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MILANO | Galleria Milano | 22 aprile – 24 luglio 2021

di MATTEO GALBIATI

Il viaggio non è solo un’esperienza di vita, di conoscenza, di dialogo e incontro con l’altro, ma può essere materia. Una vera e propria materia concreta con cui si può fare e agire; una materia traducibile in visioni, plasmabile e modellabile attraverso i suoi reperti, i ricordi, le emozioni e il vissuto che si riesce a definire e vi si riesce a contenere. Il viaggio è metafora, traslitterazione, trasposizione di quanto gli occhi hanno visto e colto come scoperta e di quanto, poi, si sedimenta e si stratifica in noi come conoscenza rielaborata e interiorizzata attraverso la coscienza. Diventa un filo rosso che unisce elementi distanti, ma insanabilmente connessi. Il viaggio è una trama da annodare. Riccardo Arena (1979) è un artista che ha fatto del viaggio il mezzo per affinare e accrescere le possibilità narranti della sua ricerca artistico-estetica: attraversare il mondo per lui diventa momento di contatto, tempo di riflessione e verifica diretta di quello studio che conduce sul nostro universo di sapere e non solo.

Riccardo Arena. Hyphae – Dove le cose cadono e non ritornano più a se stesse, veduta della mostra, Galleria Milano, Milano Foto Roberto Marossi

Dopo l’ultimo lungo percorso che, iniziato nel 2017, lo ha spinto attraverso i luoghi e le presenze dell’Iran, dell’Armenia e dell’Etiopia, Arena ha voluto ricondurre e riassumere le proprie scoperte in un romanzo metafisico che vede la luce nel 2019 con il titolo LuDD! – Topografia della Luce. Questa complessa ed articolata narrazione è stata poi la base per sviluppare il progetto di mostra accolto dalla Galleria Milano nei propri spazi milanesi, dove, dilatata e ingigantita dai vari “reperti” artistici che si legano vicendevolmente, è diventata uno spettacolare dispositivo scenico pluridirezionale e pluridimensionale.
Questo progetto riflette, con precisa puntualità, la volontà dell’artista di ricorrere ad ogni mezzo possibile per dare voce e forma al suo pensiero: il suo atteggiamento artistico si allontana dall’idea di prodotto, di oggetto ripetutamente stabile e definito dalla proprio tangibile manualità per conformarsi secondo altre necessità ed esigenze. L’opera d’arte diventa, così, un fatto armonico di costituenti diverse che si aggregano e disgregano dis-omogeneamente per alimentare il flusso esperienziale legato ai processi interconnessi di vissuto e visione.

Riccardo Arena. Hyphae – Dove le cose cadono e non ritornano più a se stesse, veduta della mostra, Galleria Milano, Milano Foto Roberto Marossi

L’allestimento, che riunisce installazioni, film, disegni, stampe, libri, racconti, seminari, laboratori e workshops…, conferisce ai luoghi e ai paesaggi, naturali e umani, culturali e spirituali, la forma di una lettura aperta, tramite indispensabile per investigare temi più profondi legati alla letteratura, alla religione, alla filosofia. In generale alla nostra vita.
Lo spettatore viene accolto da una proliferante e dislocata disseminazione di elementi diversi che, un po’ riuniti come in una fantasmagorica Wunderkammer intellettuale, lo spinge a seguire autonomamente le connessioni e i legami che Arena ha allestito e disposto. Arena, infatti, non ci da una direttrice, un binario definito, un argine in cui scivolare, ma, al contrario, cerca proprio di restituire la sua stessa modalità ideativa calandoci nel pieno del suo metodo.

Riccardo Arena. Hyphae – Dove le cose cadono e non ritornano più a se stesse, veduta della mostra, Galleria Milano, Milano Foto Roberto Marossi

Il suo linguaggio è duttile e porta la mostra ad essere un ecosistema di forze leganti che attivano e moltiplicano le prospettive della conoscenza e dell’esperienza con un coefficiente di personalizzazione che dall’artista passa a noi.
È una mostra che non può (e nemmeno deve) essere ulteriormente e dettagliatamente raccontata. Va vissuta visitandola o leggendo il romanzo – l’ordine non importa – quel che conta sono gli occhi nuovi con cui – parafrasando un celeberrimo proverbio – si affronta il viaggio che Arena, con tanta libertà associativa, ci ha predisposto.

Riccardo Arena. Hyphae – Dove le cose cadono e non ritornano più a se stesse
a cura di Katia Anguelova

22 aprile – 24 luglio 2021

Galleria Milano
Via Manin 13 – Via Turati 14, Milano

Orari: da martedì a sabato 10.00-13.30 e 15.00-19.00

Info: +39 02 29000352
info@galleriamilano.com
www.galleriamilano.com

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