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MANTOVA | Palazzo Te | 3 settembre – 10 dicembre 2014

Licata e la pittura a Venezia nel Dopoguerra rende omaggio, a Palazzo Te di Mantova, all’artista Riccardo Licata (1929-2014) che, scomparso all’inizio di quest’anno, ha reso con le sue opere una preziosa testimonianza in seno al Movimento Spaziale.
Nel rinascimentale palazzo mantovano, quindi, il pubblico potrà avere l’occasione di compiere una prima ricognizione complessiva sull’eredità artistica lasciata da Licata che, nato a Torino alla fine degli Anni Venti, si trasferisce, dopo brevi soggiorni a Parigi e a Roma, definitivamente a Venezia, sua città d’adozione, nel 1946.

Riccardo Licata, Parigi 1996
Nei suoi lavori lascia risuonare immagini archetipali e universali, caratteri figurali di grande vitalità: segni, simboli, note vivono di movimenti musicali attraverso colori e spazi lasciando decorrere le ragioni della verità dell’artista. Multiforme, la sua opera si presenta attraverso mosaici, dipinti, arazzi, sculture, vetri, acquarelli e grafiche, fino a toccare anche i lavori scenografici, segno di una prolifica inventiva e uno sguardo aperto e attento.
Protagonista del Movimento Spaziale, Licata ha subito come molti altri della sua generazione il fascino dell’insegnamento di Lucio Fontana, seppe tessere relazioni e contatti internazionali che hanno portato le sue opere ad entrare nei principali musei di tutto il mondo.
Professore di mosaico presso la Ecole Nationale de Paris fino al 1995, resta il segno vivo della sua attività di insegnamento che ha svolto anche presso la cattedra di Arti plastiche alla U.E.R. della Sorbona, di incisione all’Académie Goetz di Parigi, alla Scuola Internazionale Grafica di Venezia e all’Ecole Américaine d’Architecture de Fontainebleau.
Scrive il professor Giovanni Granzotto nel suo saggio critico: 

“Un Maestro straordinario, seppur fino ad ora interpretato superficialmente, che non fu firmatario di Manifesti ma che negli anni Cinquanta immerse, senza alcuna esitazione, la propria esperienza nella temperie spaziale.”

Licata e la pittura a Venezia nel Dopoguerra, Ala Napoleonica, Palazzo Te, Mantova
Riccardo Licata
, che ha posto la musica come sua guida e ha fatto della versatilità il suo strumento più efficace, risulta essere uno degli interpreti più peculiari, poliedrici e caleidoscopici del Movimento Spaziale, testimone del fervore creativo italiano del Secondo Dopoguerra.
Questa mostra, che lo vede protagonista, restituisce la visione della stagione spazialista e, in modo particolare, nella sua voce veneziana, guardando a quell’alchimia variopinta di artisti che si sono a lui accostati e legati: ci sono le tele di Bruno Saetti, fuori dalle Avanguardie e prossime al realismo espressionista; Virginio Guidi, Mario Deluigi, Luciano Gaspari, Edmondo Bacci che introducono lo spettatore al Movimento Spaziale; si prosegue con lavori di Giuseppe Santomaso e altri di “rivali” come Emilio Vedova. Questo progetto, arricchito di molte presenze, favorisce la lettura di quel prolifico ambiente, artistico, culturale e intellettuale, in cui si è forgiato l’estro creativo di Riccardo Licata, cui è dedicata tutta la seconda parte del percorso espositivo di Palazzo Te. 

Licata e la pittura a Venezia nel Dopoguerra
a cura di Giovanni Granzotto
realizzazione di Il Cigno GG Edizioni, Studio GR
con il patrocinio di Comune di Mantova e dell’Assessorato alla Cultura
sponsor Gruppo Euromobil 

3 settembre – 10 dicembre 2014
inaugurazione 3 settembre 2014 ore 18.30 

Ala Napoleonica, Palazzo Te
Viale Te 13, Mantova 

Orari: lunedì 13.00-18.00; da martedì a domenica 9.00-18.00; ultimo ingresso ore 17.30

Info: +39 0376 323266
www.palazzote.it

 

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