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ROMA | AlbumArte | 23 settembre – 31 ottobre 2020

Intervista a SANDRO MELE di Francesca De Filippi

Paradigma è il titolo della nuova personale di Sandro Mele, a cura di Raffaele Gavarro, che apre mercoledì 23 settembre negli spazi indipendenti di AlbumArte a Roma. L’artista presenta in anteprima due opere recenti, una dedicata alla nota “Commissione dei 75”, che il 15 luglio 1945 fu incaricata di redigere la nostra Carta Costituzionale e una seconda dedicata alle iniziative del Comitato del quartiere Certosa di Roma. Nel primo caso Mele ha realizzato 75 ritratti, quanti erano i componenti della commissione, su tele di grande formato, sui cui volti ha poi apposto una benda bianca a coprirne lo sguardo. La seconda opera è una video documentazione dell’attività del Comitato Certosa, raccontata direttamente dagli abitanti del quartiere che da anni sono attivi sul territorio attraverso iniziative condivise con tutti i cittadini.
Sandro Mele è un artista che da sempre opera nel campo dell’arte contemporanea coniugando impegno politico e sociale con molteplici linguaggi espressivi, che dalla pittura spaziano all’istallazione e al video. Mele nasce con la pittura, che presenta caratteristiche marcatamente segniche attraverso l’uso di pennellate intense e robuste,  espressione diretta della sua volontà di “sublimare” tale tecnica rendendola quanto più vicina all’osservatore e latrice di messaggi chiari e vicini alle persone. Messaggi che raccontano di quanto sia inscindibile una collaborazione stretta tra l’arte e le emergenze sociali, politiche culturali, che ad oggi incrementano esponenzialmente le proprie criticità.
Per questo motivo abbiamo incontrato l’artista e lo abbiamo intervistato per voi a pochi giorni dall’apertura della mostra.

Sandro Mele_studio, Luglio 2020, © Luis do Rosario, courtesy AlbumArte

Ciao Sandro, partiamo dal titolo della tua nuova personale Paradigma. Etimologicamente il sostantivo “paradigma” significa modello, esempio, ma nel linguaggio filosofico può anche acquisire il significato di archetipo. Tutti significati calzanti, considerando il contenuto della tua mostra che si fonda sui ritratti della “Commissione dei 75”.  Raccontaci qual è il tuo punto di vista a proposito.
Intanto ci tengo a precisare che il titolo l’ha proposto Raffaele Gavarro, il curatore della mostra. A me è subito piaciuto, anche se è troppo “intellettuale” per i miei gusti. Come titolo l’ho trovato immediatamente affascinante e come tu sostieni, funziona molto bene. In realtà la mostra non si ferma solo ai 75 ritratti della commissione, ci sono anche altri tre lavori altrettanto importanti che possono aiutare a spiegarne il senso. Come per tutti i temi che affronto è importante dare un quadro d’insieme all’argomento trattato, farne comprendere le dinamiche allo spettatore e trasmettere la mia personale interpretazione del titolo. Per assurdo ogni mostra per me è un “paradigma”.

Sandro Mele_studio, Luglio 2020, © Luis do Rosario, courtesy AlbumArte

La tua mostra inaugura solo due giorni dopo la chiusura del referendum costituzionale che chiama gli italiani ed esprimersi in merito alla proposta di modificare o meno gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione Italiana. Ovviamente il tuo progetto era già in essere prima che venisse indetto il referendum e questo lo fa apparire, forse ancor più, una singolare coincidenza…
Sì vero! Per fortuna le mostre si programmano anni prima, questa in particolare l’abbiamo programmata circa un anno e mezzo fa, se ricordo bene. Poi l’abbiamo rimandata per via del Covid e ora eccoci qui, due giorni dopo il referendum. Quindi la data è stata del tutto casuale, una pura coincidenza, anche se il mio pensiero sull’attuale referendum è che sia a base populista, creato per fare propaganda. Io credo che non sia corretto ridurre il numero dei rappresentati del popolo e non mi piace la piega che tutta la politica sta prendendo. Parlano di tagliare per ridurre la spesa pubblica, ma in realtà se avessero davvero avuto intenzione di farlo, avrebbero potuto tagliare gli stipendi a tutti i parlamentari. Io temo che con questa operazione possa venir meno la sovranità del popolo.

