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TORINO | Galleria Berman | 12 maggio – 18 giugno 2022

di REBECCA DELMENICO

È una necessità, quella di restare in armonia con la natura e il mondo, che Nazareno Biondo porta con sé fin dalla tenera età, ed è con la scultura che l’artista sente di avvicinarsi più alla natura, prediligendo l’utilizzo del marmo per plasmare le proprie opere. Un materiale che alimenta la spinta creativa di Nazareno Biondo, che vede già inscritto nel blocco il soggetto da riprodurre, come se fosse lì ad attendere di essere liberato. L’artista nutre forte rispetto per la materia, ed è convinto che fatica, emozioni, sudore che servono per creare queste sculture siano essenziali per far sì che il messaggio che recano resti impresso nella mente.

Installation view mostra “Il marmo tra le di dita di Nazareno Biondo – Polvere d’artista”, Galleria Berman, Torino

La mostra Il marmo tra le dita di Nazareno Biondo-Polvere d’artista, ospitata a Torino negli spazi della Galleria Berman, propone una rassegna di una ventina di sculture raffiguranti “scene e soggetti di vita quotidiana” come dice Carla Bertone nel testo che accompagna l’esposizione. Ritroviamo così una serie che ripropone quelli che sono stati definiti dallo stesso artista simulacri contemporanei, uno specchio della società vista attraverso i suoi sprechi e vizi: un pacco di caffè Lavazza gettato al suolo, mucchi di mazzette di banconote forse esito di una rapina, una piramide di lingotti d’oro fino all’imponente opera Old Lady, una riproduzione in scala reale di una Cinquecento abbandonata che resterà esposta davanti alla Domus Lascaris del gruppo Building, fino al mese di giugno. Accanto a queste opere troviamo una serie mai esposta prima, dove Nazareno Biondo presenta alcuni bassorilievi in marmo incorniciati, come le opere Free Woman o Golden Ectasy, più ammiccanti. Ma non solo questo. In occasione di questa mostra ho intrattenuto un dialogo con l’artista che ci illustra i punti cardine dell’esposizione e ci anticipa importanti novità.

Nazareno Biondo, “Old Lady”, installazione fuori Domus Lascaris, Torino. Foto: Piero Ottaviano

Come si configura la tua esposizione all’interno della galleria Berman?
In questa occasione ho deciso di presentare delle opere che non avevo mai esposto prima. Il mio lavoro si basa su immagini molto forti che rappresentano gli usi e i consumi della società, ma in mostra potrete trovare anche una serie di bassorilievi in marmo bianco incorniciati ed appesi a parete ed illuminati di taglio.
Mi sembrava una location perfetta per questa serie di lavori che rappresentano la passione e la bellezza femminile. Devi sapere infatti che la galleria è storica, aperta dalla signora Berman ed ora gestita dalla figlia e dalla nipote.
Oltre a questa serie di opere inedite datate 2016, si trovano alcune sculture astratte nate dalla fantasia come la grande sfera di Creation in Destruction, o la carta di grandi dimensioni dal titolo Vitruvian Alien.

Nazareno Biondo, Vitruvian alien, 2021, marmo di Carrara, oro zecchino, colore, 53x38x5 cm

Come è nata l’idea di Old Lady, progetto davvero imponente che ti ha impegnato per lungo tempo?
Cercavo un simbolo che potesse esprimere e collegare la nascita di una intera generazione. È la scultura che mi ha entusiasmato di più e l’ho terminata da poco. Era un blocco che da 15 tonnellate è arrivata a pesarne 5 dopo quasi 2 anni di lavoro.
Raffigura una carcassa di un’auto, una vecchia Fiat 500 abbandonata, vuota, simbolo di un tempo in cui il destino della nostra generazione si poteva ancora scegliere. I segni degli anni trascorsi sono ben visibili, come testimonianza dei sacrifici compiuti in quei tempi dai nostri cari e che continuano a ripetersi nel tempo, generazione dopo generazione.

Nazareno Biondo, Old Lady (interno), 2021, marmo bianco di Carrara, dimensioni reali. Foto: Piero Ottaviano

Cosa simboleggia l’interno di questa scultura, totalmente vuota?
L’opera, cava al suo interno, risulta come svuotata di tutti i suoi valori. Sono entrato fisicamente tagliando e spaccando ed è stato un vero e proprio viaggio interiore dove mi sono trovato oltre più volte ed ho capito che tutto ciò che è prezioso sta sempre nascosto all’interno. La riflessione sulla quotidianità e sulla cultura di massa occidentale è una costante imprescindibile delle mie opere. Al suo interno si trovano oggetti che fanno pensare al passaggio di un grande amore o forse di una grande delusione che ha lasciato il segno.

