LA SPEZIA | CAMEC CENTRO ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA | 8 OTTOBRE 2021 – 20 MARZO 2022
Il Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia dedica un approfondimento alla ricerca dell’artista milanese Sabrina D’Alessandro e al suo URPS – Ufficio Resurrezione Parole Smarrite, che dal 2009 porta all’attenzione del pubblico parole poco o per nulla usate, trasformandole in opere d’arte visiva e performativa (video, sculture, installazioni, azioni), in libri e rubriche illustrate.
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Sabrina D’Alessandro, Archivio di parole ammissibili benché non ancora resuscitate, dettaglio, 2010, parole di carta in teca di plexiglass
Un nuovo connubio tra arte e lessicografia, generato da un lavoro pluriennale di ricerca e divulgazione, che ha contribuito in modo sostanziale a diffondere il tema delle parole rare o in via di estinzione, oggi sempre più trattato in ambito accademico, editoriale, mediatico.
La mostra, che ripercorre i momenti cardine del lavoro dell’artista dall’anno di fondazione dell’Ufficio Resurrezione a oggi, si articola negli spazi del piano 0 del Centro.
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Sabrina D’Alessandro, Raplaplà (videoparola), 2010, key frame da video
«La ricerca di Sabrina D’Alessandro – scrive Pietro Gaglianò, autore del testo critico in catalogo – scardina le partizioni disciplinari e mette in discussione le tassonomie del contemporaneo fino al punto che questo dérèglement diventa esso stesso forma. La declinazione della parola, e del suo ramificato portato simbolico, in formati tangibili sfocia in una serie di esiti che invece di chiudersi nella definitezza dell’opera si aprono per riverberare in molti altri mondi».
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Sabrina D’Alessandro, Farlingotto di Siena, Scultura poliglotta che insegna a tacere in 12 lingue, 2020, marmo, acciaio, ottone. Courtesy Collezione Museo d’arte per bambini I Santa Maria della Scala I Comune di Siena, Foto Bart Herreman
La sala 1 ospita l’installazione sonora Parole parlanti (2001-2021), attraverso cui Sabrina D’Alessandro restituisce ai vocaboli ritrovati il loro valore di opere d’arte. Seperoso, raplaplà, redamazione… parole preziose, incise in oro a caldo su tela rossa. La prima percezione è quella di un brusio generale, metafora dell’offuscamento e del graduale smarrimento delle parole nel mare magnum di un linguaggio in continua evoluzione; avvicinandosi a ciascuna parola, emerge poi la sua voce distinta: un motto, un aforisma, una poesia attraverso cui l’artista ne evoca e ne interpreta il senso. Il lavoro di Sabrina D’Alessandro gioca sempre fra domande e risposte che creano a loro volta cortocircuiti e nuove domande. Fino ad arrivare all’opera in marmo, acciaio e ottone in mezzo alla sala: il Farlingotto, «scultura poliglotta che insegna a tacere in 12 lingue» (2020, courtesy Museo d’arte per bambini | Santa Maria della Scala, Siena). Ancora, a parete, un quadro-archivio che contiene parole amate «benché non ancora resuscitate» (2010).
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Sabrina D’Alessandro, Parole al balcone, 2018, Suzzara
stampa a pigmenti su carta cotone
La sala 2 presenta opere basate sulla dimensione antropologica e psicologica, come i “ritratti della personalità” (2010-2016), macchine “psicomagiche” prodotte dal Sabrina D’Alessandro dopo aver vissuto per due giorni nella casa del soggetto ritratto e aver partecipato al suo quotidiano: ritratti dell’anima, in cui il processo relazionale diventa parte integrante dell’opera. È poi allestita la XVI tappa del Terriculoso Censimento Peculiare, installazione itinerante che invita il pubblico a scegliere «la parola del passato che esprime il difetto umano più diffuso nel presente». L’installazione, portata dall’artista in varie città europee, ma anche tra i detenuti di un carcere e i frati di un monastero, è accompagnata da un video documentale e dalle Computazioni, che traducono i risultati del Censimento in opere cromatiche. Chiude la sala l’installazione inedita Redamare, ovvero amare ed essere amati. Parola con cui D’Alessandro ha composto il gioco della campana, «un invito a percorrerne lo schema sillabando il verbo, e a farlo proprio attraverso la dimensione ludica».
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Sabrina D’Alessandro, Guizzìpeda. Gara podistico-linguistica di 6 km, 2021, Le Giornate del Respiro, Fluminimaggiore, foto Fatima Concedda
La sala 3 presenta una panoramica delle opere video di Sabrina D’Alessandro, dalle poetiche video-parole (2010-2013), «frammenti di bellezza» ripresi per caso e poi associati a una parola, ai binomi linguistici mimati dalla Divisione Mutoparlante (2015), passando per le poliglotte Parole al balcone (allestite a Suzzara nel 2018 e declamate da una banda musicale) e la visionaria Guizzìpeda: gara podistico-linguistica (2021) in cui i corridori hanno dato il loro fiato e le loro gambe alle parole del respiro. Fino alla parola antichissima e modernissima ritrovata durante la quarantena del 2020, Affatato: invulnerabile… per incantamento.
Il Dipartimento educativo del Centro inoltre attraverso l’ultimo volume di Sabrina D’Alessandro Accendipensieri – edito da Rizzoli nel 2021 e rivolto all’infanzia – ha progettato dei percorsi dedicati alla sensibilizzazione della lingua italiana rivolti alle scuole primarie.
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Sabrina D’Alessandro, Il treppevole gioco del Conico Lazzi (ritratto di N.C.), 2012, buglione su legno
Sabrina D’Alessandro. Resurrezioni, Insurrezioni, Azioni 2009-2021
A cura di Eleonora Acerbi e Cinzia Compalati
Testo critico di Pietro Gaglianò
8 ottobre 2021 – 20 marzo 2022
CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea
Piazza Cesare Battisti 1, La Spezia
Opening: 8 ottobre (orario prolungato con ingresso gratuito 11.00-21.00)
Orari: da martedì a domenica 11.00-18.00
Biglietti: intero euro 5, ridotto euro 4, ridotto speciale euro 3,50
Mostra promossa da Comune della Spezia
Prodotta da CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea
Con il contributo di Coop Liguria, Enel
Info: +39 0187 727530
camec@comune.sp.it
http://camec.museilaspezia.it
http://sabrinadalessandro.com
www.ufficioresurrezione.com