VICENZA | 10 dicembre 2011 – 18 febbraio 2012
Inaugurazione sabato 10 dicembre 2011 ore 18.00
Fautore del Ritorno alla pittura, Stefano Di Stasio da più di quarant’anni ha intrapreso un interminabile viaggio alle radici dell’arte.
Per la sua prima mostra personale a Vicenza, l’artista ha realizzato un nutrito gruppo di opere che mescolano le “immagini che abitano la sua mente” con le suggestioni che il territorio vicentino gli ha suggerito. In opere come La via della misura e Musica poiana troviamo alcune importanti architetture palladiane fare da sfondo a situazioni irreali, tanto magiche quanto oniriche. L’aspetto metastorico, tipico dell’artista, si palesa però nel dipinto Da Thiene a Napoli, dove il San Gaetano di Thiene si incontra con Pulcinella alle pendici di un Vesuvio in piena eruzione (l’agiografia del Santo vicentino gli permette infatti di trovare un punto di contatto con le proprieorigini partenopee). Nelle sue mani la pittura si trasforma in una sorta di macchina del tempo che non intende sconfessare l’attualità, al contrario: la inserisce nella storia anziché nella cronaca.
Estratto del testo ABYSSUS ABYSSUM VOCAT
dialogo tra Alberto Zanchetta e Stefano Di Stasio
pubblicato nel catalogo “Stefano Di Stasio” edito da vanillaedizioni
Alberto Zanchetta: Nella mostra per la Andrea Arte Contemporanea di Vicenza hai realizzato delle opere particolarmente significative; penso ad esempio al quadro “Musica poiana” in cui troviamo la musica convertita in pittura, motivo iconografico che ti contraddistingue sin dal 1978. Nel dipinto in questione vediamo un pianista volgere lo sguardo verso un cielo stellato, come volesse intonare una sonata (notturna), situazione che entra in conflitto con il rapace (diurno) che si è accovacciato sulla testa dell’uomo. Si tratta di una poiana dalla coda bianca, la più grande della sua specie, di cui ti servi per creare un gioco linguistico/visivo con la Villa Poiana di Palladio che fa da sfondo al dipinto. Questo piccolo gioiellino architettonico, che conosco molto bene, si trova nel paese di Pojana Maggiore, dove ho trascorso tutta la mia infanzia. Se com’è vero l’opera d’arte fa qualcosa per la persona che la produce e qualcosa per quella che la vede, ammetto che mi trovo particolarmente coinvolto nel dipinto “Musica poiana”, con il quale mi identifico. Viceversa, un’opera che ti potrebbe rappresentare è “Da Thiene a Napoli” – anch’essa presente in mostra – dove San Gaetano si intrattiene in compagnia di un irriverente Pulcinella, rimarcando il legame che intercorre tra i due personaggi, “cordone ombelicale” che viene enfatizzato anche dal Vesuvio in piena eruzione. Non è la prima volta che sviluppi una commistione tra il tuo vissuto e i luoghi che accolgono le opere che dipingi; in questo caso specifico hai reso omaggio al territorio vicentino, contaminandolo però con le tue origini partenopee.
Stefano Di Stasio: Autocommissiono i miei quadri, nel senso che, se nel passato la pittura mimetica era un “servizio” reso alla chiesa, allo stato, al potente di turno, alla società, perfino alla politica, io confido nella pittura per rendere visibile unicamente la mia vita interiore – che è in rotta con la realtà del mondo. Talvolta, però, sono disponibile ad accogliere una richiesta, un suggerimento esterno, come nel caso delle architetture palladiane, che Paolo Dosa mi ha chiesto di evocare in alcune delle opere destinate alla mostra di Vicenza. Ho “incontrato” volentieri quegli edifici e li ho assorbiti nel mio mondo metafisico.
[…] In fondo, il senso più vero del mio gesto di riappropriazione della pittura consiste in questo: qualsiasi invenzione, o costruzione delle immagini, intuitiva oppure programmaticamente concettuale, acquista valore di poesia visiva solo in quanto immersa nel tessuto magico della pittura, di ispirazione tradizionalmente mimetica – disegno corretto, colore prezioso. L’atto del dipingere è veramente ciò che si chiama un’esperienza.
Stefano Di Stasio
AndreA Arte ContemporaneA
corso Palladio 165, Vicenza
Info: +39 0444 541070
info@andrea-arte.com
www.andrea-arte.com
Inaugurazione sabato 10 dicembre 2011 ore 18.00
10 dicembre 2011 – 18 febbraio 2012
catalogo edito da vanillaedizioni
con testi di Marco Meneguzzo, Viviana Siviero, Marisa Vescovo, ed una intervista di Alberto Zanchetta