Nazzareno Biondo, Création in destruction, 2015, marmo bianco di Carrara, marmo nero, 50x40x40 cm

Cosa racconti attraverso i tuoi simulacri marmorei? La tua sembra un’arte di denuncia.
Mi limito a documentare ciò che accade sotto gli occhi di tutti, non mi permetto di giudicare o criticare, soltanto rappresento la nostra epoca così com’è, senza dire cosa è giusto o sbagliato. Anche se non raffiguro la forma umana direttamente, nelle mie sculture si trovano stati d’animo umani della società contemporanea. I miei lavori sono la metafora di uno stato d’animo collettivo, rappresentano una sensazione comune diffusa tra gli individui, ovvero il sentirsi usati per precisi scopi, per poi esser scartati e abbandonati. Sicuramente la scelta dei soggetti fa sempre molto riflettere, a primo impatto può risultare ironica, ma forse questa volontà di mostrare un determinato tipo di soggetti è spinta dal voler esorcizzare qualcosa. Forse questa volontà è spinta dal voler vedere dei cambiamenti concreti a livello planetario. In qualche modo sto documentando, attraverso un materiale che resterà nel tempo, la realtà vista da occhi alieni. Sono fuori dal mondo! I soggetti che scelgo sono immagini che mi hanno scioccato o colpito in modo indelebile nel bene e nel male. Rappresento la nostra epoca così com’è, e a volte risulta scomoda. Come tutto il lavoro che ho presentato ad Art Basel Miami. Ho deciso di rappresentare l’uomo ed i suoi stati d’animo, attraverso i vizi, i consumi e gli sprechi della società contemporanea. Il tempo è una costante, impresso su oggetti di uso comune, scarti del quotidiano rappresentati in grandi dimensioni, resi eterni dal materiale nobile in cui vengono scolpiti. Se bisogna riuscire a comunicare qualcosa attraverso l’arte, e più precisamente attraverso la scultura, allora scelgo di sottolineare quanto sia importante abbandonare la cultura dello spreco a favore di quella del riutilizzo. Ed è per questo motivo che uso gli scarti delle grandi sculture per ricavare la rappresentazione di beni di lusso come mazzette e lingotti. Nulla nel mondo in cui viviamo dovrebbe esser sprecato.

Nazareno Biondo, Dirty Money, 2018, marmo bianco di Carrara, colore, dimensioni reali

L’umanità è vittima di sé stessa, pensi ci sia un modo per salvarci?
Io credo che nulla sia impossibile e che spesso si vedono difficoltà là dove basterebbe cominciare per riuscire a vedere grandi cambiamenti.
Se fossi presidente del mondo prenderei il valore di tutti i soldi inventati, per comprare e suddividere tra gli abitanti del pianeta terra tutti i beni di prima necessità, avvierei la produzione di motori magnetici, abolirei la produzione di qualsiasi sostanza o materiale che non sia collegato alla natura, ed inviterei tutti a rimboccarsi le maniche e darsi da fare tutti i giorni perché la vita è più bella nelle difficoltà.

Hai altri progetti nel cassetto?
Uno dei miei progetti futuri riguarda la produzione di NFT legati alle opere che realizzo nel marmo. Mi affascina molto pensare di produrre sculture già autentiche perché realizzate a mano da me in persona, scolpite in un materiale che possiamo definire eterno, e dopo scannerizzate e rese disponibili per un’altra dimensione. La particolarità innovativa rispetto a tutti gli altri NFT sarebbe quella di allegare l’opera fisica, come se fosse un certificato di autenticità. La parte divertente è che ho intenzione di nascondere le opere in punti energetici del pianeta e chi acquista l’NFT riceverà le coordinate e potrà decidere se recuperare la scultura come in una caccia al tesoro o lasciarla nascosta per il prossimo proprietario.

IL MARMO TRA LE DI DITA DI
NAZARENO BIONDO
Polvere d’artista

12 maggio – 18 giugno 2022

Galleria Berman 
Via dell’Arcivescovado 9, Torino

Info: tel +39 011 859417
arte@galleriaberman

Orari: da mercoledì a sabato, ore 10.30-12.30 e 16.00-19.00

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