Matteo GalbiatiIntervista a ROLANDO ANSELMI di Matteo Galbiati
Come avete affrontato il lockdown e la relativa chiusura della vostra galleria? Avete cercato di colmare il vuoto attraverso la progettualità online e/o attraverso un uso diverso dei social? Come si è modificato il rapporto con il vostro pubblico?
A Berlino la galleria è stata chiusa per qualche settimana. Già verso la fine di Aprile avevamo riaperto su appuntamento la mostra in corso con Vajiko Chachkhiani e Reijiro Wada in collaborazione con Daniel Marzona, che abbiamo a quel punto deciso di prorogare, mentre il 27 Giugno avremo la prossima apertura con Thomas Lawson, Alexej Meschtschanov, Jesse Mockrin, e Marijn Van Krejn, in collaborazione con Klemm’s.
A Roma avremmo dovuto inaugurare i nuovi spazi per la fine di Maggio ma a causa dei ritardi dovuti al fermo del cantiere abbiamo deciso di riprogrammarci per Settembre.
Nel frattempo, durante i primi giorni di lockdown, abbiamo immaginato di dare vita ad un progetto alternativo agli spazi di galleria, un’iniziativa outdoor nella nostra tenuta di campagna, a un’ora a sud di Roma, ma ancora nel perimetro regionale, ed oggi – a qualche mese di distanza – stiamo per inaugurare, con una partecipazione di 15 artisti nazionali ed internazionali, una grande mostra collettiva che sarà on view durante tutta l’estate.
Galerie Rolando Anselmi, Roma | Project: DELISABATINI Architects | Photo: Sebastiano Luciano
In questi mesi abbiamo naturalmente intensificato l’utilizzo dei social e delle piattaforme di vendita online. Oltre alle già sperimentate piattaforme di Artsy ed Ocula, al momento siamo presenti su NADA FAIR che riunisce le gallerie appartenenti alla New Art Dealers Alliance, su Artissima Fondamenta, su Berlin Views che raccoglie le principali gallerie sul territorio berlinese, mentre stiamo preparando il lancio di Not Cancelled Art ‘Focus Italia’ con una selezione di gallerie italiane di profilo internazionale.
Il rapporto con il nostro pubblico non è cambiato, è stato sicuramente difficile rinunciare ai luoghi e ai momenti dell’incontro, ma non vediamo l’ora di tornare a riconquistarci quella dimensione preziosa ed intima che avevamo spesso dato per scontato.
Mai come in questo periodo abbiamo sentito parlare di “mondo dell’arte” ma proprio in un momento come questo è difficile immaginarlo come omogeneo. Composto da figure diverse: artisti, collezionisti, appassionati, critici, curatori, galleristi, organizzatori, editori. Un insieme spesso diviso da interessi contrastanti… Ora, se e in che modo, vi sentite parte di un “sistema”? Come state affrontando, dal lato umano e pratico, la vostra attività? Vi siete posti degli obiettivi a breve termine?
Ci sentiamo fortemente parte di un sistema e nutriamo vive speranze che il sistema reagisca con i suoi migliori anticorpi.
Auspichiamo non solo una maggiore coesione da parte di tutti gli operatori, ma ci rendiamo conto della necessità di una visione a lungo termine che inneschi un reale cambiamento, la nascita di un vero movimento di pensiero volto a proporre nuovi modelli di sviluppo e di cooperazione.
Galerie Rolando Anselmi, Roma | Project: DELISABATINI Architects | Photo: Sebastiano Luciano
Siamo nella famosa Fase 3, ciò presuppone una visione in progress, un prima, un dopo e un poi. Restituiteci una fotografia che vi ritrae in questi tre momenti…
Volendo rimanere ottimisti potremmo ipotizzare che la fase acuta sia alle spalle e che stiamo lentamente rientrando alla normalità.
Di fatto la problematica maggiore di questa terza fase, di una possibile visone in progress, penso sia la difficoltà nel fare programmazione. Abituati ai larghi anticipi sui progetti a venire e venute meno tutte le certezze dei principali eventi mondiali ed annuali, oggi non possiamo ancora dire dove saremo a fine stagione o la prossima primavera; in quale fiera, su quale progetto, né quante delle iniziative in fieri saremo riusciti a portare a termine, e in quali tempi.
Per il momento navighiamo a vista e siamo ancora immersi nella nebbia.