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BOLOGNA | Adiacenze | Fino al 15 marzo 2018

di TOMMASO EVANGELISTA

Fino al 15 marzo presso la galleria Adiacenze di Bologna, a cura di Marco Mancuso, è allestita la personale di Virgilio Villoresi dal titolo Click Clack. Regista e scenografo, artigiano e illusionista, Virgilio Villoresi (Fiesole, 1979) è uno dei talenti riconosciuti nel campo dell’animazione applicata all’arte, alla pubblicità e ai videoclip. Il suo stile autoriale, colto, elegante e ricco di fantasmagorie visive, condensa svariate impressioni che vanno dal cinema sperimentale ai linguaggi del contemporaneo. La mostra rappresenta un’occasione unica per fruire del suo talento immaginifico ricco di complessi artifici, antichi come la storia del pre-cinema e quasi archetipici, delle multiformi dimensioni dell’installazione e di personali tecniche analogiche di visione.

Villoresi - Danse Macabre (2016). Foto di Luciano Paselli

Virgilio Villoresi, Danse Macabre (2016). Foto: Luciano Paselli

Le affascinanti macchine cinetiche elaborate per l’occasione lavorano sui meccanismi della percezione e dell’immagine in movimento, cercando nella bassa risoluzione una dimensione personale del visibile. Le opere, allontanandosi da un utilizzo passivo del mezzo tecnologico, non si fermano ad una pura documentazione ma agiscono sul reale e sulla percezione, mettendo in discussione la posizione dello spettatore, soprattutto nelle opere interattive. La necessità attuale di fruire in tempi brevi il videoclip ha determinato lo sviluppo di un tipo di linguaggio veloce e accattivante, dove si mescolano stili e idee e dove il confronto tra artista, opera d’arte e pubblico diviene più serrato. Villoresi allora recupera una serie di effetti e strumenti tecnici che permettono la creazione di un ambiente immersivo e immediato, sonoro e colorato, una rumorosa e giocosa giostra fatta di flip book e zootropi, lampade ottiche e lanterne magiche – realizzate anche con un consapevole processo di riciclo – che vitalizzano e velocizzano lo spazio rendendolo scena.

Villoresi - Trompe e l'oeil (2016) foto di Luciano Paselli

Virgilio Villoresi, Trompe e l’oeil (2016). Foto: Luciano Paselli

Una verifica incerta, non priva di ironia e distacco, che gioca sulla spontaneità e la sorpresa, la dimensione ludica della visione e la spinta verso una dimensione emozionale, sospesa e quasi infantile, un ritorno all’infanzia, o meglio, all’infanzia del video, in quel periodo magico della storia del cinema nel quale reale e surreale confluivano per materializzare sogni.
Le opere si espandono e si materializzano, in un’infinita ricostruzione del punto di vista, e nel manifestarsi si raccontano con commovente sincerità.

Villoresi - faire-de-son-mieux-2014_foto-di-luciano-paselli

Virgilio Villoresi faire de son mieux, 2014, Foto: Luciano Paselli

Virgilio’s Zoetrope (2018), realizzata appositamente per gli spazi di Adiacenze, sintetizza tutte queste istanze, tentando di spazializzare il meccanismo in un ambiente sinestetico dove luce, movimento e suono concorrono ad un’immersione totale nell’opera. La normale percezione dell’immagine in movimento avviene con una frequenza di 24 fotogrammi al secondo. Diminuendo questa frequenza tra i 6 ed i 18 fts, si crea uno sfarfallio visivo che corrisponde ad una stimolazione diretta del nervo ottico, ad una “proto-visione” nella quale il ritmo visivo si sincronizza direttamente con le nostre onde celebrali. Tale tecnica, definita “flicker” e applicata in molte forme d’arte e nel cinema sperimentale, determina uno specifico fenomeno percettivo di tipo analogico che polarizza la visione e sostanzialmente, annullando il tempo, crea una dimensione particolare per il fruitore.

Villoresi, perfettamente a suo agio negli spazi della galleria, crea un mondo complesso e conchiuso attraverso un lessico suggestivo e destabilizzante. Come scrive Mancuso le sue opere «Con un immaginario preso direttamente dai rotocalchi degli anni Cinquanta, esse ci vengono incontro a metà strada tra un mercatino delle pulci e un fablab, tra un chromatrope di Jordan Belson e un set retro-futurista di Star Trek, tra un’animazione di Émile Cohl e un sistema di puntamento laser».

La magia dell’occhio che trema sta proprio in questa dimensione autoriale, lontanamente vintage, improntata su invenzioni tecnologiche anacronistiche, quasi steampunk.

Virgilio's Zoetrope-2018-part2

Virgilio’s Zoetrope, 2018

Virgilio Villoresi. Click Clack
a cura di Marco Mancuso

2 febbraio – 15 marzo 2018

Adiacenze
Vicolo Spirito Santo 1/B, Bologna

Info: +39 333 5463796
info@adiacenze.it
www.adiacenze.it

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