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LORETO APRUTINO (PE) | Contrada Rotacesta | domenica 18 giugno 2023

intervista a MARIO PIERONI e DORA STIEFELMEIER di Miriam Di Francesco

Nella campagna pescarese di Loreto Aprutino sorge No Man’s Land, il museo a cielo aperto dove immergersi nella natura e scoprire installazioni di arte contemporanea di artisti e artiste internazionali; ma è anche la realizzazione delle idee visionarie di Yona Friedman secondo il principio di democratizzazione dell’arte.
Il prossimo appuntamento è per domenica 18 giugno con Cantiere Aperto, un’intera giornata dedicata all’arte, con Gülsün Karamustafa, alla musica e poesia (Artale Afro Percussion Band, Black Finesse, Carlo Crivelli, Chantssss, Gaia Riposati, Ginevra Nervi, Ludovica Bove, Marco Valabrega, Massimo Di Leo, Matteo Di Genova, Pierre Giquel, Sabrina D’Alessandro, Sacha Piersanti, Sandro Joyeux).
Ne abbiamo parlato con Mario Pieroni, Presidente della No Man’s Land Foundation, e Dora Stiefelmeier, Presidente di Ram – radioartemobile.

Mario Pieroni, Presidente No Man’s Land Foundation, e Gülsün Karamustafa (2023). Foto Gino Di
Paolo.

La Fondazione No Man’s Land nasce nel 2016 come modello di cambiamento etico-sociale, sotto la spinta propulsiva del suo ex Presidente onorario, Yona Friedman, architetto e designer franco-ungherese. Qual è il cambiamento che si prefigge di attuare la Fondazione attraverso l’arte?
Mario Pieroni: Nella Fondazione l’arte è “padrona di casa”; è la base dove i suoi partecipanti sono convinti che possa indicare nuove strade, laddove la società fa fatica ad adeguarsi in un mondo in rapido cambiamento, come avviene oggi.
La curatela di tutte le attività di No Man’s Land è affidata a Zerynthia – Associazione per l’Arte contemporanea OdV, membro fondatore della Fondazione medesima, che ha alle spalle un percorso ultratrentennale, operando in Italia e nel mondo con grandi artisti contemporanei e in collaborazione con strutture pubbliche e private.

Gianfranco Baruchello, Adozione della pecora, lezione n.1 (2018). Foto di Gino Di Paolo

Parliamo di più di due ettari di terreno sempre visitabili e senza costi di biglietto in cui sono tante le collaborazioni messe in atto anche quest’anno, dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Pescara al MAXXI L’Aquila fino alle associazioni, i privati, il Comune. Si direbbe che Friedman solo erroneamente sia stato considerato “utopista”?
Dora Stiefelmeier: Cominciamo dalla fine della domanda: l’aggettivo “utopico” è all’opposto del pensiero Friedmaniano (che anzi ha pubblicato un libro intitolato: Utopie realizzabili). Friedman invita al fare, all’autodeterminazione e alla partecipazione di tutti abbattendo vincoli e barriere. In questa logica è implicito che il nostro luogo sia accessibile a tutti gratuitamente, così come il lavoro di diffusione del suo pensiero. Quest’anno sono stati coinvolti gli studenti del Dipartimento di Architettura di Pescara nell’ideazione, progettazione e realizzazione dell’allestimento dei moduli di Friedman con il workshop di “Composizione Architettonica 1”. Il 28 aprile, il MAXXI L’Aquila ha ospitato i progetti degli studenti e la giornata di studio dal titolo “Architecture Mobile”, in occasione del centenario dalla nascita di Friedman.

Alberto Garutti, Tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora (2020). In fondo, Yona Friedman con Jean- Baptiste Decavèle, Il Rifugio di Tutti (2019). Foto Gino Di Paolo

Che cosa accadrà nella giornata di Cantiere Aperto?
M.P. Cantiere Aperto è stato concepito come un “work in progress” che parte dall’attività degli studenti, durante tutto l’anno accademico, e giunge ad una rassegna di arte, musica e poesia come una delle tante tappe di No Man’s Land. All’inaugurazione dell’installazione permanente site-specific di Gülsün Karamustafa, che si aggiunge alle altre già presenti nel luogo, seguirà una conversazione con Cecilia Casorati, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma. Il resto del pomeriggio musicisti e poeti entreranno in dialogo con lo spazio e il pubblico. L’evento è reso possibile dalla stretta collaborazione di Zerynthia con Aware – Bellezza Resistente, associazione molto radicata nel territorio.

Il tema scelto per questa edizione sono le migrazioni, tema quanto mai attuale…
D.S. Intanto è il motivo di partenza di tutto il pensiero Friedmaniano che, in modo anticipatorio rispetto ai tempi, aveva previsto un mondo in continuo movimento al quale andavano adattate non solo le basi dell’architettura vigente, ma anche lo stesso modo di pensare e di agire, ponendo l’accento sul coinvolgimento di tutti: No Man’s Land è un modello replicabile ovunque.
L’arte può trovarsi in qualsiasi contesto e di recente, ad esempio, Zerynthia ha iniziato una collaborazione con la FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) per un progetto biennale presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano:
Arte e Calcio ContaminiAMOci. Lo scorso 12 giugno si è inaugurato con il primo artista: Michelangelo Pistoletto, fino al 31 dicembre 2023.

Jimmie Durham, Solid Ground (2019). Foto Gino Di Paolo

Gülsün Karamustafa sarà l’artista protagonista della prossima installazione permanente site-specific, The Long Thin Thread / Filo Lungo e Sottile. Come nasce la collaborazione tra artista e Fondazione?
M.P. Con Karamustafa, Zerynthia ha una lunga storia comune che è iniziata con la sua partecipazione in un grande progetto permanente presso una struttura sanitaria romana, l’Ospedale S. Andrea, nel 2001. Da lì non ci siamo più lasciati, l’artista ha partecipato con noi a molte iniziative nel mondo dell’arte e del suono.

Alvin Curran, Pian de Pian Pian Piano (2017). Foto di Gino Di Paolo

Cantiere Aperto No Man’s Land
A cura di Zerynthia – Associazione per l’Arte contemporanea Odv
Con il supporto di Aware – Bellezza Resistente

Fondazione No Man’s Land
Contrada Rotacesta, Loreto Aprutino (Pe)

Domenica 18 giugno 2023, dalle 12 alle 19

Info: nomanslandfoundation.org

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