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BRESCIA | Museo di Scienze Naturali | 11 settembre 2021 – 8 gennaio 2022

di ALICE VANGELISTI

È la silenziosa mutazione propria della natura con il suo essere in continuo – e per certi versi imprevedibile – divenire che si presenta come protagonista assoluta nella delicata personale di Silvia Infranco (Belluno, 1982), a cura di Ilaria Bignotti, allestita presso il Museo di Scienze Naturali di Brescia, in uno dei cinque spazi dell’ampio e notevole progetto-contenitore di Meccaniche della Meraviglia. La manifestazione, ormai giunta alla sua quindicesima edizione sotto la guida attenta e illuminata del suo direttore artistico Albano Morandi, si presenta così come una sorta di viaggio nello stupore alla riscoperta di luoghi spesso insoliti di Brescia città e provincia attraverso le opere di diversi artisti che intervengono con differenti installazioni espositive.

Silvia Infranco, Herbaria (from Egerton 747), 2021, pigmenti, ossidi, bitume e cera su tavola, 130×75 cm ciascuno Foto Petrò Gilberti, Courtesy l’artista

In questo modo si dà vita a un dialogo tra le due parti, che è l’essenza propria del progetto: si innescano così dei meccanismi di attivazione di nuovi sguardi, che permettono sia di scoprire per la prima volta un luogo oppure di rivederlo in veste nuova grazie a un’azione artistica di passaggio. In questo modo, si delinea un’ideale percorso che invita a cogliere i diversi piani di osservazione, in un connubio tra passato e presente, tra sedimentazione di memorie e contemporaneità, tra realtà distanti ma unite dal comune senso di meraviglia.
Rispecchiando appieno quest’essenza propria del progetto, le opere di Infranco si pongono in perfetto dialogo con la collezione del Museo di Scienze Naturali, mettendo in scena l’elemento effimero proprio della trasformazione naturale e delineando così un breve ma intenso racconto in cui natura, scienza e arte si trovano collegate da un sottile filo rosso che le attraversa, rendendole un tutt’uno – seppur nella loro pluralità di linguaggi. Le opere esposte sono infatti caratterizzate da un lento, rigoroso e raffinato lavoro manuale tipico di una metodologia scientifica. Alle fasi di campionamento e raccolta si affiancano però quelle di stratificazione ed elaborazione di materiali organici che danno vita così a nuove rappresentazioni artificiali dal sapore naturale.

Veduta della mostra Silvia Infranco. In divenire, Museo di Scienze Naturali, Brescia, Foto Petrò Gilberti

In questo modo, l’alternanza tra i lavori propriamente artistici e i materiali selezionati dalla collezione del museo ne dà un carattere di linearità e di perfetto equilibrio, senza marcare così quella distanza canonica che li avrebbe contrapposti e resi lontani. Così, erbari antichi e contemporanei entrano in un dialogo armonioso di perfetta connessione, ponendo sullo stesso piano due tempi diversi – quello dell’arte e quello della natura -, che donano così alla mostra un carattere di assoluta universalità delle forme – seppur nella sua mutevole pluralità. Infatti, la natura di per sé, con le sue continue trasformazioni, è soggetta a un tempo indeterminato e indefinito, che si può comunque cristallizzare in attimi di momentanea e illusoria sospensione. In questo modo, anche le opere di Infranco sembrano concluse, ma solo apparentemente: infatti, la loro composizione organica farà in modo che possano in parte trasformarsi, divenendo così emblema di quell’aspetto di mutevolezza quasi invisibile agli occhi che è proprio della natura e che è in grado di sprigionare quel continuo senso di meraviglia.

Silvia Infranco.
a cura di Ilaria Bignotti
in Meccaniche della Meraviglia 15
in collaborazione con Marignana Arte, Venezia

11 settembre 2021 – 8 gennaio 2022

Museo di Scienze Naturali
Via Ozanam, 4 – Brescia

Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14 alle 17

Info: meccanichedellameraviglia@gmail.com

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