Non sei registrato? Registrati.
Colletta di Castelbianco (SV) | performance nel borgo | Dal 13 settembre 2020

Intervista ad ANDREA BIANCONI di Livia Savorelli

Da Arzignano (VI), dove Andrea Bianconi ha il suo studio, la “poltrona delle idee” ne ha fatta di strada. Una sorta di grand tour, al momento tutto italiano, toccando, da nord a sud, l’anima dei luoghi e delle persone con cui ha interagito. Dal 13 settembre “Sit Down To Have An Idea” arriva a Colletta di Castelbianco, nell’entroterra di Albenga. Una tappa pensata dall’artista insieme a Francesca Di Giorgio, curatrice di questo nuovo appuntamento con l’arte all’interno di un borgo medievale dalla storia tutta da scoprire: primo borgo telematico in Europa, tra I Borghi Più Belli d’Italia e, unico caso in Liguria, bandiera verde di Legambiente.
Come nasce “Sit Down To Have An Idea” e come arriverà la poltrona a Colletta di Castelbianco ce lo racconta Andrea Bianconi che ha concepito fin dall’inizio la “sua” poltrona come «un dono al luogo e alle persone che non si esaurisce nel momento della performance». Il progetto, infatti, nato in collaborazione con Casa Testori e Fondazione Coppola, sostiene la Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica. I volontari della Fondazione FFC saranno presenti per proporre le bandane personalizzate e autografate da Bianconi, in edizione limitata (il cui ricavato sarà interamente devoluto a FFC). In attesa del grande evento charity, il prossimo dicembre, in occasione di ArtVerona, quando verrà battuta all’asta una delle sue opere e pensando alla prossima tappa di un viaggio ancora in progress…

La traiettoria segnata dai luoghi toccati dall’incontro con la “tua” poltrona inizia a tracciare un percorso significativo…
“Sit Down To Have An Idea” è un viaggio, le “poltrone delle idee” entrano nei luoghi, incontrano le persone, diventano parte della vita d’ogni giorno, sono presenze costanti, come costante è il nostro desiderio di avere un’idea. La poltrona è anche una possibilità di incontro o di rincontro, con noi stessi, con i nostri pensieri, con i nostri desideri, con chi siamo e dove andremo. Dal centro urbano, al teatro, dalla cima di una montagna, ad un mare meraviglioso, ed ora in un borgo, da nord a sud, da est a ovest. Le poltrone disegnano un viaggio con noi stessi e tutto ciò che ci sta attorno. La poltrona vive, è viva, incontra luoghi e spazi, persone, incontra la natura, incontra la scienza, incontra la ricerca, incontra i sentimenti, i sogni, incontra gli orizzonti, le albe, i tramonti, i mari, la storia, gli amori, le delusioni, le felicità, le tristezze, le speranze, i sogni, il sole, la luna, la pioggia, il vento. È per tutti ed è di tutti. Tutti possono usarla, tutti possono sedersi. La poltrona è di tutti e per ogni cosa. Dono la poltrona ai luoghi che scelgo, queste poltrone resteranno permanenti nei luoghi, perché voglio donare un’idea che può far nascere nuove idee.

Una veduta del borgo di Colletta di Castelbianco (SV). Foto di Francesca Di Giorgio

Il percorso delle poltrone attraversa il pre e il post lockdown con il quale anche tu ti sei dovuto confrontare dal punto di vista personale ed artistico…
Durante il lockdown l’unica forma di libertà che avevo era l’immaginazione. Immaginavo moltissimo, ogni giorno, quasi in ogni istante. L’immaginazione mi ha fatto immaginare idee e le idee hanno contaminato l’immaginazione. Quindi il lockdown per me è stato immaginare idee o ideare immaginazioni. Parlando con un mio amico al telefono gli dissi che avevo un sogno, era quello di portare la “poltrona delle idee” sulla cima di una montagna, da lì è nata Spedizione Cima Carega, che per me rappresentava una rinascita dal baratro della pandemia, rappresentava la salita di una montagna, la fatica, la dedizione, lo sforzo, il desiderio, la volontà, il sogno… Una conquista, conquistare la vetta, conquistare un nuovo punto di vista, un nuovo modo di guardare e vedere le cose e il mondo circostante, una libertà dalla vetta più alta delle Piccole Dolomiti. Le idee sono ossigeno e viceversa. Poi, Tropea, la perla del Tirreno, con la bellezza unica del suo mare… La poltrona posizionata di fronte all’infinito del mare. Per me l’infinito rappresenta la totalità della libertà del pensiero. La poltrona è stata trasportata da studenti appena diplomati all’alba. Rappresentava l’inizio di una nuova vita, l’inizio di un nuovo giorno, l’inizio di una nuova idea. Ora, domenica 13 settembre, arriviamo a Colletta di Castelbianco, riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia, sotto ad un pino.
A gennaio, quando tutto è iniziato, avevo invaso Bologna con ventiquattro poltrone, come le ore del giorno, in alcuni luoghi della città, da Piazza Maggiore, alla Feltrinelli, da un parrucchiere ai portici di San Luca, da un panettiere al Teatro Duse. Successivamente tutte le ventiquattro poltrone hanno contaminato le stanze magiche e ricche di storia del Teatro Duse.

