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GENOVA | Guidi&Schoen arte contemporanea | 19 aprile – 15 maggio 2013

Intervista a ROBERTO CODA ZABETTA di Igor Zanti

Volti dalle espressioni drammatiche e dolenti, definiti da una pittura nervosa ed istintiva, che emergono, quasi fossero apparizioni soprannaturali dal vuoto… Un incessante ricorrere di simboli religiosi, che sembrano definire reliquiari di martiri senza santità. Questi sono gli elementi che caratterizzano le opere di Roberto Coda Zabetta, esposte nel capitolo finale del progetto Verdade/Verità da Guidi&Schoen di Genova.

Caro Roberto da Guidi&Schoen hai presentato un nuovo capitolo del progetto Verità. Ci puoi raccontare qualche cosa?
Verità nasce dall’esigenza di raccontare, come ho sempre fatto con il mio lavoro, una memoria, ma anche, al tempo stesso, qualcosa di importante per la nostra contemporaneità. Ho voluto, metaforicamente, dar voce al ricordo di quanti hanno sofferto la detenzione in uno dei più spietati sistemi di prigionia del mondo: si era, a mio avviso, raccontato davvero poco, anche nello stesso Brasile.
Tra il 1964 al 1984, in Brasile, bambini, giovani e donne sparirono senza lasciare traccia, se non quella indelebile nei ricordi di tutti coloro che le amavano e che più meno indirettamente vissero quella tragica esperienza.
Dopo due anni di polemiche e dibattiti, il 21 settembre scorso, la Camera dei Deputati brasiliana ha approvato l’istituzione della “Comissão da Verdade”, con lo scopo di “esaminare e chiarire le gravi violazioni dei diritti umani” avvenute tra il 1964 e il 1988 e di “rendere effettivo il diritto alla memoria e alla verità storica e permettere la riconciliazione nazionale”.
Con l’invito ad esporre in Brasile, tutto mi è sembrato più chiaro, ho sentito quasi come un dovere porre la mia attenzione su questi avvenimenti…
Come sempre ho usato il mio volto, ma oggi come scudo, quale maschera incorruttibile nell’immobile ieraticità del suo dolore, dove a parlare è l’assurda realtà oltre lo sguardo, una realtà che solo i desaparecidos conoscono e che reclama il diritto alla memoria quale verità.

Anche  in questo caso il punto di partenza è un avvenimento storico, come lo era stato in precedenza per altre tue mostre. Come mai hai questo forte interesse per la storia?
Ho grande interesse per la storia quando è ancora estremamente contemporanea come in questo caso.

Quali sono le novità che presenti in questa mostra?
Non ci sono vere novità, se non una parte di Tables del ciclo Verdade, il tutto è stato integrato con una serie di cimeli provenienti dal Brasile, una vera e propria festa del Santo. Atto Finale.
Ho concluso con la mostra da Guidi&Schoen il lungo viaggio iniziato a luglio dell’anno scorso al Museo della Certosa di Capri per poi partire verso il vero fulcro di tutto il progetto, al Mac di Niteroi in Brasile.
Poi  è stata la volta di Monaco da Clara Pacifico Natoli e Stephane Mascarenha.

C’è, da parte tua, un progressivo ritorno alla figurazione. Pensi che nella figurazione si possa indicare una strada per la rinascita della pittura che è, oggettivamente un medium in crisi?
Come direbbe Fabrizio De Andrè: “… mastica e sputa da una parte il miele, mastica e sputa dall’altra la cera, mastica e sputa prima che faccia neve…”.
Come api operaie è necessario costruire passo dopo passo le proprie esperienze prima che arrivi la vera fatica.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Porterò alla fine di giugno,  per la prima volta in una galleria privata, la Ronchini Gallery di Londra,  Nuvole Sacre, il progetto ideato per Palazzo Reale di Milano.
A luglio invece terrò una personale a Pietrasanta, nella nuova galleria Poggiali & Forconi.

Roberto Coda Zabetta. Verità | Verdade

19 luglio – 15 maggio 2013

Guidi&Schoen arte contemporanea
Vico Casana 31R, Genova

Info: +39 010 2530557
info@guidieschoen.com
www.guidieschoen.com

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