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FIRENZE | SRISA Gallery | 11 febbraio – 19 marzo 2016

Intervista a FRANCESCO LAURETTA di Serena Ribaudo

SRISA Gallery of Contemporary Art di Firenze ospita A Perfect Day, la mostra personale di Francesco Lauretta a cura di Pietro Gaglianò. Una mostra immaginifica che satura lo spazio della galleria, un omaggio alla pittura dove la tradizione si rinnova tramite la sensibilità assolutamente perspicua dell’artista di Ispica. Scrive Gaglianò: «Lo sguardo dell’artista coincide con la sua pittura, è il mondo tradotto immediatamente nelle forme della pittura. E la pittura per Francesco Lauretta è come il tempo che precipita, solidificato nel colore, in cerca di un’improbabile fissità dalla quale poter guardare con calma le cose». Oltre una decina di opere tra olio su tela, spolvero su parete, fusaggine su carta, una cosmologia fascinosa dove l’abbagliante bellezza di un giorno perfetto s’invola nell’intima meditazione.
In occasione di A Perfect Day abbiamo intervistato Francesco Lauretta

Francesco Lauretta, A Perfect Day, 2015. Foto: Daniela Pitrè

Francesco Lauretta, A Perfect Day, 2015. Foto: Daniela Pitrè

Lauretta scrive: «Mi sono informato ed organizzato a trascorrere un mese esatto privato di ogni cosa, testa, desideri, davanti al mare, il Mediterraneo, andavo e me ne stavo come un Dio». Come nasce A Perfect Day?
Il Mediterraneo è la Zona, cuore sanguinante, crocevia di mondi sfigurati dalla barbarie e dalla violenza ma anche luogo epico, culla della cultura occidentale – adesso nel suo disfacimento – e mediorientale. La scorsa estate scambiavo considerazioni e consigli di lettura da portare sotto l’ombrellone con un’amica, e quando le dissi che l’avrei trascorsa nella splendida spiaggia di Porto Ulisse, una delle spiagge più a sud della nostra penisola, inorridita mi domandò se non mi facesse senso bagnarmi in acque tinte di rosso, piene di morte. Risposi che non vi avevo mai fatto caso perché lì sono nato. Poi, una volta laggiù, ho compreso che vivevo in quel posto privato di preoccupazioni, un puro sognatore ero, in breve è venuto fuori, sovversiva, la pura soggettività, ero un villeggiante. Liberato dal reale persecutore e quindi libero da stress ho, come puoi intuire, vissuto la scoperta di Rousseau, non c’era realtà a Porto Ulisse: ero di nuovo al mio posto, in quel breve lasso di tempo ero lontano dal mio passato di migrazione. Ero perfettamente libero, e creativo.

Che valore riveste il dialogo con gli spazi della SRISA?
Lo spazio della Srisa si è adattato alla mia visione. Il primo e principale spazio espositivo, la piccola galleria, assorbe il progetto APD. L’ingresso, secondario, più ampio e luogo di transizione, accoglie il Quadro + e I terribili disegni della morte, è l’interstizio – rispetto alla galleria – che s’adagia temporalmente prima e dopo la mostra: è uno spazio pungiglione cui è meglio sottrarsi e in fretta.

Francesco Lauretta, A Perfect Day, 2015. Srisa Gallery, Firenze

Francesco Lauretta, A Perfect Day, 2015. Srisa Gallery, Firenze

Ha vissuto in giro per l’Italia. La sua pittura si è nutrita delle evanescenze lagunari, delle malinconie sabaude, della sintassi fiorentina. Ciò nondimeno, fortissimo resta il legame con l’amata terra natia, la Sicilia. Quanto la “sicilianità” incide nel suo modo di fare e vedere arte?
Contro la deterritorializzazione dell’artista e l’immagine della produzione globale, continuo a sostenere che il locale è risorsa. Ce l’hanno menata negli Anni Zero con l’arcipelago universalista, progressista, oggi sgretolato, ridotto a brandelli e si riparla di nozioni di alternativa e molteplicità. Contro l’esodo tanto decantato vado in contro-movimento. Anche per questo ritengo che il distacco dalla realtà attraverso il rilassamento è un gesto politico: il mio esodo è un contro esodo. Tornando nella Zona, come ho fatto la scorsa estate e poi mostrato in APD, mi è possibile ancora vedere il mutare del cielo e dei suoi elementi, provare i valori di irradiazione rilassante. Questo è uno dei motivi di come è possibile vivere quella “sicilianità” in modo assolutamente nuovo.

Francesco Lauretta è anche un talentuoso scrittore ed un grande appassionato di letteratura. Ci sono delle letture che hanno influenzato la genesi di A Perfect Day?
A Porto Ulisse con me, a parte due Moleskine, avevo: Segni dell’oscurità di Thomas Macho, Obversione di Marco Senaldi, Codice siciliano di Stefano D’Arrigo, Mark Strand, Quasi invisibile e Milo De Angelis, Incontri e agguati. Naturalmente Jean-Jacques Rousseau con Le passeggiate del sognatore solitario, L’Abuso della bellezza da Kant alla Brillo Box, di Arthur Danto. Il limite delle sfere, saggio su Peter Sloterdijk di A. Lucci. Maurizio Blachot, Il passo al di là, Tutto il mondo fatato di Robert Walser, e tanta musica.

Dopo Firenze, quali i progetti per l’immediato futuro?
Esistenze|Insistenze è il prossimo progetto che realizzerò nel neonato Spazio Varco a L’Aquila. A L’Aquila accederò realizzando un lavoro sospeso, sopra le nostre teste e sotto i nostri piedi. Lo sforzo sarà quello di mostrare la contraddittoria esistenza dell’inesistenza.

Pregreca, di Stefano D’Arrigo
Gli altri migravano: per mari
celesti, supini, su navi solari
migravano nella eternità.
I siciliani emigravano invece.
Alle marine, nel fragore illune
delle onde, per nuvole e dune
a spirale di pallide ceneri
di vulcani, alla radice del sale,
discesi dall’alto al basso
mondo, figurati sul piede
dell’imbarco come per simbolo
della meridionale specie,
spatriavano, il passo di pece
avanzato a più nere sponde,
al tenebroso, oceanico
oltremare, al loro antico
avverso futuro di vivi.

Francesco Lauretta. A Perfect Day
a cura di Pietro Gaglianò

11 febbraio – 19 marzo 2016

SRISA Gallery of Contemporary Art-Santa Reparata International School of Art
Via San Gallo 53r, Firenze

Orari: lunedì-venerdì 10.00-21.00

Info: +39 055 4627374
info@santareparata.org
www.santareparata.org/gallery/gallery_home.html

www.francescolauretta.it

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