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LUGANO (SVIZZERA) | Museo Cantonale d’Arte e Museo d’Arte Lugano | 15 settembre 2013 – 12 gennaio 2014 

di MATTEO GALBIATI

Del Simbolismo, presentato in questa mostra ricca e corposa, suddivisa nelle due sedi del Museo d’Arte Lugano e del Museo Cantonale d’Arte, si presenta al pubblico un’analisi attenta e precisa che – se da un lato si concentra soprattutto sugli artisti svizzeri dall’altro non omette nemmeno gli importanti riferimenti all’ambiente internazionale con i suoi protagonisti più illustri – inquadra questo movimento come una stagione intellettuale e culturale profondamente legata, se non anticipatrice, della complessa stagione del Novecento avanguardista. Questa la riflessione che si pone come obiettivo la mostra: far comprendere come questi artisti abbiano saputo cogliere, in anticipo sui tempi, precisi spunti e tematiche che sarebbero poi deflagrate nel pieno del secolo breve.

Edoardo Berta, Funerale Bianco, 1901, olio su tela, 102x231, Pinacoteca comunale Casa Rusca, Locarno Cat. 202

Le 21 sezioni, suddivise nei due musei luganesi, riescono a catalizzare l’attenzione del visitatore accompagnandolo in un’esplorazione puntuale di temi e soggetti che, con linguaggi differenti, sono stati il mezzo degli artisti per affrontare le tensioni e i mutamenti di una società e di un momento storico cruciale, evidenziando paure, ansie, angosce e sentimenti di un’epoca intera. Sono oltre duecento le opere esposte, che comprendono dipinti, fotografie, sculture, disegni, incisioni e manifesti e coprono un arco temporale tra la fine dell’Ottocento e i primissimi anni del Novecento: una richezza di personalità e poetiche artistiche sapientemente orchestrate da un’attenta regia che ha prodotto un’esposizione da raffinati specialisti per la tensione intellettuale con cui è stata composta.

Ferdinand Hodler, Adorazione II / Anbetung II, 1894, olio su tela, 81.5x101 cm, Kunsthaus Zürich, Deposito della Fondazione Gottfried Keller, Zurigo in deposito al Museo Cantonale d’Arte, Lugano Cat. 188

Non poteva essere diversamente visto che la curatrice della mostra, la storica dell’arte e ricercatrice Valentina Anker, è tra i massimi esperti e studiosi mondiali proprio del Simbolismo, e nello specifico quello degli autori svizzeri, suo il testo di riferimento, edito nel 2009, Le Symbolisme suisse. Destins croisés avec l’art européen.
Anker, in collaborazione con il Kunstmuseum di Berna che conserva la maggiore collezione di opere simboliste di Ferdinand Hodler, ha realizzato una mostra significativa e importante: da studiosa e critica non si è limitata a evidenziare la peculiarità dei contenuti di questo movimento di pensiero e a legare gli artisti svizzeri al contesto europeo, ma ha voluto proprio restituire la pienezza di una stagione che ha avuto una caratterizzazione e un impatto internazionale.
Franz von Stuck, Il bacio della Sfinge / Kuss der Sphinx, 1895, olio su tela, 160x144.8 cm, Szépmüvészeti Múzeum, Budapest Cat. 205
Nei temi individuati lo sguardo corre meravigliato sui miti e i misteri di dipinti straordinari che, proprio in questa occasione, lasciano vivere un dialogo tra autori diversi che riportano all’attenzione una “corrente” che – come ha avuto modo di dire la stessa curatrice – per la sua complessità è stata lungamente trascurata con progetti espositivi specifici.
Le opere di Arnold Böcklin, Ferdinand Hodler, Giovanni Segantini, Franz von Stuck, Augusto Giacometti e di molti altri ancora, provenienti da musei svizzeri, collezioni pubbliche e private con ricchi prestiti europei, accolgono lo sguardo meravigliato del visitatore e lo accompagnano in un suggestivo viaggio di ri-scoperta dell’immaginazione che, passando tra i temi come il sogno, l’inconscio, la donna, la natura, la morte e l’oscurita, dà il senso dell’attualità di una storia ancora tutta da ritrovare. Forza del Simbolismo e del potere di rinnovamento che ha avuto, rinnovamento che è un’esigenza di cui oggi abbiamo tanto bisogno. Forse per questo lo ritroviamo come uno stimolo attivo e vitale, a noi ancora tanto prossimo.
Come spesso accade per le proposte dal polo museale luganese, una mostra assolutamente da vedere.

Miti e misteri. Il Simbolismo e gli artisti svizzeri
a cura di Valentina Anker

15 settembre 2013 – 12 gennaio 2014

Museo Cantonale d’Arte
Via Canova 10, Lugano (Svizzera) 

Orari: martedì 14.00-18.00; mercoledì-domenica 10.00-18.00

Museo d’Arte Lugano
Riva Caccia 5, Lugano (Svizzera) 

Orari: martedì-domenica 10.00-18.00; venerdì 10.00-21.00
Ingresso un museo intero 12,00 Franchi, ridotto 8,00 Franchi; due musei intero 16,00 Franchi, ridotto 12,00 Franchi; gratuito under 16 e prima domenica del mese

Info: +41 (0)58 8667214
www.mitiemisteri.ch
www.mda.lugano.ch
www.decs-mca.ch

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