BOLOGNA | Palazzo Pallavicini | 1-4 febbraio 2018
Intervista a SIMONA GAVIOLI di Matteo Galbiati
In occasione dell’apertura della sesta sedizione di SetUp, fiera che completa l’offerta dell’art week bolognese, abbiamo incontrato Simona Gavioli, che con Alice Zannoni ha curato questa manifestazione, con lei abbiamo analizzato i contenuti di questa fiera che, cambiando di continuo resta sempre se stessa nel proporre le novità e l’attualità dei linguaggi artistici contemporanei.
Ecco il resoconto del nostro incontro:
SetUp cresce e cambia continuamente… Come è evoluta in questi anni? Quali sono i cambiamenti significativi che ha registrato e fanno parte della sua storia?
Proprio così: il paradosso di Setup è che il continuo cambiamento è veramente la sua unica costante. D’altronde non potrebbe essere diversamente per una fiera come la nostra che sta sempre con l’orecchio a terra per capire cosa si sta muovendo e cosa c’è di nuovo nell’arte contemporanea, in Italia e in Europa. È questa attenzione che ci ha permesso di crescere, di avere un numero sempre crescente di addetti ai lavori che guardano a noi come punto di riferimento e un pubblico affezionato, che, in molti casi, proprio grazie a SetUp, ha imparato ad apprezzare l’arte contemporanea.
Quest’anno avete una nuova sede? Come mai questo cambio?
L’autostazione è un luogo che abbiamo amato visceralmente, che ha permesso a SetUp di diventare ciò che è oggi. Abbiamo però capito che per evolverci dovevamo cambiare e abbiamo trovato un luogo meraviglioso come Palazzo Pallavicini, che, dopo un restauro, è stato appena restituito alla città grazie a un gruppo di persone che come noi sono molto appassionate di quello che fanno. E fra persone appassionate è stato facile decidere di percorrere un pezzo di strada insieme.
Cosa permette un antico palazzo come questo? Potenzialità e limiti?
La cosa che più ci affascina è il dialogo che potrà esserci fra gli stimoli che arrivano dai giovani artisti che sono i veri protagonisti di SetUp e la maestosità della storia che si respira in questo palazzo settecentesco. Crediamo che quello che ne verrà fuori sorprenderà anche noi. D’altronde SetUp stupisce sempre noi per prime: passi mesi a pianificare nel dettaglio come sarà la fiera, poi viene sempre fuori un fatto, un particolare o un dettaglio a cui non avevi pensato e che rende ogni edizione diversa dall’altra.
Quali numeri connotano SetUp 2018?
Ci sono 34 gallerie, 27 italiane e 7 straniere, 7 espositori fra fondazioni e case editrici, 4 progetti speciali che animeranno la fiera. Sono numeri più bassi rispetto all’anno scorso, perché abbiamo deciso di selezionare di più e concentrarci sulla qualità. Al di là dei numeri, però, quello che più ci interessa sarà il risultato complessivo che ne verrà fuori e quello sarà, come sempre, unico.
Quali sono i contenuti della VI edizione? Partecipazioni, premi, proposte, sezioni…? Cosa ci dite?
Tante come al solito, tutte da scoprire venendo a Palazzo Pallavicini. Giusto un paio di anticipazioni: un’installazione sonora dei Polisonum che rievocherà il concerto che nel 1770, proprio in queste sale, tenne un bambino di nome Wolfgang Amadeus Mozart. E poi una performance di Hannes Egger che coinvolgerà i visitatori proiettandoli nell’atmosfera di una festa di corte del ‘700 in mezzo all’arte del XXI secolo. Le sorprese, anche quest’anno, saranno in ogni angolo di SetUp e ogni visitatore potrà incontrare e scoprire le sue.
Una spazio importante lo riservate al design… Perché avete voluto abbinare in modo tanto evidente e stretto l’arte contemporanea al design? Cosa offre al visitatore SetUp in questo settore?
Il design e l’arte contemporanea sono strettamente legati. Quest’anno abbiamo chiesto a Claudia Pelizzari, uno dei talenti di architettura d’interni più apprezzati del mondo, di pensare la nostra Collectors Lounge. Sarà un’oasi in mezzo agli spazi espositivi dove i visitatori avranno la sensazione di sentirsi in un ambiente domestico. Ma che serve anche per capire quanto stretto sia il rapporto fra l’arte contemporanea, spesso vista come una cosa astratta o poco attinente alla realtà, e le cose che ogni giorno ci circondano.
In generale quali sono le vostre attese e aspettative?
L’attesa è il tema di queste edizione: questa, quindi, è la domanda di tutte le domande. Ci aspettiamo che il nostro pubblico si appassioni e si diverta come negli anni scorsi, che anche quest’anno escano da SetUp artisti che poi si fanno strada nel panorama mondiale dell’arte, che gli espositori si sentano parte di un’art week sempre più interessante che, per un fine settimana invernale, rende Bologna la capitale dell’arte.
Quando si lavora alacremente ad un impegno come questo è inevitabile pensare anche al futuro… Cosa vorrete “modificare” per il prossimo anno? Su cosa vorrete “intervenire”?
Per il momento pensiamo solo all’edizione del 2018: sono così tanti i cambiamenti e le novità che anche noi le dobbiamo metabolizzare e, come sempre, dobbiamo confrontare quelle che sono le nostre idee con la realtà. Non sappiamo dove ci porterà il futuro, ma siamo certe che SetUp sarà sempre dalla stessa parte, ovvero dalla parte di chi crede che il lavoro sui beni culturali, sulla nostra storia, ma anche sullo straordinario fermento che attraversa le nostre città e spesso fa fatica a emergere possano essere la benzina per costruire il futuro di questo paese. L’arte ha la possibilità, ma anche il dovere, di creare un mondo migliore. E SetUp è e sarà al suo servizio.
SetUp Contemporary Art Fair 2018. VI edizione
1-4 febbraio 2018
Inaugurazione giovedì 1 febbraio 2018 ore 20.00-24.00
Palazzo Pallavicini
Via San Felice 24, Bologna
Orari: preview giovedì 1 febbraio 2018 ore 20.00-24.00; apertura al pubblico giovedì ore 21.00-24.00; venerdì e sabato ore 16.00-24.00; domenica ore 11.30-22.00
Ingresso intero €8.00; entrata gratuita per i bambini di età inferiore a 7 anni
Info: info@setupcontemporaryart.com
www.setupcontemporaryart.com