I “tuoi” Padri Costituenti sono ritratti in bianco e nero su tele di grande formato, su cui hai successivamente applicato una sorta di benda sugli occhi. Quale significato attribuisci a questa operazione?
La fascia bianca per me rappresenta un particolare sentimento: la vergogna. È semplice.

Sandro Mele, © Luis do Rosario, courtesy AlbumArte

In mostra è possibile vedere anche un video che hai realizzato in collaborazione con un Comitato di quartiere, il Certosa di Roma, un gruppo nutrito di cittadini che opera per il miglioramento delle condizioni sociali e abitative della propria comunità. Cosa ci racconti di questa esperienza?
Ho vissuto nel quartiere dal 2006 al 2010, e nel 2008 ho affittato lo spazio per il mio studio, quindi continuo a viverci tuttora e conosco bene le persone che operano nel quartiere e nel tempo ho guardato sempre con più interesse al loro instancabile lavoro. Mi affascina in particolare la loro visione politica, così come l’impegno nella comunità. Sono persone pulite che hanno la voglia e la caparbietà di voler cambiare il quartiere. Ci credono e si impegnano nel portare avanti i loro obiettivi, attraverso una politica sana che viene dal bisogno reale delle persone, mirata a migliorare la vita della comunità.
Anch’io ho sempre frequentato le loro iniziative, anche se purtroppo adesso hanno dovuto allentare un po’ a causa del Covid, e ce n’è una in particolare che ha attirato il mio interesse: la festa dedicata a Ciro Principessa, un giovane assassinato nel 1976 da un ragazzo fascista del MSI, nella sede del PCI di via Torpignattara.
Ogni anno il comitato organizza questa festa in onore di Ciro e anno dopo anno è diventata sempre più importante attirando persone da tutta Roma. Ed è proprio in conseguenza di questa festa che si è creato il comitato come è stato ben documentato e spiegato nel video presente in mostra. Le persone che militano nel comitato sono state sempre molto disponibili con me fin dall’inizio, mi hanno messo a disposizione tutto quello di cui avevo bisogno e mi hanno trasmesso la voglia di raccontare nei migliori dei modi la loro storia. La video istallazione che ho realizzato è un contributo alla loro lotta, come ritengo il mio stesso lavoro una forma di lotta, messa in questo caso a disposizione del comitato.

Sandro Mele, © Luis do Rosario, courtesy AlbumArte

In una delle sale espositive è presente un sonoro che riproduce la lezione tenuta il 25 gennaio del 1955 da Pietro Calamandrei all’Università di Milano sulle pari opportunità. Gli agganci con il nostro tempo in tal senso sono molteplici, ma perché la tua scelta è caduta proprio su quella lezione?
Appena sentii l’audio alcuni anni fa, provai una forte sensazione di appagamento, finalmente avevo trovato un discorso che esprimeva con chiarezza alcuni concetti che sono alla base del mio pensiero e del mio lavoro. Tra le altre cose, poi, i contenuti espressi da Calamandrei, sono perfettamente attuali anche oggi. Ascoltare adesso quelle parole potrebbe quasi dare l’impressione di una “ramanzina” al tempo presente, ma la verità è che appartiene alla nostra storia politica e sociale e ci dovrebbe far riflettere su come stiamo maltrattato la nostra Costituzione.

 

Sandro Mele. PARADIGMA
a cura di Raffaele Gavarro

23 settembre – 31 ottobre 2020
Inaugurazione mercoledì 23 settembre dalle ore 18.30 su prenotazione*

ingresso gratuito contingentato*

AlbumArte
via Flaminia 122, Roma

Orari: dal martedì al sabato,ore 15.00-19.00*

Nel rispetto delle regole obbligatorie legate all’emergenza sanitaria, durante la giornata inaugurale e per tutta la durata della mostra gli ingressi saranno regolati con un programma di accessi pianificato attraverso prenotazione obbligatoria. Sarà possibile prenotare scrivendo all’indirizzo e-mail info@albumarte.org o per mezzo telefonico al 06 24402941.

In caso di prenotazione telefonica verrà richiesto un contatto in modo da assicurare la tracciabilità. Tutte le attività pubbliche saranno svolte nel rispetto del divieto di assembramento di cui all’articolo 1, comma 8, primo periodo, del decreto-legge 16 maggio 2020, n°33, e alla distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, uso di mascherina obbligatorio, misurazione temperatura corporea e igienizzazione delle mani.

Info: +39 0624402941
info@albumarte.org
www.albumarte.org

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