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Loreto Aprutino (PE) | No Man’s Land Foundation | #Report

di MIRIAM DI FRANCESCO

Abitare No Man’s Land è la nuova azione creativa per l’abitazione e la condivisione degli spazi de La Cité des Réfugiés di Yona Friedman, messa in atto dall’8 all’11 novembre 2022, a cura di Alessandra Gabriele per No Man’s Land Foundation.

Quando nel 2016 Yona Friedman, architetto, designer e urbanista ungherese immaginò No Man’s Land a Loreto Aprutino (PE), in Contrada Rotacesta, pensava ad un museo “senza pareti”, una terra di tutti in cui partecipazione e condivisione costituissero i pilastri fondanti dell’abitazione dei luoghi. Negli anni, No Man’s Land non ha solo accolto le opere di Leonid Tishkov, Fabrice Hyber, Donatella Spaziani, Alvin Curran, Alberto Garutti, Jimmie Durham e dello stesso Friedman, ma si è sviluppato come architettura di installazioni e di pensiero attorno ad un modello parallelo a quello istituzionale in cui l’aspetto didattico rappresenta il cuore di una visione libera dai confini della proprietà privata, dagli orari imposti, dai sistemi di sicurezza e sorveglianza.

I ragazzi progettano e realizzano i pannelli scenici con i quali vivere La Cité des Réfugiés di Yona Friedman: immagini di oggetti riferibili alla loro esperienza abitativa quotidiana donati a No Man’s Land. Foto di Gino Di Paolo

Nel 2019 Yona Friedman scriveva: “La superficie della terra, originariamente, è una No Man’s Land: un’area non destinata a un uso specifico, né a un particolare genere di utenti. Essa è disponibile per la coabitazione di una moltitudine di specie e di individui”. Da questo principio ispiratore, circa 40 moduli abitativi collocati sul giardino della Fondazione hanno iniziato un lungo processo di abitazione e condivisione de La Cité des Réfugiés di Friedman con le scuole e le università che si è riversato nell’ultima azione creativa dall’8 all’11 novembre 2022, a cura di Alessandra Gabriele.

Circa 250 tra bambini e ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Loreto Aprutino, dell’Omnicomprensivo di Città Sant’Angelo, i docenti e gli studenti della Facoltà di Architettura di Pescara sono diventati gli abitanti temporanei di una città mobile e adattabile in base a chi la vive. Una comunità temporanea stimolata da immaginazione e quotidianità, ha dipinto su fogli di grande formato oggetti e complementi d’arredo successivamente posizionati all’interno delle strutture in ferro.

Gli studenti del corso di Progettazione Urbanistica_B del prof. A. Clemente insieme al prof. F. Bilò, a M. Pieroni e D. Stiefelmeier leggono passi scelti dagli scritti di letterati, poeti, architetti sulla città, ne La Cité des Réfugiés di Yona Friedman abitata dai lavori degli studenti più giovani. Foto di Gino Di Paolo

I più piccoli, a partire dalla sagoma dei loro corpi, hanno lasciato traccia del loro passaggio; hanno portato palle, cerchi, bottiglie d’acqua utilizzati come modelli per i disegni. I ragazzi delle superiori, invece, hanno realizzato composizioni più complesse, talvolta ironiche: lampade, vasche da bagno, armadi, cucine, divani, comò, persino uno specchio sulla cui superficie si legge “No Man’s Mirror”, anch’esso divenuto oggetto di tutti. Infine, gli studenti del corso di “Progettazione urbanistica B” della Facoltà di Architettura di Pescara, coordinati dal professore Antonio Di Clemente, si sono dedicati alle letture di brani di scrittori, architetti, registi, antropologi sul tema della città e dell’abitare raccolti nel volume Letture della Città.

L’ultimo tassello, a compimento del lavoro svolto, sarà presentare e discutere l’attività laboratoriale presso il Dipartimento di Architettura di Pescara il 29 novembre alle ore 15.30 diffondendo quell’utopia realizzabile di cui scriveva Friedman che ha luogo a Contrada Rotacesta, ma potrebbe essere esportata in qualunque parte del mondo.

 

Abitare No Man’s Land
a cura di Alessandra Gabriele

Fondazione No Man’s Land
Contrada Rotacesta, Loreto Aprutino (PE)

8-11 novembre 2022

Info: https://nomanslandfoundation.org/

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