Una veduta del borgo di Colletta di Castelbianco (SV). Foto di Francesca Di Giorgio

Sembra un gioco di parole ma… Com’è nata l’idea?
L’idea della poltrona era nata anni fa nel mio studio. Ero alla ricerca di un’idea, ma l’idea non arrivava. Così d’istinto presi un colore bianco e scissi sulla mia poltrona la frase “SIT DOWN TO HAVE AN IDEA”. Da quel momento ogni volta che cercavo un’idea, mi sedevo sulla poltrona. Tutte le persone che venivano a trovarmi volevano sedersi sulla poltrona, era la prima cosa che facevano una volta entrati in studio. Un giorno un mio amico, Adriano, mi disse di volerne una, apposta per lui. Da lì mi si aprì un mondo, e letteralmente decisi di portare la poltrona delle idee, fuori dal mio studio, nel mondo.

Invito Sit Down To Have An Idea a Colletta di Castelbianco

Le interazioni instaurate tra le persone e la poltrona sono state sempre diverse. Che tipo di relazione si è instaurata nelle varie tappe del progetto, in quale modo è stata percepita la tua “performance”?
La prima reazione che mi ha emozionato e dato la forza di sviluppare il più possibile il progetto è stato il vedere il coinvolgimento totale dei runner della Durona Team nella Spedizione Cima Carega, e dei giovani neodiplomati di Tropea: abbracciavano l’arte. Hanno vissuto le performance come se stessero facendo una missione, ne sono diventati parte integrante, artefici, complici, lovers… Vivevano i momenti e ogni momento in maniera totale. Durante la salita al Carega, più di tre ore di cammino per arrivare a quota 2.259 m, si scambiavano la poltrona ogni dieci minuti, se la passavano come se fosse un testimone. Quando chiesi ai giovani di Tropea di iniziare la performance alle 5.15 del mattino, l’entusiasmo è stato travolgente, sentivano loro la poltrona. E anche le istituzioni hanno dimostrato un’apertura totale, coinvolgente. Quando l’arte va verso le persone, le incontra, le parla, le coinvolge, quando si toglie di dosso l’elitario, quando l’arte non è auto celebrazione e si pone con una sana umiltà, l’arte vive e diventa altra arte. E questo spiega il successo della poltrona, quasi 55.000 persone hanno scaricato il QR code in un mese a Tropea, si sono informate, hanno fatto tantissime foto con la poltrona, tantissime persone mi scrivono le idee che hanno avuto dopo essersi sedute sulla poltrona.

Colletta di Castelbianco, borgo ligure nell’entroterra di Albenga, inserito nel circuito de I Borghi Più Belli d’Italia, è un luogo recuperato da un possibile oblio. Dopo il terremoto del 1887, infatti, rischiava di non risorgere dalle sue ceneri… Cosa ti ha colpito di questo luogo e della sua storia?
Mi piace la storia di Colletta di Castelbianco, mi piace la forza e il coraggio di queste persone che hanno recuperato il borgo facendolo entrare nella rosa de I Borghi più belli d’Italia. Mi piace l’idea che hanno avuto. Le idee sono il futuro e questo borgo è il primo borgo telematico d’Europa, il borgo è nel futuro. Quando l’ho visitato mi ha dato un senso di riconciliazione, di ritrovarsi, di ripensare un po’ a se stessi, un borgo immerso nel verde del bosco, tra le montagne e vicinissimo al mare, un borgo medievale proiettato al futuro. Luoghi, spazi, tempi, idee. A Colletta di Castelbianco posizionerò la poltrona sotto al grande pino che si trova all’ingresso del borgo. Mi è immediatamente piaciuto il pino, è un grande pino, è un maestoso pino e posizionarci la poltrona sotto dà poesia e serenità. Il pino dà un senso di protezione, di riparo. Una riconciliazione dell’uomo con se stesso, un ritrovarsi per sviluppare nuove idee, dà un senso di pace interiore, di ricerca interiore. E la natura ci offre questo. Mi è piaciuta moltissimo la frase nel comunicato stampa di Francesca Di Giorgio, curatrice della performance, che scrive «La possibilità di sedersi sulla poltrona è un’occasione per riconciliarsi con le proprie idee che spesso attribuiamo al mondo dell’astrazione ma che si manifestano forti della loro concretezza».

