MILANO | Galleria Giovanni Bonelli | Fino al 24 febbraio 2024
di GIULIA ANDREA GEROSA
Cosa aspettarsi dal grigio? La risposta più semplice sarebbe “nulla”; fortunatamente l’artista Francesco Lauretta (1964) ci viene in aiuto, suggerendo che la risposta potrebbe essere “tutto”.
Sinonimo e simbolo di confusione, incertezza e indifferenza, il colore grigio ha sempre rappresentato il compromesso, ma non in Lauretta. Nella sua seconda personale da Galleria Giovanni Bonelli a Milano, il pittore siciliano ci guida in una riflessione a 360° gradi sul tema del grigio.
Seppur in vesti inaspettate per un affezionato del colore come lui, Lauretta è capace di infondere in una tonalità pressoché indefinita, una vitalità imprevista, nonché un’espressività senza precedenti. La pittura a grisaille, apparentemente anonima e chiusa in sé, rivela ex negativo una brillantezza preziosa.
Lauretta riflette sul Grigio Contemporaneo in un ipotetico confronto con Paul Cézanne — al quale dedica un libretto, consultabile in mostra — nel formato di diario personale-lettera aperta.
I soggetti delle diciassette opere sono principalmente tratti da esperienze personali e dirette dell’artista, altri sono invece “estratti” dalle opere di Cézanne ed, in minima parte, dalle prime opere cubiste di Pablo Picasso.
Nel processo di ingrigimento/estrazione del colore, la figura dell’autore e dell’ispiratore si fondono; ciò emerge specialmente nella lettura del diario-lettera, il cui incipit recita: “Caro Cézanne, […] ho pianificato di cominciare a disegnare i miei saccheggi, ai tuoi danni, ma con amore. Non è stato facile.” Procedendo nel testo, i lavori di Lauretta diventano “nostri”, come se il Maestro post-impressionista avesse realmente contribuito alla realizzazione dell’opera.
L’ultima pagina del libretto fornisce un’interpretazione assai completa dell’esposizione e mette in luce ciò che rappresenta il non-colore: “Mostrare una mostra di pittura senza colore e dimostrare il grigio sostenendo la cosa colorata delle tue nature, mi ha messo nella strana postura di ridefinire l’impressione che riceviamo dal complesso. Alla fine, o quasi alla fine, prescelto il grigio dominante che accoglierà il pubblico, mi rendo conto che il grigio può renderci felici e di come possa essere glamour il grigio, e di quanto argento esso possa contenere.”
Lo sguardo dell’artista trasforma il grigio, rendendolo lo strumento perfetto per esprimere l’essenza della realtà, inaspettatamente cinerea e vibrante.
Grigio contemporaneo. Francesco Lauretta
18 gennaio – 24 febbraio 2024
Galleria Giovanni Bonelli
Via L. P. Lambertenghi 6, Milano
Orari: da martedì a sabato 11.00-19.00
Info: +39 02 87246945
info@galleriagiovannibonelli.it
www.galleriagiovannibonelli.com