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BRESCIA | A+B Gallery | 28 gennaio – 3 marzo 2021

di ALICE VANGELISTI

È un silenzio quasi spirituale e in grado di evocare un’essenza impercettibile quello che avvolge lo spettatore all’interno dei nuovi spazi di A+B Gallery a Brescia, che ospita la personale di Hermann Bergamelli (Bergamo, 1990), Electric Glide in Blue, a cura di Irene Sofia Comi. Il primo impatto è sicuramente forte e deciso: non è difficile, infatti, farsi catturare irrimediabilmente nei blu profondi e intensi dei lavori dell’artista, che accolgono così l’osservatore all’interno di composizioni astratte in grado di raccontare un senso introspettivo e riflessivo di una dimensione dell’oltre e dell’altrove, di cui si può percepirne la potenza e sentirne la presenza, seppur restando invisibile agli occhi.
Si apre così una contemplazione libera alla scoperta di composizioni profondamente immersive, evocative ed enigmatiche, in grado di aprire a sensazioni ataviche e primordiali. Così, abbandonata completamente ciascuna figurazione concreta, attraverso l’uso sapiente di combinazioni tra colore e materia, la tendenza a un’astrazione totalizzante apre a ulteriori livelli di significato, che si stratificano nella mente dell’osservatore come l’assommarsi fisico e reale del tessuto nelle opere.

Electro Glide in Blue – Hermann Bergamelli, veduta della mostra, A+B Gallery, Brescia Photo by Petrò-Gilberti Courtesy A+B Gallery

Quest’ultimo è sicuramente il protagonista indiscusso nella ricerca di Bergamelli, affiancato dall’atto del cucire, declinato in differenti risultati. La loro combinazione dà vita così a opere in cui si percepiscono diversi gradi di profondità e stratificazioni di significato, dettati vicendevolmente dal colore, dal filo e dal tessuto. Così, “disegnando” attraverso il gesto della cucitura nuovi orizzonti, astratti e indefinibili, le coordinate spazio-temporali all’interno dei suoi lavori perdono qualsiasi riferimento reale per concentrarsi maggiormente su una dimensione intima e personale, esplorata attraverso un dialogo serrato tra materia e colore. Il risultato è così una serie di interventi minimali ed essenziali animati da un’intensa armonia cromatica e visiva: in questo modo, lo spazio bidimensionale evolve in un’aspirazione tridimensionale facendosi testimone di apparizioni fuggevoli e attimi avvolgenti che si cristallizzano in visioni astratte di sensazioni e possibilità che disegnano lo spazio e lo ri-definiscono in continui e differenti orizzonti percettivi.
Sicuramente è il blu a far da padrone nella nuova serie di lavori che accoglie il visitatore all’ingresso della mostra. È un blu profondo, intimo e meditativo nel quale tuffarcisi e immergersi per lasciarsi avvolgere dall’aura spirituale che queste magnifiche cromie sprigionano. È un’azione mentale che coinvolge direttamente l’osservatore ma che idealmente imita anche il procedimento usato dall’artista per colorare il tessuto, tinto per immersione e successivamente cucito a formare queste opere monumentali e avvolgenti, in cui le sottili cuciture definiscono in maniera essenziale uno spazio assoluto e fuori dal tempo. Metodico e rigoroso nella produzione di Bergamelli è, infatti, l’utilizzo sapiente della sua materia prediletta, che ben si esalta soprattutto nelle grandi opere esposte nella seconda sala: sottili strisce di tessuto sono cucite una sopra l’altra andando a formare una stratificazione che crea un volume sinuoso in grado di rendere mutevoli e libere queste composizioni fatte di un costante susseguirsi di pieni e vuoti, i quali acquisiscono così significato non solo nella dimensione visiva, ma anche in quella tattile.

Hermann Bergamelli, Rapido Rapido, 2020, tintura con elementi naturali e chimici su tessuti, morsa, 35x15x15 cm Photo by Petrò-Gilberti Courtesy A+B Gallery

Sempre seguendo il solco dettato da questo dualismo percettivo – seppur abbandonando l’atto del cucire –, si trovano esposte nelle due sale le tre piccole installazioni in cui gli strati di tessuto sono schiacciati uno sull’altro all’interno di morse, andando a creare un’ulteriore stratificazione visiva e di senso nel perfetto equilibrio di forze contrapposte. In tutte le opere esposte, comunque, è chiara la linea espressiva dell’artista, il quale sperimenta le potenzialità della pittura associate alla matericità propria della scultura, sondando tre diversi tipi di azioni che definiscono, inoltre, i tratti specifici di ciascuna serie – immersione, stratificazione e compressione.
L’intervento dell’artista dà vita dunque a composizioni che fanno percepire questo senso di matericità – e per certi versi anche di azione e ripetitività del gesto – sublimato da un’atemporalità assoluta dettata dalla quasi completa monocromaticità della limitata “tavolozza” di colori, in cui è quasi sempre il blu – nelle sue molteplici e profonde sfumature – a far da padrone. In questo modo, le due differenti anime si congiungono in lavori che riescono a sfondare la bidimensione per approdare in una tridimensionalità ricercata e armoniosa, fondendo e ridefinendo di volta in volta i rigorosi confini, ormai sempre più labili, tra queste due dimensioni. Ed è così che la contemplazione di tali rappresentazioni essenzialmente astratte e monocrome si perde in un tempo sospeso: dopotutto, quello che si percepisce è tale da evocare mondi ed esperienze altre in composizioni evocative e spirituali, intessute attraverso un intricato rapporto tra colore e materia, tra tangibile e impalpabile, tra ordine e caos, tra dentro e fuori lo spazio dell’opera.

 

Electro Glide in Blue. Hermann Bergamelli
a cura di Irene Sofia Comi

28 gennaio – 3 marzo 2021

A+B Gallery
Corsetto Sant’Agata 22, Brescia

Orari: da giovedì a sabato 15.00-19.00 e su appuntamento

Info: gallery@aplusb.it
www.aplusbgallery.it

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