Bozzetto Sit Down To Have An Idea a Colletta di Castelbianco

Il concetto di “Idea” accompagna da sempre molte tue opere e performance…
Sì, l’idea è una dea. L’idea è la voglia di una direzione, l’idea il più delle volte è rivolta a ciò che non conosciamo e il mio viaggio è sempre curioso, guarda sempre a ciò che non conosco ma che vorrei conoscere. Siamo sempre alla ricerca di un Fantastic Planet che è in noi o fuori dalla finestra. Disegno sempre tantissime frecce, ossessivamente, perché sono sempre alla ricerca di direzioni, di modi, di luoghi, di sensazioni o di semplici istinti. In ogni studio ho una gabbia appesa al soffitto, da sempre, la gabbia è aperta, la uso per contenere i miei pensieri e le mie idee che mi fuoriescono dalla testa.
Le performance sono istintivamente un’idea, le mie performance sono idee, e cerco di lasciarle il più possibile idee senza contaminarle con cose che ne farebbero perdere l’essenza. In un mio libro ho scritto questa frase che mi piace riportare, era il 2016 ed il libro faceva un punto sulle mie performance dal 2006 al 2016.
“All’inizio l’idea era, poi è cambiata, poi era l’idea, poi è cambiata, sto cambiando troppe idee, e troppe idee stanno cambiando, alla fine l’idea giusta era la prima, la prima idea non si cambia mai”.

Il tuo progetto è all’insegna della collaborazione con realtà culturali come Casa Testori e Fondazione Coppola e a sostegno della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica (FFC). Come nasce questo legame e come si concretizza di volta in volta in tutte le sue tappe?
Casa Testori, Fondazione Coppola e Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica sono realtà che amo e che ho completamente sposato. La causa a sostegno della ricerca per la fibrosi cistica, presieduta da Matteo Marzotto, mi sta particolarmente a cuore, perché le idee sono ossigeno e l’ossigeno sono idee. La fibrosi cistica è la malattia genetica grave più diffusa in Italia che blocca i polmoni e alla fine toglie il respiro. E l’ossigeno è prezioso. In occasione di ogni evento ho realizzato delle bandane con la scritta “Sit Down To Have An Idea”, l’una diversa dall’altra, verranno offerte in cambio di una donazione dai volontari delle varie delegazioni territoriali. Il ricavato sarà interamente devoluto alla Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica.

 

Andrea Bianconi. Sit Down to Have an Idea. A Colletta di Castelbianco (SV)
a cura di Francesca Di Giorgio

Dal 13 settembre 2020 – installazione permanente

con il patrocinio di: Comune di Castelbianco, Colletta di Castelbianco srl, I Borghi più belli d’Italia, Legambiente

in collaborazione con: Casa Testori, Fondazione Coppola, Slow Food (Albenga, Finale, Alassio e Savonese), Vincenzo Ricotta – Invest progetti, Scola (bar e ristorante), Amministrazioni Condominiali Rivierahouse.

a sostegno di: Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica – Onlus

PROGRAMMA – secondo regole di distanziamento e obbligo mascherina
Inaugurazione: domenica 13 settembre in presenza dell’artista
corteo con gli abitanti del borgo per la posa della sedia
partenza da Via de Pussetti, ore 15.30 e arrivo in Ciassa De S. Lusia

ore 16.00 presentazione del progetto sotto il pino

ore 17.00 bicchierata/buffet a cura di Scola Bar

Dalle ore 18.30 aperitivo su prenotazione allo: +39 331 8399693 (5 euro bevande escluse)

APPUNTAMENTO:

venerdì 25 settembre (inaugurazione) – 1 novembre 2020

Giancarlo De Carlo e la Liguria. Luoghi, progetti, tracce
mostra a cura di Emanuele Piccardo e Andrea Verganoin collaborazione con Federazione ordini Architetti PPC Liguria, organizzata in occasione del centenario della nascita di Giancarlo De Carlo.

A questo link è disponibile la mappa di Sitdowntohaveanidea a Colletta di Castelbianco

Mappa su Google Maps: https://cutt.ly/Qsm3fJW

A questo link sono disponibili le bandane Sitdowntohaveanidea di Andrea Bianconi, in edizione limitata: https://regalisolidali.mondoffc.it/prodotto/bandane-dartista-di-andrea-bianconi/

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •