SANTO STEFANO di MAGRA (SP) | Ex Ceramica Vaccari | 21 aprile 2018
Incontrare l’arte dove (e come) meno te lo aspetti. È quello che accadrà sabato 21 aprile a Santo Stefano di Magra (SP), negli spazi dell’Ex Ceramica Vaccari, e altri luoghi della cittadina spezzina, in occasione di No Place progetto di arte partecipata arrivato alla sua quarta edizione.
Ex Pirelli di Monza (2015), Castello di Fombio (2016) e Galleria del Premio Suzzara (2017) sono state le sedi “teatro” delle passate edizioni.
Oltre 500 gli artisti contemporanei coinvolti, in un solo giorno, senza vincoli e con un unico punto di riferimento: il concetto di rizoma. Un principio comune che, ricorda il pensiero della “coppia” filosofica dei francesi Gilles Deleuze (filosofo) e Félix Guattari (antipsichiatra). Il rizoma ha tra i suoi caratteri peculiari: connessione, molteplicità ed eterogeneità. Perché No Place è “l’insieme degli artisti che ne fanno parte. Nessun controllo centrale. La partecipazione è esclusivamente ad invito. Nessun budget disponibile. Tutto si basa sul rapporto di fiducia tra gli artisti”.
In maniera altrettanto libera e non premeditata abbiamo incontrato Silvia Cini, artista e curatrice, da anni residente a Setri Levante, che partecipa a questo progetto che vede la Liguria protagonista di un “episodio contemporaneo”…
Conosci bene la “doppia” posizione da artista e curatore. Da anni sei promotrice di progetti dove la pratica collaborativa è centrale. Penso ad Audiovetture, nato da una tua idea insieme a Fabrizio Basso e Gino Gianuizzi, lo scorso 28 gennaio in Piazza Anna Magnani a Bologna, in concomitanza di Arte Fiera. Anche in questo caso, per No Place, in un solo giorno tantissimi gli artisti presenti. Credi nella dimensione “pop-up” dell’arte contemporanea?
Credo che sia importante creare una molteplicità di eventi e di occasioni di relazione, ma anche di esposizione di opere e idee. Manca in Italia in questo momento una reale possibilità di confrontarsi in un dialogo che parta dalle opere, se non attraverso occasioni legate al mercato come le fiere, fiere che per loro natura sono lontane da una prospettiva laboratoriale.
Come e quando nasce No Place?
No Place nasce dall’incontro di più artisti, dallo scambio di idee diretto senza la mediazione di un curatore.
Chi sono stati i primi quattro artisti a dare il via al rizoma?
In realtà più di quattro, ma tutto è nato da un’idea di Umberto Cavenago sviluppata con Ermanno Cristini.
Da chi sei stata chiamata e chi hai chiamato tu a partecipare?
Mi ha invitata Fabrizio Basso, e con lui ho avuto il piacere in questi anni di invitare molti artisti come Stefania Galegati Shines, Gea Casolaro o Mario Gorni cercando di allargare il più possibile il campo di relazioni da nord a sud. Quest’anno gli inviti sono stati fatti a Emilio Fantin, Anteo Radovan e Cuoghi&Corsello e grazie a loro parteciperanno artisti conosciuti e alcuni giovani molto interessanti.
Pur nella semplicità del “sistema” la componente di imprevedibilità è molto alta. Puoi raccontarci alcuni esiti delle passate edizioni? Sia da un punto di vista organizzativo sia da quelle delle ricadute di dialogo, a posteriori, innescato da, e tra, gli artisti ?
L’imprevedibilità è stata un fattore in molti casi positivo. Ha aggiunto un effetto di leggerezza. Partecipare ad una mostra collettiva, con spazi prestabiliti e una linea curatoriale definita, porta una maggiore sicurezza, uno studio del particolare, ma anche una cornice ed un peso da cui talvolta è interessante potersi allontanare, anche solo per un giorno. Ho sentito in ogni edizione il piacere della leggerezza, della disponibilità all’imprevisto, all’incontro. Incontri casuali, che probabilmente non avrei mai fatto, che invece mi hanno portato ad approfondire aspetti del contemporaneo che non mi sono consueti nella pratica.
Immagino che anche gli spazi abbiano il loro peso in un progetto del genere, nonostante la negazione presente nel titolo (No Place) come sono state individuate le sedi nel tempo? Che tipo di spazio è l’Ex Ceramica Vaccari?
Le sedi si sono presentate in modo spontaneo attraverso il rizoma in un continuo passaparola e quest’ultima delle ex Ceramica Vaccari è una location di particolare impatto visivo, immensi capannoni industriali primo novecento, solo in parte restaurati e trasformati. Non vedo l’ora di passeggiarci immersa tra le opere degli artisti!
No Place IV edizione
sabato 21 aprile
Santo Stefano di Magra
Ex Ceramica Vaccari (Area Vaccari)
Via Carlo Vaccari 41, Santo Stefano di Magra (SP)
Centro Commerciale La Fabbrica
Centro Storico di Santo Stefano Magra e Ponzano al Monte
Info: http://noplace.space