola Nicita e Andrea Sardo
promossa da Associazione Culturale Umanità
con il sostegno di Galleria Continua, San Gimignano
con il patrocinio del MiBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
26 gennaio – 18 febbraio 2018
Museo di Casa Romei
Via Savonarola 30, Ferrara
Orari: da domenica a mercoledì ore 8.30-14.00; da giovedì a sabato ore 14.00-19.30; la biglietteria chiude trenta minuti prima
Ingresso intero €5.00; ridotto €2.50; gratuito la prima domenica del mese e under 18 anni e con MyFeCard
Info: +39 0532 234130
pm-ero.casaromei-fe@beniculturali.it